BMW Serie 5: l’abito non fa il monaco

A ormai un anno dal debutto, la berlina “intermedia” della gamma BMW tira fuori i muscoli con la versione M (sta per Motorsport, il reparto corse della casa di Monaco), la più potente di tutte. Sotto il cofano c’è un nuovo 4.4 V8 biturbo da 560 cavalli, secondo la casa sufficienti a catapultare da 0 a 100 km questa macchinona lunga 490 cm, e pesante 1770 kg, in appena 4,4 secondi (nel corso del test il dato ci è sembrato verosimile). Come dire che quattro persone comodamente sedute nell’accogliente abitacolo (anche se dietro lo spazio per le gambe non è il massimo) della BMW M5 possono tenere testa in accelerazione a una 911 Carrera S con 400 cavalli, che di secondi ne impiega 4,5 per raggiungere i 100 all’ora partendo da fermi.

Le linee eleganti restano quelle delle altre Serie 5 e a dare più grinta, pur senza eccessi, non è tanto il quasi invisibile spoiler sulla coda, ma il paraurti anteriore con tre ampie prese d’aria, le minigonne sotto le porte, gli sfoghi dietro i parafanghi anteriori per espellere l’aria calda dal vano motore e i quattro tubi di scarico da cui esce possente la voce dell’otto cilindri. Parlando di prezzi, per 106.682 euro la BMW M5 offre una ricca dotazione con interni in pelle, oltre al cambio robotizzato a doppia frizione con sette marce e le ruote in lega di 19 pollici.

Il test si è svolto nell’autodromo di Misano Adriatico, a due passi da Rimini. Una pista che alterna lunghi rettilinei (dove abbiamo avvicinato i 250 km/h della velocità massima dichiarata) a una serie di tornanti stretti. Saliamo a bordo della BMW M5 e ci lasciamo abbracciare dall’avvolgente sedile di guida che, oltre a trattenere bene il corpo senza stringerlo troppo (del resto ci troviamo in una berlina che non trascura il comfort), ha precise regolazioni elettriche, al pari del volante. La plancia lineare e ben fatta è identica a quella delle altre BMW Serie 5; a cambiare è soltanto il volante: uno sportivo tre razze firmato Motorsport. Premiamo il tasto a destra del cruscotto e, con un ruggito, il V8 si risveglia. Pronti a partire? Non ancora. Con i tasti intorno alla leva del cambio si può regolare su tre impostazioni la risposta degli ammortizzatori “intelligenti”, del motore, dello sterzo e dei controlli di stabilità e di trazione (anche escludibili totalmente). Inoltre, il cambio robotizzato della  BMW M5 ha tre modalità di funzionamento: automatica, automatica sportiva e manuale. Per ciascuna, tramite una rotella si può regolare finemente la velocità della cambiata. Ma il bello è che tutte queste impostazioni (memorizzabili con due tasti sul volante) sono indipendenti l’una dall’altra: per esempio, si può selezionare quella più sportiva per lo sterzo e quella più confortevole per gli ammortizzatori.

Partiamo per il nostro primo giro di pista con tutte le regolazioni impostate sul comfort e inserendo manualmente le marce con le levette al volante. La BMW M5 affronta il tracciato con disinvoltura e riprende fulminea velocità (questo V8 è più pronto del precedente V10). Solo nelle curve più secche il peso elevato si fa sentire togliendo un po’ di agilità, e le sospensioni morbide non frenano più di tanto il rollio; comunque, la vettura si mantiene sempre stabile. Passiamo alle impostazioni più sportive: la BMW M5 spinge ancora più ferocemente, si passa da una marcia all’altra in un attimo ma sempre con una certa dolcezza. Con le sospensioni irrigidite gli inserimenti in curva sono più pronti, il rollio ridotto e i 1770 kg di questa “berlinona” quasi svaniscono. Così “sciolta”, la BMW M5 invita ad alzare il ritmo a ogni giro, rispondendo sincera e precisa ai comandi e, quando si esagera col gas, facendo “scappare” il retrotreno (ma con lo sterzo preciso e il generale equilibrio dell’auto nelle reazioni, non è difficile rimettersi in traiettoria).

 PREGI

> Cambio. Velocissimo e morbido.
> Guida. Sorprendentemente facile per una belva da 560 cavalli.

DIFETTI
> Abitabilità. Da una berlina lunga ben 490 centimetri ci saremmo aspettati più spazio per le gambe di chi siede dietro. 
> Peso. Elevato per una sportiva: in certe condizioni influisce sulle prestazioni.