Porta un nuovo logo
La Cadillac ATS Coupé è la versione a due porte della più piccola berlina della Cadillac (il marchio americano di lusso per eccellenza, “gioiello” del gruppo GM). Fari, maniglie e cofano sono le sole parti esterne ereditate dalla berlina. Rispetto all'auto provata due anni fa, la ATS Coupé ha un frontale più elegante, nel quale spicca il nuovo logo della casa privo della corona di foglie. La fiancata conserva la vistosa nervatura all'altezza delle maniglie (che s’illuminano avvicinandosi alla vettura con la chiave elettronica in tasca), ma i finestrini hanno perso le cornici. Come nella berlina, i fanali sono verticali ma meno squadrati e “risalgono” verso la fiancata. Appaiati al centro i terminali di scarico, mentre le luci di stop non sono a sbalzo ma integrate alla base di un accenno di spoiler sul portello del baule. Della berlina, la ATS Coupé conserva il passo e, sostanzialmente, le carreggiate (allargate solo di qualche millimetro),
Ben dotata
Rispetto alla quattro porte, la Cadillac ATS Coupé costa, a parità di dotazione, circa 3.000 euro in più. Tuttavia, benché offerta soltanto col cambio automatico, ha un allestimento base Elegance che la fa partire da 42.127 euro: ha già di serie il cruise control adattativo con funzione di frenata automatica d’emergenza a qualunque velocità. La più ricca Premium, da noi guidata, arriva a 51.656 euro (53.707 per la versione a trazione integrale) e offre tanto, anche il sistema che proietta parecchi dati (come quelli del contagiri e del tachimetro) sul parabrezza, la presa da 230 V, i sedili in pelle riscaldabili e regolabili elettricamente e il navigatore.
Comandi a sfioramento
La plancia della Cadillac ATS Coupé ricalca fedelmente quella della berlina: convincono i materiali (pelle a profusione) meno certi montaggi e alcune lavorazioni del cuoio. In ogni caso, nessuno potrà accusare i designer americani di scimmiottare le auto tedesche: originalissima la consolle di colore nero lucido e coi sottili tasti metallici per il “clima” e l’audio. Questi pulsanti non vanno premuti, ma sfiorati: una vibrazione avvisa se il comando è stato recepito. A sfioramento pure il tasto che fa sollevare (grazie a motorini elettrici) la parte inferiore della consolle: sotto c’è un ampio vano, dove trova posto il sistema di ricarica senza fili per cellulari. Tecnologico lo schermo multifunzione di 8'' della Cadillac ATS Coupé: ha una grafica ben definite, con icone raggruppabili e posizionabili a piacimento trascinandole col dito (come nei tablet o negli smartphone). Il navigatore è rapido e moderno: i comandi a video compaiono solo avvicinando la mano, altrimenti si vede solo la mappa. Se davanti lo spazio non abbonda né delude, il tetto incombe sulle teste di chi siede dietro. E i centimetri per le gambe ci sono solo se davanti non si accomoda uno “spilungone”.
Americana al cento per cento
Chi si aspettava una Opel (il principale marchio europeo della GM) “vestita a festa”, si dovrà ricredere: la piattaforma sulla quale è realizzata l’ATS Coupé è specifica le Cadillac (la vettura è costruita in Michigan) e, attualmente, è usata unicamente per questo modello e per la sorella maggiore CTS. Le sospensioni anteriori sono di tipo McPherson, mentre per quelle dietro la scelta è caduta su un più sofisticato schema a bracci multipli. La trazione è sulle ruote posteriori. In questo allestimento Premium, la Cadillac ATS Coupé ha anche gli ammortizzatori a controllo elettronico: se in posizione Viaggio coniugano efficacemente comfort e controllo dell'inclinazione laterale nelle curve, in Sport diventano un po' troppo rigidi (basta che l'asfalto non sia liscio per innescare più di un “rimbalzo”). In questa modalità, inoltre, il valido sistema di riduzione attiva del rumore (gli altoparlanti emettono onde sonore di fase contraria a quelle dei rumori captati da un microfono, annullandoli) fa arrivare nell'abitacolo un po' delle “note” del motore. Ma il fatto è che queste sono un po’ soffocate e impersonali. Una delusione, vista la grinta sfoderata dal due litri turbo da 276 cavalli (l'unico motore disponibile): la lancetta del tachimetro sale rapidamente e, sulle autostrade tedesche senza limiti di velocità, siamo arrivati senza sforzo vicino a quella massima dichiarata, prima di dover rallentare per le condizioni del traffico. Neppure in Sport, però, il cambio automatico diventa rapido come si vorrebbe: specie salendo di marcia è lento a recepire i comandi delle “palette” (in vero magnesio) collocate dietro il volante e, quando si lascia l'acceleratore, fa calare vistosamente i giri del motore e soffre di un “effetto-trascinamento” che ben poco ha di sportivo. Peccato, visto che lo sterzo è diretto e preciso e che l'auto non allarga la traiettoria con l’avantreno. Tra l’altro, l’abbondante potenza della Cadillac ATS Coupé è scaricata a terra attraverso un differenziale autobloccante meccanico: una ricetta che ormai poche sportive offrono. L'Esp, inoltre, lascia un minimo di libertà prima d’intervenire e può anche essere disattivato: chi ha esperienza riesce a togliersi qualche soddisfazione... Promossi, infine, i freni (dell'italiana Brembo): sono potenti, ben modulabili e si comandano con un pedale dalla corsa breve e poco “spugnoso”.
Secondo noi
PREGI
> Comfort. A dispetto delle prestazioni, il comfort è buono. A cominciare dall'insonorizzazione.
> Dotazione. L’auto ha un equipaggiamento per il comfort davvero completo. Con soluzioni d’effetto, come i tasti a sfioramento.
> Navigatore. Moderno nella grafica, rapido nei calcoli e con uno schermo ampio (e ben definito).
DIFETTI
> Abitabilità posteriore. Alcune rivali offrono un po’ di spazio in più, specialmente per la testa.
> Cambio. L'automatico non è particolarmente rapido ed è caratterizzato da un fastidioso “effetto-trascinamento”.
> Rumore. Il motore ha un bel “caratterino” ma una brutta voce: anche in modalità Sport, in piena accelerazione si sente solo un sussurro impersonale.