Cupra Leon: ha sempre grinta da vendere

La Cupra Leon è una media a cinque porte (ma c’è anche la wagon Sportstourer) decisamente sportiva, nel look come nella guida. Ora viene aggiornata con alcuni “ritocchi” davanti e dietro e con uno schermo dell’infotainment più grande. Invariata la meccanica. La Leon di questo test è la VZ (da “Veloz”): la più potente, forte del suo 2.0 quattro cilindri turbo a benzina da 300 CV. L’auto c’è anche con un 1.5 a benzina da 150 CV (con cambio manuale sei marce o mild hybrid a 48 volt con trasmissione robotizzata a doppia frizione DSG) e con un 2.0 a gasolio sempre da 150 CV. Ci sono poi anche due plug-in hybrid, con 204 o 272 CV.

Davanti si notano le nuove luci a led con tre elementi triangolari e la griglia su due livelli che rimpiazza quella esagonale della “vecchia versione”. Il logo della casa non è più al centro della mascherina ma più in alto, nel cofano, che è attraversato da vistose nervature. Non cambiano le fiancate, mentre dietro una striscia luminosa a tutta larghezza ingloba il logo retroilluminato; anche dietro le luci si compongono di tre elementi luminosi a triangolo che richiamano quelli del frontale e ben si sposano con i quattro vistosi terminali di scarico posti più in basso che fanno coppia con l’imponente diffusore aerodinamico. Nuovi anche i cerchi in lega, di 18” o di 19”. 

Gli interni della Cupra Leon mantengono l’aspetto sportiveggiante, con la plancia in materiali soffici e dominata dal nuovo schermo principale di 12,9” (prima era di 12”). Quest’ultimo ha un nuovo software e comode icone che semplificano il passaggio da un menù all’altro e lo rendono intuitivo da usare. I tasti per la regolazione del “clima” automatico trizona e del volume dell’audio sono tutti a sfioramento. Danno un tocco di modernità, ma sono scomodi da usare mentre si guida e per individuarli c’è il rischio di distrarsi. Riuscito l’abbinamento fra le cuciture color rame a contrasto (lo stesso delle cornici delle bocchette dell’aria) e i richiami alla fibra di carbonio sul retro dei sedili. Anche il volante multifunzione, con i pulsanti dell’accensione e delle modalità di guida sotto le razze amplificano il senso di sportività. Potente e avvolgente l’impianto audio dello specialista Sennheiser da 390 W, che si paga a parte (590 euro).

Le dimensioni della Cupra Leon sono rimaste uguali a prima: 4,4 metri in lunghezza per 1,8 metri in larghezza. Se davanti il guidatore e il passeggero stanno comodi, dietro invece lo spazio è meno abbondante. Questo perché il mobiletto (con le prese Usb e i tasti a sfioramento del clima) e l’ingombrante tunnel centrale complicano la vita a chi si siede al centro del divano, che però ha la seduta piatta. Adeguato il bagagliaio, tutto in tessuto: ha una capacità di 380 litri (a divano su), che diventano 1.300 reclinando lo schienale. Per chi non lo sa, è difficile trovare il tasto per l’apertura, ora sotto il fanale destro.  

A spingere questa Leon VZ ci pensa un 2 litri quattro cilindri turbo da ben 300 CV (tutti scaricati sulle ruote anteriori), abbinato a un cambio robotizzato doppia frizione a sette rapporti. In questa sportiva c’è anche un differenziale autobloccante a controllo elettronico che, in accelerazione, ripartisce la potenza sulla ruota che ha più “grip”, migliorando la trazione. Per personalizzare ulteriormente la guida si può scegliere il controllo dinamico dell’assetto (con regolazione elettronica degli ammortizzatori in base al profilo di guida selezionato), proposto nel pacchetto Driving Performance che si paga a parte a partire da 1320 euro.

Questa versione VZ è pensata per gli amanti della guida sportiva, e si vede. L’auto è molto equilibrata in curva, con sospensioni rigide ma senza eccessi, mentre lo sterzo ha una buona “consistenza” e permette di “pennellare” le curve con grande precisione. A tutto ciò si aggiunge l’energico quattro cilindri da 300 CV, dal rombo coinvolgente (c’è un sistema che ne “irrobustisce”, forse fin troppo, il timbro) e con una spinta forte già a 3000 giri e con allungo deciso fino ai 6600. Il cambio robotizzato, che è rapido nei passaggi di marcia in accelerazione, si può gestire anche dalle comode palette dietro al volante, ma in questo caso l’innesto non è sempre fulmineo.

Non si conosce ancora il prezzo della Leon VZ da 300 CV (il listino arriverà a luglio, con prime consegne previste per ottobre), ma ipotizziamo che si partirà da poco meno di 50.000 euro. Sappiate però che la 1.5 a benzina da 150 CV viene proposta a 33.400 euro (2.600 in meno della “gemella” automatica mild hybrid). La 2.0 a gasolio, sempre da 150 CV, costa invece 38.150 euro. La guida semiautonoma è di serie in tutte le versioni, mentre il monitoraggio dell’angolo cieco, l’uscita dall’abitacolo con avviso acustico se arriva qualcuno alle spalle e la frenata durante la retromarcia si pagano a parte (pacchetto Intelligent Drive Lite da 875 euro). Di serie anche il “clima” automatico trizona, il sistema di apertura e avviamento senza chiave, il volante sportivo riscaldabile e le “frecce” posteriori “dinamiche”.