Marchio (e mascherina) nuovi
Dal marzo del 2015, DS non indica più una serie di modelli di lusso della Citroën, ma è diventato un marchio a sé. Per l’occasione, lo scorso agosto la media
DS 4 ha ricevuto un nuovo frontale, con larga mascherina dotata di spessa cornice cromata e di un grande logo centrale; invariato il resto della carrozzeria, dall’aspetto ricercato e sinuoso. Ai conosciuti motori a gasolio (da 120 a 181 CV) e a benzina (da 131 a 165 CV), ora si aggiunge un’altra unità, sempre a benzina: il 1.6 turbo da 211 CV dell’auto del test. Viene proposto con l’allestimento So Chic (26.000 euro), che nel prezzo include cerchi in lega di 17 pollici, climatizzatore automatico bizona, cruise control, fendinebbia e radio con Bluetooth, e Sport Chic (28.300 euro), con anche i fari led/xeno e i sedili parzialmente in pelle. Fra gli optional, il tetto arancione, blu, nero o viola (550 euro, solo per la Sport Chic) che, in contrasto con le tinte della carrozzeria, permette di scegliere fra ben 38 combinazioni di colori.
Alta sartoria
La novità nell’abitacolo delle rinnovate DS 4 è il moderno impianto multimediale con l’ampio schermo (7 pollici) a colori nella consolle che, per 1.000 euro, viene integrato dal navigatore e dal sistema di assistenza on line DS (attivo 24 ore su 24). Il display a sfioramento ha permesso di eliminare i troppi tasti della precedente DS 4, e può connettersi con molti telefonini dotati di sistema operativo Android e Apple. L’auto del test era pure arricchita dei raffinati interni integralmente in pelle (4.300 euro con i sedili riscaldabili, quello di guida a regolazione elettrica, e il sistema di sorveglianza dell’angolo cieco nei retrovisori). Di fattura artigianale (richiedono otto ore per essere realizzati), aggiungono un tocco di eleganza non comune e si distinguono per l’originale disegno a cinturino di orologio per zona centrale dei sedili e per la cura con cui i pellami rivestono anche la plancia. Per il resto, l’interno della DS 4 conferma i pregi, come la comoda posizione di guida, del precedente modello, e anche i difetti: i posti dietro non risultano dei più ampi, sono privi di finestrini apribili e anche l’accessibilità non è delle migliori (per l’andamento arcuato del tetto e per le porte corte). Altro limite, la presa Usb, nell’ampio vano vicino alla leva del cambio, è difficile da raggiungere.
Più scattante che comoda
I 211 cavalli del 1.6 turbo della DS 4 spingono puntuali e in modo fluido a ogni regime. Ciò permette di viaggiare con un filo di gas anche con una marcia alta inserita, potendo contare su leste riprese senza dover scalare rapporto. All’occorrenza il motore sa sfoderare gli artigli, facendo la gioia degli sportivi. Questi gradiranno anche il cambio manuale: gli innesti delle sei marce sono precisi, ma non dei più morbidi, e la corsa della leva è contenuta. Lo sterzo è piuttosto pesante e non molto diretto. Dotata di pneumatici 225/45 R 18 (600 euro) e di sospensioni rigide, la DS 4 ha una notevole tenuta di strada e difficilmente mette in difficoltà. Tuttavia, l’auto non è così reattiva come ci si aspetterebbe e l’assorbimento delle sconnessioni della strada non è ottimale. Nulla da ridire sui freni, efficaci, così come l’insonorizzazione dell’abitacolo. In questo primo test, condotto su tortuose strade collinari e con poca attenzione per i consumi, il computer di bordo ha "visto" una media di circa 9 km/l.
Secondo noi
Pregi
> Facilità di guida. L’auto dá sempre confidenza ed è sicura.
> Interni in pelle. Offrono qualcosa di diverso dal solito e sono di qualitá.
> Motore. Il 1.6 è fluido nella risposta e consistente nella spinta.
Difetti
> Comfort. Viene penalizzato dalla taratura rigida delle sospensioni.
> Posti dietro. Sono poco spaziosi, non ben accessibili e i finestrini sono fissi.
> Presa Usb. La posizione è scomoda.