L’evoluzione della specie
A un anno dal lancio della Jaguar F-Type Roadster (167 le unità già vendute in Italia), ecco la versione coupé denominata appunto
Jaguar F-Type Coupé. Oltre che per il tetto fisso, si distingue per la forma affusolata della parte posteriore, che ricorda quella della celebre E-Type del 1961. Nonostante i richiami rétro, la Jaguar F-Type Coupé è comunque una due posti moderna, con una linea seducente e una personalità spiccata. Già in vendita, la Jaguar F-Type riprende la scocca tutta di alluminio e la meccanica della Roadster. I motori, sovralimentati mediante compressore volumetrico, sono il 3.0 V6 da 340 o 380 CV, e il 5.0 V8 da 551 cavalli (quello della vettura del test). I prezzi vanno dai 69.890 euro della versione meno potente, ai 107.550 di quella più performante. Stupisce, quindi, dover pagare a parte il Bluetooth (565 euro), il cruise control (373 euro con il radar di distanza) e il climatizzatore bizona (383 euro: quello di serie è, comunque, automatico).
Manca un po’ di calore
Tetto a parte, anche l’abitacolo della Jaguar F-Type Coupé è lo stesso della Roadster. Considerato il genere di auto, offre parecchio spazio ed è rifinito con una certa cura, ma per essere quello di una sportiva britannica, è un po’ freddo. Comunque, non mancano dettagli ricercati, come i tasti a bilanciere nella consolle o le bocchette del “clima” alla sommità di quest’ultima (fuoriescono da sole se è necessaria una maggiore ventilazione). Utile il maniglione che separa il guidatore dal passeggero: viste le prestazioni, occorre tenersi ben saldi. Ok la posizione di guida bassa e distesa, che è dotata di ampie regolazioni elettriche. Da rivedere, invece, le alette parasole: sono troppo sottili e lo specchietto di cortesia è… poco cortese (costa 71 euro). Rispetto al baule della Roadster, il bagagliaio della Jaguar F-Type Coupé consente un accesso più facile (per via del portellone) ed più più capiente: 310 litri fino alla capelliera (invece di 196). Il vano è profondo, ma stretto. E, se proprio vogliamo parlare di praticità, meglio evitare oggetti pesanti: vanno sollevati parecchio (la soglia di carico è a 85 cm dal suolo).
Tutta da guidare
L’urlo dell’otto cilindri e il possente rombo proveniente dai quattro terminali di scarico della Jaguar F-Type Coupé 5.0 V8 R, uniti alla rapidità del cambio automatico nel selezionare (con le levette dietro il volante) le otto marce, invogliano ad alzare sempre più il ritmo di guida. Le curve filano via in un battibaleno mentre la vettura s’inserisce piatta, seguendo con precisione le indicazioni dello sterzo (leggero e piuttosto diretto) e mettendo in mostra un’agilità apprezzabile in una GT tutt’altro che leggera (1650 kg). Anche in pista la Jaguar F-Type Coupé 5.0 V8 dispensa emozioni, non solo per i 551 CV (cattivi ma non scorbutici) del motore V8, ma anche per l’efficacia dei freni a disco carboceramici (da 9.185 euro con le ruote specifiche di 20”) e del differenziale autobloccante a controllo elettronico. Quest’ultimo lavora insieme al sistema che corregge la traiettoria intervenendo sui freni (pinza il disco di una ruota o di un’altra, secondo le necessità). Tuttavia, stiamo pur sempre parlando di una sportiva pesante e a motore anteriore, e pertanto, nonostante la bontà dell’assetto, per essere “redditizia” la Jaguar F-Type Coupé 5.0 V8 R va guidata in modo pulito, “pennellando” le curve. Quanto alle prestazioni ufficiali, i 4,2 secondi necessari per “incenerire” il passaggio da 0 a 100 km/h e i 300 km/h di velocità massima (in pista abbiamo toccato i 250) ci sembrano realistici.
Anche da passeggio
Disattivata la modalità di guida più sportiva con il manettino a destra della leva del cambio, si può tornare a quella “normale” (ce n’è anche una terza per i fondi scivolosi), che rende meno esasperata la risposta di motore, cambio, sterzo e sospensioni intelligenti; si può anche affinare ulteriormente le regolazioni con il Configurable Dynamic (attraverso lo schermo di 8” nella consolle). Inserita la funzione automatica del cambio, la Jaguar F-Type Coupé 5.0 V8 R si rivela una comoda e docile gran turismo, con sospensioni non eccessivamente dure e morbidi passaggi da una marcia all’altra. Peccato che già a 100 km/h siano evidenti i fruscii aerodinamici nella zona degli specchietti e che il rumore dovuto al rotolamento dei larghi pneumatici (255/35 R 20 all’avantreno e 295/30 R 20 al retrotreno) sia evidente. I consumi? A detta del computer di bordo, siamo intorno a una media di 6 chilometri con un litro di benzina. Ma andare piano con questa Jaguar è difficile…
Secondo noi
Pregi
> Cambio. Un “automatico” che sa essere dolce o rapido.
> Guida. È quella che si aspettano gli appassionati di machine sportive: divertente e sicura.
> Linea. Non ci sono dubbi, è una Jaguar doc. E fa girare la testa.
Difetti
> Alette parasole. Sono troppo piccole. Non proteggono adeguatamente.
> Dotazione. Quella di serie non include accessori basilari come il Bluetooth.
> Rumorosità. Fastidiosi i fruscii aerodinamici e il rotolamento delle gomme.