Lancia Ypsilon: comfort e design a zero emissioni

La nuova Lancia Ypsilon manda in pensione l’omonima utilitaria nata nel 2011. Più lunga di 24 cm (408 cm in totale), ha una meccanica completamente diversa: la piattaforma è la CMP del gruppo Stellantis (di cui la casa italiana fa parte), già usata da modelli come la Opel Corsa e la Peugeot 208. Rispetto a queste ultime, però, il lavoro di design ha permesso di realizzare una vettura ben distinta: per quanto riguarda la carrozzeria, le uniche cose in comune sono le maniglie e gli specchi (interni ed esterni), i vetri laterali, il parabrezza, la chiave e la struttura dei sedili. Tanti gli elementi originali, come la fascia nera nel frontale che integra le sottili luci diurne e i fanali tondi che fanno capolino da un elemento lucido scuro. Caratteristica anche la linea discendente verso il posteriore, già vista in molte Lancia del passato.

I prezzi dell’elettrica partono da € 34.900 per la “base”, che ha i fari full led. La LX (€ 37.900) aggiunge cerchi in lega, cruise control adattativo, abbaglianti automatici, frenata automatica d’emergenza, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, vetri posteriori scuri e altri accessori. L’Edizione Limitata Cassina (prodotta in 1906 esemplari e oggetto del test) ha anche il sedile di guida regolabile elettricamente e massaggiante, le poltrone riscaldabili, i rivestimenti interni specifici e la guida semiautonoma. 

A ciò si aggiunge la pompa di calore, più efficiente delle resistenze elettriche nel riscaldare l’abitacolo. Di serie il caricatore di bordo da 7,4 kW per la corrente alternata delle colonnine più diffuse: consigliamo di spendere 350 euro per quello da 11 kW, che può ridurre di un terzo i tempi di ricarica. Nella norma per una “piccola” i 100 kW che l’auto può assorbire al massimo dalle colonnine in corrente continua (le più rapide): per la casa si va dallo zero all’80% in poco più di mezz’ora.

La 1.2 turbo mild hybrid da 101 CV (solo automatica) fa risparmiare 10.000 euro a parità di allestimento (11.500 nel caso della Cassina) e si riconosce dalle quattro aperture nel paraurti anteriore. Completerà la gamma la sportiva HF, attesa a metà del 2025: solo elettrica, con 240 CV, carreggiate allargate e dotata di differenziale autobloccante meccanico.

L’abitacolo della Lancia Ypsilon è ciò che definisce di più questa vettura ed è dominato dal tavolino che prende il posto della tradizionale leva del cambio (tutte le Ypsilon sono automatiche e la trasmissione si comanda tramite dei pulsanti). Questa superficie integra la piastra di ricarica e  una fessura per posizionare in verticale il cellulare o un tablet. Comodo per appoggiare degli oggetti anche durante le soste, il tavolino non disturba durante la guida: grazie al suo profilo smussato, anche i più alti possono appoggiarci contro il ginocchio senza timore di indolenzimenti.

Anche il resto dell’abitacolo convince, a partire dai rivestimenti in tessuto (in plastica riciclata) dei comodi sedili, che ricordano il “panno Lancia” in lana delle auto di diversi decenni fa. Originali e pratiche da usare le bocchette d’aerazione, sebbene solo quelle laterali permettano di gestire separatamente portata e direzione dell’aria. Convincono anche gli inserti blu che si collegano alla plancia dei pannelli porta anteriori; quelli posteriori, invece, sono in nuda plastica e hanno le tasche piccole. Come altre auto che condividono questa piattaforma, le porte dietro sono poi corte e non facilitano l’accesso.

Promosso il sistema multimediale, che può contare su un display di 10,3” reattivo e montato in bella vista. Il software è lo stesso, intuitivo e personalizzabile, delle più recenti “piccole” del gruppo Stellantis, come la Jeep Avenger, ma con una grafica dedicata ed elegante. Specifico per la Lancia Ypsilon il widget (una grande icona che integra dei comandi) chiamato “S.A.L.A.”: permette di scegliere fra otto colori dei caratteri, che poi vanno ad abbinarsi alla tinta delle luci ambientali. Queste ultime filtrano da dietro la “mensola” nella plancia, con un gradevole effetto soffuso. Pratici i comandi fisici per gestire il “clima” (automatico monozona) e altre funzioni. In particolare convincono i pulsanti accanto al display, per l’hazard e per richiamare alcune schermate come homepage e i menù degli aiuti alla guida. Premendo il tasto di questi ultimi per tre secondi, si disattiva automaticamente il segnalatore di limiti di velocità: comodo.

Che un’elettrica sia silenziosa è scontato, ma su questa Lancia Ypsilon si apprezza anche la messa a punto di sospensioni e sterzo: le prime sono “ferme” ma non scomode, anche sull’asfalto martoriato di Torino e dintorni su cui è stato condotto il test. Mentre il secondo non è né affaticante né troppo leggero, neppure in modalità Sport, quando i cavalli passano da 109 a 156 e la servoassistenza del volante diminuisce leggermente. Pure in modalità Normal, comunque, l’auto è piuttosto vivace e non si sente spesso la necessità di passare alla Sport. Non male neppure l’insonorizzazione: in autostrada si nota un po’ il rumore di rotolamento, ma da un’utilitaria non si può pretendere di più.

Meno positivo, invece, il giudizio sui freni: come in tutte le altre auto elettriche che usano questa meccanica, il comando è piuttosto spugnoso e non facilmente modulabile. Impostando la modalità B della trasmissione, la situazione migliora un po’: il freno motore (e, quindi, il recupero di energia in rilascio) è più consistente e va usato meno il pedale. In ogni caso, anche in questa modalità l’auto rimane piuttosto “scorrevole” e a volte, come quando si guida in discesa, si vorrebbe più freno motore: altre elettriche permettono di selezionare più livelli di frenata rigenerativa, ma non la Lancia Ypsilon.