La Mobilize Duo raccoglie l’eredità della Renault Twizy, che è stato il primo quadriciclo elettrico di grande diffusione. Rispetto a modelli come Citroën Ami e Fiat Topolino, che sono solo dei quadricicli leggeri di categoria L6e (limitati a 8 CV di potenza e 45 km/h di velocità e guidabili già a partire da 14 anni con la patente AM), il Duo c’è anche nella variante quadriciclo pesante L7e; guidabile da 16 anni in su con patente B1 e dai 18 anni con la licenza di categoria B, ha 16 CV e 80 km/h di punta.
Pur avendo un nuovo marchio (quello utilizzato dal gruppo francese per i propri servizi di mobilità) e un nuovo nome, la Mobilize Duo conserva molte delle caratteristiche dell’antenata: ha due posti in linea (si sta seduti uno dietro) l’altro e ingombri assai contenuti (243 cm di lunghezza e 130 di larghezza invece, rispettivamente, dei 254 e 140 cm della Topolino) che consentono di sgattaiolare agevolmente nel traffico e di parcheggiare quasi ovunque. Sotto molti aspetti, però, è notevolmente migliorata: ora, ad esempio, ci sono le portiere e la batteria è più grande (10,3 kWh anziché 6,1). Secondo la casa, l’autonomia media è di ben 160 km.
Il modello più economico della Mobilize Duo, la meno potente 45, costa 9.990 euro. È l’unica variante guidabile dai quattordicenni e ha una dotazione di serie generosa che comprende, tra le altre cose, l’airbag per il conducente (una rarità su questi veicoli), la possibilità di riscaldare il parabrezza (cosa utilissima nelle stagioni fredde) e i pneumatici all season. La Mobilize Duo 80 Pro costa 11.600 euro ed è la versione più accessibile tra quelle in grado di raggiungere gli 80 km/h; spendendo 900 euro in più c’è la 80 Evo del nostro test, con adesivi colorati sulla carrozzeria, copriruota, kit Bluetooth e sedile del guidatore riscaldato. Due gli optional interessanti: il climatizzatore (un po’ caro: € 1.000) e il cavo Model 3 (€ 200) adatto alle colonnine pubbliche che consente di caricare a 2 kW invece che a 1,8. In questo modo i tempi per portare l’accumulatore dal 10 al 95% scendono: da 5 ore e 28 minuti a 4 ore e 50 minuti. Attenzione, però: il cavo è integrato, quindi acquistandolo si rinuncia a quello di serie con presa Schuko.
La Mobilize Duo riprende un po’ le proporzioni e le forme della Renault Twizy, ma con linee più spigolose e aggressive. Grazie alle scenografiche porte con apertura verso l’alto basta poco spazio per far entrare e uscire gli occupanti. Peccato solo per i finestrini basculanti un po’ scomodi da aprire e chiudere. Come nel caso della Citroën Ami alcuni elementi sono simmetrici per ridurre i costi di produzione (il paraurti anteriore e quello posteriore, per esempio) ma si notano meno.
L’abitacolo della Mobilize Duo, pressoché privo di vani portaoggetti, presenta due posti a sedere in linea: il guidatore sta comodo mentre chi si accomoda dietro non ha molti centimetri per le gambe. La plancia presenta di fronte al guidatore un pannello colorato che racchiude sulla sinistra i pulsanti principali (compresi quelli per selezionare la marcia avanti o indietro) e al centro un cruscotto digitale di 7” essenziale ma ben leggibile, con tachimetro e indicatore di consumo; sulla destra, il supporto per lo smartphone.
Come si può immaginare, la Mobilize Duo 80 Evo si parcheggia con grande facilità. I montanti del parabrezza spessi tolgono un po’ di visibilità e lo sterzo pesante, ma l’agilità nel traffico e tra le curve è notevole e il motore elettrico posteriore (come la trazione) da 16 CV, derivato da quello utilizzato dalla Renault Austral mild hybrid a benzina, offre una spinta consistente. Va ricordato, però, che non è una vera auto ma un quadriciclo rivolto all’uso in città: alle alte andature bisogna fare i conti con uno sterzo impreciso, una rumorosità molto marcata e freni poco pronti.
Senza dimenticare la risposta secca sulle buche. In più questa tipologia di vetture non può circolare su autostrade, raccordi e tangenziali e se il guidatore ha meno di 16 anni deve per legge viaggiare da solo, mentre dai 16 ai 18 anni può trasportare un passeggero, a patto però che abbia almeno cinque anni. Per quanto riguarda l’autonomia, non abbiamo raggiunto i 160 km dichiarati dalla casa, ma, adottando uno stile di guida “normale”, siamo riusciti a passare i 100. Un valore comunque interessante se paragonato a quello che offre la concorrenza.
Motore elettrico | |
Potenza massima complessiva kW (CV) | 12 (16) |
Coppia max Nm | n.d. |
Tipo batteria | ioni di litio |
Tensione - capacità | 48 V - 10,3 kWh |
Potenza max di ricarica dalle colonnine | |
Tempo di ricarica | 5 ore e 28 min (a 1,8 kW) |
Trazione | posteriore |
Freni anteriori | dischi |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 80 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | n.d. |
Autonomia (km, ciclo WLTP) | 160 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 243/130/146 |
Passo cm | 169 |
Posti | 2 |
Peso in ordine di marcia kg | 508 |
Capacità bagagliaio litri | n.d. |
Pneumatici (di serie) | 125/80 R 13 ant. - 145/80 R 13 post. |