Colpo d’acceleratore
La Nissan vanta una tradizione di modelli sportivi molto più ampia e illustre di quanto il grande pubblico, soprattutto in Europa, generalmente percepisca: prima di presentare la nuova supersportiva
Nissan GT-R Nismo, quindi, sarà utile tracciare un breve profilo di una storia che ha avuto inizio negli anni 50 con la Skyline, una coupé a tre volumi di linea molto tradizionale concepita per ospitare i più potenti motori della Casa. Nella corsa a prestazioni sempre più elevate, l’impennata è giunta nel 1989, con la nascita della versione GT-R dotata di motore 2.8 litri biturbo a 6 cilindri in linea, da 280 CV, e di trazione integrale: tale frazionamento e la trasmissione 4x4 sarebbero poi rimasti nel DNA della vettura per tutto il corso della sua evoluzione. Negli anni 90 la Nissan Skyline si è leggermente imborghesita e differenziata, “sdoppiandosi” in versione coupé e berlina a tre volumi, mentre la sigla GT-R usciva di scena assieme al super-motore.
Nasce la GT-R
La stessa sigla, applicata a una vettura equipaggiata sempre con un motore biturbo a 6 cilindri, ma questa volta a V e non più in linea, è però prepotentemente ritornata nel 2007 con il lancio dell’attuale Nissan GT-R, coupé 2+2 sportiva nella linea, nello spirito e nelle prestazioni. Il modello ha debuttato con un 3.8 litri V6 biturbo da 480 CV sotto il cofano e, naturalmente, la trazione integrale. A partire da quella prima edizione, la casa ha poi continuato a lavorare su potenza, qualità e prestazioni della vettura: l’anno scorso abbiamo provato la versione 2014, con il 3.8 V6 biturbo cresciuto a ben 549 CV.
Non solo un supermotore
Quest’anno, sulla pista inglese di Silverstone che ospita ogni anno il Gp di Formula 1, abbiamo potuto sperimentare la nuova edizione al top della gamma Nissan GT-R, la Nismo, sviluppata dai tecnici dello speciale reparto corse (Nissan Motorsport, da cui l’acronimo) in cui nascono tutte le Nissan ad alte prestazioni. La nuova edizione è la più potente e raffinata di sempre, dotata del 3.8 V6 biturbo con potenza maggiorata a 600 Cv e coppia massima di 652 Nm. D’obbligo alimentare questo straordinario propulsore con benzina a 100 ottano: già con carburante da 98 la potenza si riduce leggermente, per calare più drasticamente (di oltre 30 CV) utilizzando la super da 95. Ma l’evoluzione del propulsore è solo uno dei punti di forza del progetto Nismo. L’aerodinamica è stata oggetto di studi e sperimentazioni che hanno portato allo sviluppo di nuove appendici (uno spoiler anteriore, un alettone posteriore e minigonne laterali) che generano una deportanza di oltre 100 kg a 300 km/h, per un ulteriore incremento di aderenza, stabilità e precisione di risposta dello sterzo, qualità che erano già un punto di forza della GT-R e alle quali contribuisce anche un sistema di trazione integrale estremamente raffinato. Tutte le nuove appendici sono realizzate in fibra di carbonio, come pure molti elementi dell’allestimento interno, a cominciare dai gusci dei sedili anatomici.
Peso giù, prestazioni su
Il ricorso a questo materiale ha permesso una riduzione di 20 kg del peso della Nismo rispetto alla Nissan GT-R standard. Peso che, in realtà, è l’unico fattore negativo in un progetto di autentica eccellenza ingegneristica: la Nismo denuncia, in ordine di marcia, 1720 kg, molti per una supersportiva così estrema (anche la sicurezza passiva ha le sue esigenze…). Ma l’aerodinamica è eccezionale, soprattutto per una coupé 2+2: il Cx, infatti, fa segnare un valore (solo 0,26) che guadagna ancora più valenza se messo in relazione alla deportanza di cui abbiamo detto. L’assetto è stato ulteriormente affinato con l’adozione di molle e barre anti-rollio maggiorate e di ammortizzatori semi-attivi Bilstein DampTronic. La Nissan GT-R Nismo offre tre tarature a scelta del cliente: Comfort, Normal e R. Anche i pneumatici radiali Dunlop sono specifici per questa versione, che utilizza cerchi di 20” con misure di canale specifiche. Pur essendo equipaggiata di trazione integrale, infatti, la vettura “calza” radiali di misure differenziate: 255/40-ZFR20 davanti e 285/35-ZRF20 dietro (la distribuzione della coppia, in condizioni normali, privilegia le ruote posteriori, per sottolineare la vocazione sportiva purissima della macchina). L’impianto frenante è Brembo Corsa: davanti con dischi autoventilanti da 390 mm e pinze monoblock a sei pistoncini; dietro con dischi autoventilanti da 380 millimetri e pinze a quattro pistoncini.
Al volante della versione estrema
All’interno, i sedili Recaro in fibra di carbonio, rivestiti in Alcantara, offrono un comfort superiore agli standard della gran parte delle altre sportive. La posizione di guida è perfettamente regolabile secondo le esigenze individuali, il volante ha la corona di piccolo diametro e offre una presa solida, lo sterzo è molto diretto. Le palette del cambio robotizzato a doppia frizione sono perfettamente raggiungibili e ruotano con il volante. Il motore ha un sound intimidatorio, ma in effetti eroga la sua elevatissima potenza con una progressione estremamente fluida e il “complesso vettura” risponde con tale omogeneità che bastano pochi giri della velocissima pista inglese per rendersi conto che la Nissan GT-R Nismo è una super sportiva che sa coniugare prestazioni micidiali (lo “0-100” si brucia in 2,7 secondi) con una grande fruibilità. La tenuta in curva e, soprattutto, la neutralità di risposta allo sterzo sono di altissimo livello: l’unico problema che abbiamo incontrato nel nostro test si è risolto… in un numero troppo limitato di giri. Il che non ci ha impedito di dare fondo all’acceleratore con grande confidenza. La grande tenuta dell’autotelaio GT-R Nismo si è manifestata in particolare in una sequenza di curve a raggio medio che introducevano a un curvone velocissimo, che abbiamo potuto percorrere in piena progressione tirando le marce al limitatore. Un’esperienza travolgente, ma anche molto gratificante, perché la Nissan GT-R Nismo ha manifestato tali margini di sicurezza da rendere tutto molto piacevole e rapidamente accessibile. Fra le virtù della GT-R in versione “standard” c’è anche il prezzo (in Italia 94.950 euro in allestimento “base”, 96.150 per la Black Edition) molto allettante, in relazione alla sua elevatissima qualità e al potenziale prestazionale travolgente. Naturalmente, per la Nismo occorre spendere parecchio di più: 151.600 euro, una bella cifra ma comunque parecchio inferiore ai 205.025 di una Porsche 911 Turbo S, che inoltre ha 40 CV in meno. Ma le qualità di base del modello, già altissime, in questo caso sono elevate al quadrato: in tutti i sensi.
Secondo noi
Pregi
> Comfort. Insospettabilmente elevato, per una sportiva così estrema.
> Godibilità. Per divertirsi in sicurezza non occorre essere Sebastian Vettel.
> Prezzo. D’accordo, in assoluto il listino è per pochi fortunati. Ma è molto competitivo rispetto a quello delle più dirette rivali.
> Qualità. D’eccezione: basta osservare l’auto da vicino per rendersene conto.
> Tenuta di strada. Che dire? Semplicemente straordinaria…
Difetti
> Capienza baule. Certo, non è un’auto per grandi vacanze. Però, una volta stivata la borsa con il casco e la tuta per il track day, non è che avanzi molto spazio...
> Look. Aggressivo, ma piuttosto anonimo rispetto a quello delle rivali più titolate: tanta perfezione meriterebbe di più…
> Sound di scarico. Niente male. Però alcune sue rivali (Cavallini italiani e… Cavalline tedesche) hanno una “voce” più caratteristica e coinvolgente.
> Valore dell’usato. Almeno in Europa, sono le supercar prodotte da storici marchi continentali a essere “assegni circolari” sul mercato dell’occasione.
> 2+2. Con tutto questo ben di Dio di prestazioni e tecnologia, qualcuno potrebbe rimpiangere una più tradizionale e “pura” soluzione “coupé a 2 posti secchi”.