Nissan Juke: sicura ma non sempre fluida

A cinque anni dal lancio, la Nissan Juke si aggiorna. Di questa crossover lunga 421 cm restano immutate le forme grintose e originali della carrozzeria: a dare una “rinfrescata” al look delle versioni N-Connecta e N-Design contribuiscono nuove tinte (incluso un vivace giallo ispirato a quello del modello di prima generazione, ma dai toni più brillanti) e inediti cerchi in lega; le ruote di 19 pollici della N-Sport 1.6 ibrida full che abbiamo guidato danno un bel colpo d’occhio, ma, complici anche le sospensioni poco cedevoli, fanno sobbalzare un po’ troppo l’auto sulle sconnessioni.

Le novità maggiori riguardano gli interni della Nissan Juke, e in particolar modo la plancia. Nella consolle centrale spariscono le tre bocchette tonde del “clima” (sempre monozona e con pratici comandi “a manopola”), sostituite da due diffusori squadrati, privi però della comoda rotella per gestire in modo indipendente portata e direzione del flusso. Tutto nuovo anche lo schermo del chiaro (ma non molto reattivo) sistema multimediale: più basso e largo, ha una diagonale di 12,3 pollici (prima era di 8) ed è orientato di 8 gradi verso il guidatore, per facilitarne la lettura e l’utilizzo, riducendo le distrazioni. Ad auto ferma, inoltre, può essere usato per riprodurre contenuti video da dispositivi collegati tramite prese Usb di tipo A e C, alle quali ora si aggiunge una piastra di ricarica senza fili per i telefonini. Nelle versioni più ricche, è di 12,3” anche il cruscotto: interamente digitale, si legge bene ed è configurabile, con la possibilità di visualizzare, tra le varie informazioni, anche le mappe del navigatore.

Per dare un tocco di colore all’abitacolo della Nissan Juke, ampio ma un po’ cupo per via del rivestimento nero del soffitto e dei finestrini posteriori piccoli, questa N-Sport può essere arricchita con un pacchetto optional che include numerosi dettagli gialli (indipendentemente dalla tinta esterna). Sono di questo colore le cuciture dell’ecopelle che riveste le pareti del tunnel centrale, il comodo bracciolo e i sedili sportivi, la cui zona superiore è impreziosita da un profilo in Alcantara che riprende quello (sempre giallo) che orna il bordo della plancia e del quadro strumenti. 

Niente male, per una crossover di dimensioni compatte e con una linea del tetto così spiovente, l’agio per chi siede ai lati del divano: viaggiano comodi anche i passeggeri più alti di 1,80 m (al centro, invece, per le gambe e i piedi c’è poco spazio). Quanto a capienza, il baule è nella media della categoria, ma la battuta del portellone a 78 cm da terra e il fatto che una volta aperto rischi di essere urtato con il capo dai più alti rendono un po’ scomodo l’accesso. 

In questa versione ibrida full la Nissan Juke (che c’è anche con un 1.0 turbo a benzina da 114 CV) offre consumi piuttosto contenuti (17,1 km/l quello medio misurato con i nostri strumenti nel 2022). La guida è fluida fintanto che si viaggia tranquilli; accelerando bruscamente e a fondo, la “triangolazione” tra il motore a benzina, quello a corrente e il cambio robotizzato (che ha quattro marce dedicate al 1.6 e due al motore elettrico) risponde con un certo di ritardo (anche quando la trasmissione cambia rapporto). Quando la “pila” da 1,2 kWh si scarica (e i 94 CV del quattro cilindri non sono supportati dai 49 dell’unità a corrente), il brio cala parecchio; va detto, comunque, che nella guida “normale” capita molto di rado. Tra le curve ci si muove con una certa disinvoltura, complici anche lo sterzo, non dei più rapidi ma preciso, e le “maxi” gomme, la cui generosa impronta a terra aiuta a mantenere l’auto in traiettoria anche esagerando con la velocità. 

L’habitat naturale di questa Nissan Juke ibrida, tuttavia, resta la città. Qui ci si muove quasi sempre solo a corrente, con scatti al semaforo brillanti e silenziosi e il 1.6 che si avvia unicamente per fornire energia al motore elettrico. In autostrada, invece, disturbano un po’ i fruscii generati dagli ampi specchietti, ma si viaggia senza stress grazie alla guida semiautonoma, che regola la velocità in base al traffico antistante e mantiene l’auto al centro della corsia; la sua attivazione, però, non è così intuitiva. Molto utili la telecamera posteriore (le immagini sono più nitide grazie alla risoluzione passata da 0,3 a 1,3 megapixel) e quelle con vista a 360º (di serie a partire dalla versione N-Connecta): offrono una visuale completa dell’area di manovra, rimediando ai finestrini e al lunotto piccoli e scuri.