La prima di una famiglia corsaiola

Questa originale crossover inaugura la gamma sportiva della
Nissan, denominata
Nismo (da Nissan Motorsport, la divisione sportiva della casa giapponese). Realizzata sulla base della 1.6 DIG-T, la
Juke Nismo si distingue innanzitutto per la vistosa caratterizzazione sportiva della carrozzeria (“minigonne”, spoiler anteriore e posteriore, estrattore d’aria posteriore e cerchi di 18”); è disponibile, in Italia, solo con il colore bianco perlato, che ben si intona con il rosso del guscio degli specchi retrovisori e del “filo” che corre lungo la parte bassa della carrozzeria. Gli interventi del reparto sportivo della Nissan, però, non si sono limitati all’esterno: motore e assetto sono stati sottoposti a una cura sportiva. Il 1.600 turbo a iniezione diretta di benzina, derivato dalla versione da 190 CV montata sulla 1.6 DIG-T, qui ne sviluppa 200 ma, secondo i dati dichiarati, emissioni e consumi non sono aumentati rispetto a quelli del propulsore di partenza.
Veloce e ben frenata

Lo sterzo (servoassistito elettricamente e più diretto) e la taratura rigida delle sospensioni (che non pregiudica troppo l’assorbimento delle asperità della strada) rendono la guida della Juke Nismo molto divertente nei percorsi ricchi di curve, dove si può contare anche su un motore che dimostra una bella grinta sin dai 2000 giri, senza mai essere troppo rumoroso. Le prestazioni dichiarate dalla Nissan sono notevoli (e ci sono sembrate realistiche): accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,8 secondi e velocità massima di 215 km/h. Convincono anche i freni, che hanno un buon mordente, e il cambio, ben manovrabile (la sesta marcia, però, va “cercata”: le prime volte, anziché passare dalla 5ª alla 6ª, si rischia di scalare in 4ª). Utile il Dynamic Control, il dispositivo che consente di modificare, tramite i pulsanti collocati nella consolle centrale, la risposta del motore e dello sterzo scegliendo fra tre differenti modalità: “Eco”, “Normal” o “Sport” (per guida “tranquilla”, normale o sportiva).
Non ti fa rinunciare al comfort

Gli interni della Juke Nismo sono caratterizzati sportivamente, ma senza esagerare. Appena si sale a bordo si notano subito gli ampi sedili anteriori di foggia corsaiola, che trattengono bene in curva il guidatore e il passeggero anteriore, ma non risultano per niente rigidi: anzi, molte tedesche da famiglia hanno poltrone meno imbottite. Il rivestimento in camoscio, con i fianchi traforati, è curato e ci è sembrato resistente. Chi siede dietro, però, deve fare i conti con un soffitto non molto alto e con il divano che accoglie comodamente solo due adulti. A un esame più approfondito, ritroviamo una certa povertà delle plastiche della plancia e dei pannelli delle portiere (come nelle “sorelle” più economiche della gamma) ma anche alcune “chicche” piacevoli, come il tunnel centrale verniciato in grigio lucido, con la torretta che ospita la leva del cambio. A sottolineare la sportività della versione Nismo, il rosso della strumentazione e del piccolo anello nella parte superiore della corona del volante, rivestita in Alcantara e pelle. In questa versione sportiva, destinata soprattutto ai giovani, “pesa” meno la scarsa capacità del bagaglio (da 251 a 830 litri) che, tuttavia, si fa apprezzare per la buona accessibilità.
Disponibile pure a trazione integrale
Rispetto alla 1.6 DIG-T Tekna, da cui deriva, la Juke Nismo costa 3.550 euro in più. Non è un prezzo “stracciato” (27.750 euro, esattamente come la Mini Countryman Cooper S da 184 CV), ma offre di serie gli interni in camoscio e tessuto, i cerchi di 18”, le luci diurne a led e la vernice perlata. C’è anche una versione a quattro ruote motrici, solo con cambio a variazione continua: è la Nismo X-Tronic, proposta a 31.250 euro.
Secondo noi
PREGI
> Dotazione. Non manca praticamente nulla: ha anche il navigatore satellitare, la telecamera di parcheggio, i cerchi in lega di 18” e la chiave elettronica.
> Guida. Molto piacevole: tenuta di strada elevata, sterzo preciso e frenata potente. Inoltre, l’assetto non è così rigido da penalizzare troppo il comfort.
> Motore. Un 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina che ha dei bei “numeri” (200 cavalli) e si dimostra sempre sfruttabile anche nella zona bassa del contagiri.
DIFETTI
> Abitabilità. Dietro non si sta comodi: il soffitto è piuttosto basso e il divano non può ospitare comodamente più di due persone.
> Baule. Piccolo: alcune utilitarie hanno un vano più capiente. In compenso, l’accesso è agevolato dall’ampio portellone.
> Finiture. Nel complesso la Juke è un’auto dagli interni appaganti, ma le plastiche rigide della plancia e dei pannelli porta stonano su questa versione esclusiva.