Mostra i muscoli
La piccola e originale tedesca arriverà a novembre nelle concessionarie anche in versione crossover, con il tetto apribile in tela che le conferisce ancor più carattere: la Opel Adam Rocks punta sull’aspetto muscoloso e robusto, ma al tempo stesso divertente e giocoso, per attirare un pubblico giovane (specie maschile, la Adam normale piace di più alle donne), sempre alla ricerca di novità.
Quasi cabrio
Più alta da terra 1,5 cm e con vistose protezioni in plastica sui paraurti e sui passaruota, la Opel Adam Rocks ha i fanali squadrati, anziché arrotondati, e inserti cromati nei paraurti che richiamano le protezioni delle fuoristrada. I nuovi fascioni paracolpi sono più spessi e aggiungono 5 cm alla lunghezza della vettura, che ora ne misura 375. Inedito è anche il tetto in tela, che si apre e si chiude elettricamente in soli cinque secondi ed è disponibile in tre tinte: nero, marrone scuro e marrone chiaro. Insomma, dicono alla Opel, la Adam Rocks inaugura una nuova nicchia di prodotto, quella delle crossover urbane a tre porte con, in più, il piacere della guida a cielo aperto.
Dialoga con lo smartphone
L'abitacolo della Opel Adam Rocks ha un aspetto elegante e sportivo, con finiture e tinte specifiche, studiate apposta per questa versione. Per il resto comunica lo stesso senso di ampiezza e cura dei dettagli delle altre Adam. Le poltrone hanno fianchetti accentuati che trattengono bene il corpo in curva, mentre il divano è rigido, ha lo schienale troppo verticale e non è molto accogliente (lo spazio per le gambe è scarso). Sono apprezzabili, invece, le finiture, paragonabili a quelle di auto di livello superiore; specie la plancia, il volante e la console (dal design moderno) sono realizzati in materiale piacevole al tatto. Ad arricchire ulteriormente gli interni c'è il sistema multimediale Intellilink, che si aziona tramite lo schermo a sfioramento di 7" (ben fatto, ma un po' troppo in basso nella consolle): collegato a uno smartphone (Android o Apple iOS), accede ai dati in memoria per riprodurre file musicali, visualizzare immagini e video, telefonare o usare le app (tra cui anche BringGo che consente di utilizzare il navigatore, tramite il collegamento Gps del cellulare, senza collegarsi a internet).
Rialzata e con un nuovo motore
Le differenze con le altre Adam, però, sono anche sotto la pelle. La Opel Adam Rocks può contare su molle e ammortizzatori rialzati e su un servosterzo ritarato, ancora più reattivo. E poi ci sono l'inedito cambio manuale a sei marce e il tre cilindri 1.0 a benzina, con due livelli di potenza: 90 e 115 CV, che si affianca al 1.2 e al 1.4 aspirati a benzina. È un motore di nuova generazione, che entrerà a far parte di tutta la gamma della Adam. Dotato di una coppia elevata in rapporto alla cilindrata (170 Nm) a partire da 1800 giri, è in alluminio, ha la fasatura variabile delle valvole (aspirazione e scarico), l'iniezione diretta, il turbocompressore a bassa inerzia, un contralbero d'equilibratura, la pompa dell'acqua disattivabile e il dispositivo Stop&Start: insomma, un bel concentrato di tecnologia. Ma a rendere particolare la Adam Rocks c'è anche la capote in tela, che scorre lungo la parte superiore del tetto, lasciando libero un ampio spazio fin quasi sopra la testa dei passeggeri posteriori e restando a vista, con un gradevole effetto rétro. Per aprirla si preme un tasto davanti allo specchietto retrovisore. Questa furba soluzione "quasi cabrio" consente di mantenere inalterato il volume del bagagliaio (comunque piccolo), che non peggiora neppure dal punto di vista dell'accessibilità.
Vispa e divertente
Il pezzo forte della Opel Adam Rocks, comunque, è il nuovo tre cilindri turbo a iniezione diretta di benzina da 115 CV. Oltre alla regolarità di funzionamento e alla dolcezza nell'erogazione della potenza, il 1.0 si distingue per la sua spinta corposa fin dai 2000 giri e per la vivacità a quelli più alti. Ai bassi regimi si possono usare senza problemi anche i rapporti alti, senza bisogno di scalare quando si deve riprendere velocità: l'elasticità e la prontezza sono notevoli per un motore di così piccola cilindrata. A parte qualche vibrazione al minimo, inevitabile vista l'architettura a tre cilindri, in marcia il 1.0 si mostra insospettabilmente docile e poco rumoroso. Noi abbiamo provato la versione più potente, quella da 115 CV. Anzitutto bisogna dire che nell'uso cittadino colpisce l'ottima insonorizzazione dell'abitacolo, garantita, a tetto chiuso, dal robusto tessuto a tre strati della capote, con una struttura centrale a sandwich in neoprene (impermeabilizzante). Ma anche fuori città il rumore aerodinamico non è eccessivo; con la capote aperta, invece, il rumore del vento si fa avvertibile a causa del deflettore che si alza da solo per non far entrare aria nell'abitacolo. Il motore ha una risposta molto lineare, è pronto in ripresa e sa anche far divertire se si spinge con più decisione sul pedale dell'acceleratore. Un comportamento che ci ha indotto a guidare in modo allegro e a consumare, quindi, un po' più del dovuto: a fine test la percorrenza media si è attestata attorno ai 13,5 km/l (stando al computer di bordo), un buon risultato (gran parte del percorso era cittadino), anche se inferiore ai 19,6 ufficiali. La tenuta di strada è elevata, il rollio trascurabile, ma le sospensioni ci sono parse un po' dure (complici le strade non proprio lisce attorno alla città di Riga, in Lettonia, dove si è svolta la prova, e gli enormi cerchi in lega di 18" con pneumatici ribassati, optional, montati sulla vettura).
Prezzo “leggero” al lancio
La Opel Adam Rocks è già ordinabile, ma nelle concessionarie la vedremo a metà novembre, a partire da 16.750 euro con il 1.2 da 69 CV, a 19.250 euro con il 1.0 turbo da 90 CV e a 19.550 con quello da 115: al lancio (e fino a fine anno), però, la casa abbasserà questo listino di 2.000 euro. Ricca la dotazione: "clima", cerchi in lega di 17" e capote elettrica di serie. Tra gli optional anche alcuni dispositivi di sicurezza, come il sensore dell'angolo cieco, i sensori di distanza e l'Hill start assist, che aiuta nelle partenze in salita. Utili anche il sistema di parcheggio assistito e il volante riscaldabile.
Secondo noi
PREGI
> Finiture. Materiali e dettagli sono di buon livello, decisamente al di sopra degli standard delle citycar.
> Linea. Le protezioni lungo le fiancate, i paraurti e il tetto apribile in tela danno alla vettura un carattere ancor più personale e un aspetto ricercato.
> Motore. Il piccolo tre cilindri è il pregio maggiore della vetturetta tedesca: dolce e regolare a bassa andatura, sa anche tirare fuori le unghie se si spinge sull'acceleratore.
DIFETTI
> Bagagliaio. La capacità e l’accessibilità sono scarse.
> Posti dietro. Lo spazio per le gambe è davvero ridotto.
> Sospensioni. Hanno una taratura rigida e fanno sentire le imperfezioni della strada, specie con i cerchi di 18”.