Progettato in italia
Con i suoi 430 cm di lunghezza, a questa
Opel Meriva compatta lo spazio non manca. A quattro anni dal lancio, arriva la versione aggiornata: gli interventi alla carrozzeria sono limitati (nuovi luci e paraurti, oltre a qualche finitura color metallo che dà un tocco d’eleganza all’insieme), e ancor meno evidenti sono quelli all'interno. La vera novità, però, è sotto il cofano: un 1.6 a gasolio progettato da zero in Italia (a Torino, nella sede della GM Powertrain dove vengono sviluppati tutti i motori a gasolio del gruppo americano) e che, a dispetto della cilindrata identica, non ha neppure un bullone in comune col 1.6 dell'ex-alleata Fiat usato anche sulla Opel Combo Tour.
Vivace e silenzioso
Il nuovo motore della Opel Meriva è Euro 6 e non è avaro di cavalli, che sono 136 e vivaci: verosimili i valori ufficiali, che parlano di 197 km/h di velocità massima e di 9,9 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Anche la silenziosità è tra i suoi punti di forza: anche a freddo, il suo “timbro” di voce rimane fuori dall'abitacolo (un bel passo avanti rispetto al 1.7 CDTI che sostituisce). Per ora, però, col nuovo turbodiesel il cambio automatico non è disponibile: chi lo volesse, dovrebbe “ripiegare” proprio sul vecchio 1.7, decisamente più “fracassone”. Il cambio manuale a sei marce, ampiamente rivisitato, ha comunque innesti precisi e rapporti correttamente spaziati (nella marcia più lunga, a 130 km/h indicati si viaggia a soli 2250 giri). A breve, arriverà anche una versione da 110 cavalli (già ordinabile: fa risparmiare 650 euro e promette ben 26,3 km/l, contro i 22,7 della vettura provata) e, più avanti, anche una da “soli” 95 CV.
Non regala nulla
Le sospensioni “solide” e lo sterzo preciso della Opel Meriva infondono sicurezza nelle curve. In manovra, invece, il lunotto piccolo (appare più grande solo perché la zona della carrozzeria in cui è inserito è verniciata in nero lucido) obbliga a far ricorso ai sensori di distanza. Questi ultimi, benché la Cosmo sia la versione più ricca (e costosa), sono optional (305 euro), così come altri equipaggiamenti che sono di serie in alcune rivali: come l’interfaccia Usb (80 euro) e la presa da 12 volt nel bagagliaio (altri 25 euro). Nuova anche la retrocamera (455 euro). Per i primi mesi, però, la radio con schermo a colori (più definito e rapido nei passaggi fra i menù) e il navigatore vengono offerti col 50% di sconto: così costano, rispettivamente, 200 e 400 euro. Inoltre, sulle 1.6 CDTI c'è un migliaio di euro di riduzione e le versioni a Gpl (1.4 turbo da 120 CV) sono offerte allo stesso prezzo delle benzina.
Ben fatta, ma quei comandi...
A non meritare critiche, invece, sono le soluzioni “furbe” dell'abitacolo: il piano di carico è posizionabile su due livelli e le poltrone laterali della seconda fila possono scorrere non solo avanti e indietro, ma anche verso il centro della vettura (grazie al posto centrale che si abbassa). In questo modo, si guadagnano centimetri preziosi all'altezza delle spalle. Le porte, poi, si aprono “ad armadio”, e un pratico maniglione sul montante aiuta a uscire dalla vettura. Bene anche le finiture, curate, e la posizione di guida alta, che infonde sicurezza. Chi trascorre molte ore al volante della Opel Meriva, apprezzerà anche i comodi sedili ergonomici: costano il giusto (415 euro) e si regolano anche nella lunghezza della seduta. L'aggiornamento non ha, purtroppo, interessato la consolle, che rimane zeppa di tasti e rotelle, tutti simili e troppo vicini fra loro. La nuova interfaccia con schermo sensibile al tatto introdotta sull'Insignia avrebbe fatto comodo...
Secondo noi
PREGI
> Abitacolo. La sua qualità migliore è la versatilità, dovuta anche ai posti posteriori che scorrono nei due sensi per dare più spazio alle spalle quando si viaggia in quattro.
> Carrozzeria. Per essere una monovolume, la Meriva è piuttosto slanciata e non manca di classe (merito anche dei “tocchi” metallici introdotti col restyling). D'effetto (e pratiche) le porte che si aprono “ad armadio”
> Motore. Il nuovo 1.6 CDTI è grintoso e promette bassi consumi. Ma, cosa più importante, è silenzioso: una qualità che il “vecchio” 1.7 CDTI non ha mai posseduto.
DIFETTI
> Cambio automatico. Per ora non è previsto con questo motore, ma solo col “fracassone” 1.7 CDTI.
> Dotazione. D’importante non manca nulla, però spiace dover pagare perfino sulla versione più ricca cose che altri offrono di serie (come i sensori di distanza e le prese Usb e 12V).
> Comandi. L'aggiornamento non ha ridotto l'affollamento di tasti nella consolle centrale: sono troppi, troppo simili e troppo vicini.