Di uguale è rimasto il nome
Completamente nuova, la
Peugeot 308 non ha più nulla in comune col vecchio modello, pur portandone lo stesso nome: un fatto quanto meno insolito per la casa francese, che ci ha abituato a sigle numeriche che cambiano a ogni passaggio di generazione. Oltre a essere più corta (di 3 cm), più stretta (di 2) e più bassa (4 cm), la nuova
Peugeot 308 ha forme più moderne, che soprattutto nel frontale ricordano quelle della più piccola 208 (ma anche delle aggiornate 3008 e 5008, in arrivo a novembre). In particolare, il taglio dei fari (completamente a led nella versione più ricca) e il profilo della mascherina le danno un'aria di famiglia. Ma anche dietro, i fanali a "C" fanno la loro parte. Le nervature lungo la fiancata, invece, puntano a dare una sensazione di dinamismo, mentre da dietro l'auto appare ben piantata a terra.
La qualità è sempre elevata
Anche l'abitacolo della Peugeot 308 si ispira a quello della 208, con il cruscotto al di sopra del volante piccolo e di forma ellittica. E, pure in questo caso, se si guida con la seduta regolata in basso la parte inferiore della strumentazione non è perfettamente visibile. Stupisce anche il movimento del contagiri, la cui lancetta ruota in senso antiorario: sulle prime disorienta un po'. Pieni voti, invece, alla qualità dei rivestimenti: belli da vedere, sono anche gradevoli al tatto. La plancia ha forme essenziali e, nelle versioni più ricche (Active, Business e Allure), pochissimi comandi: parecchie funzioni (come il "clima", la radio e il telefono Bluetooth) si gestiscono dallo schermo a sfioramento di 9,7 pollici, che per la Allure fa anche da navigatore. Comodo da azionare il pulsante del freno a mano elettronico (anche questo di serie per la versione top), che dà un bel tocco di modernità.
Il baule fa passi da gigante
Lo spazio non manca, neppure sul divano a cui si accede abbastanza comodamente grazie alle ampie aperture posteriori: la nuova Peugeot 308 non avrà versioni a tre porte (mentre la station wagon sarà svelata in primavera, al prossimo Salone di Ginevra). Cresciuto anche il baule, per il quale la casa francese dichiara una capacità di 420 litri, contro i 348 del vecchio modello: una differenza di oltre il 20%. Buona anche la luminosità, mentre la visuale peggiora leggermente dietro (il lunotto è meno sviluppato in altezza) e non migliora granché davanti (i montanti sono sempre spessi e molto inclinati).
Una gamma destinata a crescere
Per la nuova Peugeot 308 la scelta di motori non manca: a benzina, sono già ordinabili il 1.2 a tre cilindri aspirato da 82 cavalli (ok anche per i neopatentati) e i due "millesei" turbo da 125 e 156 cavalli. Due anche i 1.6 a gasolio, da 92 e da 116 CV, quest'ultimo con lo Stop&Start che ne riduce i consumi: il dato omologato parla di 27 km/litro (contro i 27,8 della versione meno potente). L'anno prossimo, in primavera, la gamma si estenderà con nuovi motori Euro 6: il 1.2 turbo a benzina da 110 e 130 cavalli e i 1.6 e 2.0 BlueHDi (rispettivamente da 120 e da 150 cavalli, quest'ultimo abbinabile anche al cambio automatico, come il 1.2 più potente). Quattro invece gli allestimenti: Access, Active, Business e Allure. Fin dalla base sono di serie sei airbag, Esp e cruise control con limitatore di velocità. La Active aggiunge il già citato touch screen, il "clima" bizona e i sensori di parcheggio posteriori, oltre ai cerchi in lega. Questi ultimi sono di 17" (anziché di 16”) per la più ricca Allure, dotata anche di sensori di manovra anteriori e fendinebbia.
Parliamo di prezzi
Le vendite della nuova Peugeot 308 inizieranno ufficialmente il 21 ottobre, ma i listini sono già definiti. I prezzi vanno dai 16.900 euro della 1.2 VTi Access ai 24.100 euro della 1.6 e-HDi Allure. In fase di lancio, per quest'ultima verranno regalati il pacchetto driver assistant (cruise control con radar di distanza e sistema di frenata automatica in caso di emergenza) oltre ai cerchi in lega di 18" oppure gli interni in pelle e Alcantara. Completa l'offerta l'estensione di garanzia di due anni, che si sommano ai due prescritti dalla legge. Promozione di lancio anche per la Active, che sarà fornita con i cerchi in lega di 17 pollici, al posto di quelli di 16 previsti come standard.
E ora guidiamo...
Nel nostro test sulle strade dell'Alsazia abbiamo avuto modo di provare diversi motori. Il più potente è il 1.6 turbo a benzina da 156 cavalli, ormai ben collaudato per i modelli della casa francese. Nella nuova Peugeot 308 spinge con regolarità (quasi non si avverte l'intervento del turbo) e senza alzare mai troppo la voce: i 9,3 secondi dichiarati dalla casa per la versione più accessoriata appaiono verosimili, come pure la punta massima di 213 km/h, visto che ad andature da codice il quattro cilindri ha ancora molto da dare. Sembrano contenuti anche i consumi, visto che dopo un centinaio di chilometri su vari tipi di strade e autostrada il computer di bordo segnava una media di 13 km/litro (contro i 17,2 dichiarati in omologazione). Parte del merito va alla riduzione di peso: ben 140 kg in meno secondo i tecnici della Peugeot. La metà sono stati risparmiati grazie all'adozione della nuova piattaforma modulare EMP2 del gruppo PSA. L'effetto della dieta si avverte soprattutto in curva, dove la nuova Peugeot 308 si rivela agile e ben piantata a terra. Lo sterzo è pronto (fin troppo, se si montano i cerchi di 18 pollici), ma il volante così piccolo fa perdere in precisione e, soprattutto all'inizio, si è costretti a correggere spesso la traiettoria.
Secondo noi
Pregi
> Agilità. La perdita di peso si fa sentire tra le curve, dove la 308 "danza" agile e svelta.
> Baule. È più grande di oltre il 20% rispetto a quello del vecchio modello, che già non era male...
> Qualità. Si percepisce subito che l'abitacolo è realizzato con cura. E anche a guardare i dettagli non si viene smentiti.
Difetti
> Cruscotto. La collocazione elevata ne rende poco visibile la parte bassa. E la lancetta del contagiri ruota in senso antiorario.
> Visibilità posteriore. È peggiore di quella della vecchia 308. E anche davanti non va meglio.
> Volante piccolo. Sarà anche sportivo, ma se non ci si è abituati fa perdere in precisione di guida.