Per la prima volta nella sua storia (escludendo un allestimento della prima generazione che fu venduto solo in Gran Bretagna), anche la Volkswagen Golf Cabriolet ha una versione sportiva GTI. A renderla immediatamente riconoscibile provvedono particolari ripresi dalla berlina: i profili rossi nella mascherina a nido d’ape, i paraurti specifici delle GTI (da quello posteriore sbucano due “minacciosi” terminali di scarico cromati) e i cerchi di 17” dal disegno specifico. Dalla berlina sono ripresi anche il volante con la corona appiattita nella parte bassa (e con icomandi per la radio nelle razze) e la cuffia della leva del cambio impreziosita dalle cuciture rosse; non mancano, naturalmente, i sedili sportivi rivestiti in tessuto “scozzese”, come quelli della prima Golf GTI di 36 anni fa (in alternativa ci sono le poltrone riscaldabili e rivestite in pelle, a 2.132 euro). In comune con le altre Volkswagen Golf Cabriolet troviamo gli airbag anteriori, quelli laterali che proteggono anche la testa e il “sacco gonfiabile” che protegge le ginocchia del guidatore, oltre al “clima” automatico e ai due roll bar che fuoriescono automaticamente da dietro i poggiatesta posteriori in caso di pericolo di ribaltamento.
Anche la capote è la stessa delle altre Volkswagen Golf Cabriolet, e meno male: oltre a essere veloce nell’aprirsi (lo fa in nove secondi, tirando una leva sotto il bracciolo centrale) e nel chiudersi (due secondi in più), è davvero ben fatta. Quando è in posizione, da dentro l’abitacolo sembra di toccare il soffitto di una berlina, e in marcia non lascia filtrare nell’abitacolo fruscii o rumori (anche a oltre 180 km/h, come abbiamo potuto verificare nei sulle autostrade tedesche in tratti senza limiti di velocità). Una volta ripiegata, la capote della Volkswagen Golf Cabriolet si adagia a vista sopra il baule: in questo modo non sottrae spazio ai bagagli (come, invece, accade con i tetti rigidi ripiegabili delle “coupé-cabriolet”). Pur non essendo piccolo (i suoi 250 litri non sono pochi e, reclinando gli schienali posteriori, aumentano pure), il baule ha la bocca di carico stretta e collocata in basso. Inoltre, al suo interno, da ripiegato trova posto anche il frangivento (di serie), un dispositivo utile nei viaggi perché riduce drasticamente quei pochi vortici d’aria attorno alla testa che, alla lunga, danno comunque fastidio: a capote ripiegata, in autostrada a più di 130 km/h si parla col vicino senza alzare la voce. Il frangivento, però, rende inutilizzabili i due sedili posteriori (che non sono molto generosi di spazio per spalle e gambe).
Anche il motore è una “vecchia conoscenza”: è il potente ed elastico 2.0 turbo a iniezione diretta di benzina della Golf GTI berlina. Fluido fin dai bassi regimi (anche sotto i 2000 giri basta una carezza al pedale del gas per guadagnare rapidamente velocità), non si fa pregare nell’allungo: difficile dubitare dei 7,3 secondi che la casa dichiara per passare da 0 a 100 km/h e dei 237 km/h di velocità massima. Che la Volkswagen Golf Cabriolet GTI sia una sportiva “di classe” lo si nota anche dalla voce del motore, che non arriva mai prepotente alle orecchie dei passeggeri (e questo nonostante l’altoparlante nella plancia che porta con discrezione il rombo del propulsore dentro l’abitacolo). Abbinato al 2.0 è un cambio manuale a sei marce, abbastanza preciso negli innesti, ma poco sportivo. La leva, infatti, ha una corsa lunga ed è piuttosto lontana dal volante. Con un sovrapprezzo di 1.900 euro, comunque, lo si sostituisce con il rapido cambio DSG, robotizzato a doppia frizione e corredato di pratiche levette dietro al volante.
Nonostante la GTI sia la versione più “piccante” fra le Volkswagen Golf Cabriolet, è tutt’altro che scomoda: anche con i cerchi di 18 pollici (598 euro), sulle buche e sulle giunzioni dei cavalcavia non si “balla”, e sono ridotti al minimo pure gli scuotimenti della scocca sulle asperità della strada, tipici di certe vetture scoperte. Nemmeno con le sospensioni a controllo elettronico sulla posizione “Sport” la Golf Cabriolet GTI diventa “dura come una tavola” (in compenso, lo sterzo risulta fin troppo pesante alle basse velocità); certamente, però, l’auto s’inserisce in curva con più precisione. Questo grazie anche alla funzione XDS dell’Esp: quando la ruota motrice interna alla traiettoria pattina in accelerazione, il sistema la frena leggermente per trasferire parte della coppia all’altra ruota sullo stesso asse. In questo modo, si simula la presenza di un differenziale autobloccante e l’auto non tende ad “andare dritta” nelle curve veloci. Facile da guidare e con un’elevata tenuta di strada, la Volkswagen Golf Cabriolet GTI permette di togliersi delle belle soddisfazioni sulle strade tortuose, avendo sempre la certezza di poter contare su freni potenti e ben modulabili.
PREGI
> Capote. È ben rifinita e veloce nel movimento; inoltre, da chiusa filtra con efficacia i rumori.
> Motore. Pronto, potente e mai scorbutico: fin da sotto i 2000 giri è sempre pronto a tirare fuori le unghie
DIFETTI
> Abitabilità posteriore. Poche cabrio offrono sufficiente agio ai due adulti che siedono sul divano, e la Golf non è fra queste: pochi i centimetri per gambe e spalle.
> Baule. Più che un bagagliaio è una fessura: ci si deve chinare per riempirlo, e usare piccole valigie.
Cilindrata cm3 | 1984 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 155 (211)/5300-6200 |
Coppia max Nm/giri | 280/1700-5200 |
Emissione di CO2 grammi/km | 180 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 425/178/142 |
Passo cm | 259 |
Peso in ordine di marcia kg | 1458 |
Capacità bagagliaio litri | 250 |
Pneumatici (di serie) | 225/45 R 17 |