Con il 1.4 Turbo che va anche a Gpl, la piccola Alfa Romeo scopre il suo lato ambientalista e inquina meno. Notevole pure il risparmio al distributore, e senza che le prestazioni ne risentano percettibilmente. Le qualità stradali restano quelle della versione a benzina e non manca il sistema Dna.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Con la doppia alimentazione benzina/Gpl, la piccola sportiva Alfa Romeo MiTo fa risparmiare sul pieno ed è più attenta all’ambiente; il tutto senza rinunciare alle prestazioni, che grazie ai 120 CV del suo 1.4 turbo sono brillanti. Delle altre versioni ripropone anche le elevate qualità stradali, soprattutto quando si mette la levetta sistema Dna in posizione Dynamic. La dotazione di sicurezza è completa, ma sorprende che accessori come il “clima” automatico bizona si debbano pagare a parte anche nell’allestimento Distinctive, che è il più costoso.
Vista da fuori sembra una MiTo come tutte le altre, con il frontale aggressivo, le muscolose fiancate e la coda alta e rastremata da piccola coupé. Ma in questa versione offre la doppia alimentazione benzina/Gpl e permette, quando si viaggia a gas, di ridurre le emissioni nocive: anche se il motore ha ancora l’omologazione Euro 4, con questo tipo di alimentazione si può star tranquilli di non essere limitati da eventuali blocchi alla circolazione in città per eccesso di smog...
Si tratta dello stesso 1.4 Turbo a iniezione indiretta che equipaggia la Lancia Delta T-Jet. Capace di 120 CV, è abbinato a un impianto studiato in collaborazione con la Landi Renzo (azienda specializzata nel settore del gas per autotrazione), che prevede un serbatoio “a ciambella” collocato al posto della ruota di scorta; il bocchettone di rifornimento è vicino al tappo della benzina, dunque resta celato dal relativo sportellino.
Il calo di prestazioni nel funzionamento a gas è quasi impercettibile, e su strada la differenza la fanno i consumi, che a Gpl sono più elevati ma ampiamente compensati dal minor costo del carburante; notevole anche l’autonomia, dato che con un pieno di gas si percorrono più di 360 km prima di dover “ripiegare” sul serbatoio della benzina. Le doti dinamiche si confermano quelle – elevate – delle altre versioni, e non manca il sistema Dna, che cambia la risposta di Esp, motore e sterzo, e permette di scegliere fra la posizione Normal, All weather (dedicata ai fondi bagnati o scivolosi) e Dynamic (per la guida sportiva).
La Distinctive è la versione di punta e – se si è disposti a spendere – la si può ulteriormente personalizzare. Tuttavia, la dotazione di serie non è ricca: per esempio si pagano a parte il “clima” automatico bizona (di serie c’è quello manuale), il regolatore di velocità e addirittura i fendinebbia. In compenso l’equipaggiamento di sicurezza è completo, dato che include anche l’airbag per le ginocchia del guidatore e i poggiatesta anti-colpo di frusta.
La plancia ha un aspetto sportivo ed è ben realizzata, se si esclude qualche plastica di qualità deludente utilizzata nella zona inferiore. Peccato anche che le manopole del “clima” e la levetta del Dna, piuttosto in basso, siano meno a portata di mano degli altri comandi. L’abitabilità è buona per quattro persone, anche se chi siede dietro ha poco spazio per le gambe e sopra la testa; il terzo posto – che comunque è stretto – si deve pagare a parte. Anche se il serbatoio del Gpl ne riduce di 5 cm l’altezza utile, il baule ha una capacità sufficiente; la forma, però, è poco regolare.
Plancia e comandi
Sportiva grazie alla superficie con “effetto fibra di carbonio”, la plancia è ben rifinita, anche se le plastiche impiegate inferiormente sono di qualità un po’ più bassa. In generale i comandi sono ben disposti, ma fanno eccezione quelli del clima e la levetta del Dna (che oltre alla posizione Normal, offre la Dynamic per la guida sportiva e la All-weather per il bagnato): sono troppo in basso e restano fuori dalla visuale. La presa Usb per connettere un lettore mp3 all’impianto radio è nel tunnel, ma si paga a parte (ed è abbinata al vivavoce Bluetooth). Fra le informazioni visualizzate nel cruscotto (è quello delle altre MiTo, accattivante e sportivo) c’è anche l’autonomia residua, ma è calcolata per la benzina: per il gas non resta che affidarsi alle approssimative spie luminose del commutatore benzina/Gpl, collocato nella plancia.
Abitabilità
Davanti i centimetri a disposizione non mancano; inoltre, i sedili del pacchetto Sport (optional) sono comodi e ben sagomati, e in curva trattengono bene. Peccato che fra la porta e le manopole per regolare lo schienale e il supporto lombare ci sia davvero poco spazio, e che il bracciolo centrale si debba pagare a parte. Piuttosto difficoltoso l’accesso al divanetto posteriore, sul quale due adulti viaggiano con le gambe contratte e, se sono più alti della media, sfiorano pure il padiglione con la testa; il terzo posto si può avere con un sovrapprezzo. Non molto lo spazio per riporre i piccoli oggetti, anche perché il cassetto di fronte al passeggero è piccolo (seppure dotato di un vano interno a scomparsa).
Bagagliaio
Nonostante la bombola del Gpl (di tipo toroidale, cioè a ciambella) sfrutti la sede della ruota di scorta, il piano di carico è di 5 cm più alto che per le altre MiTo; in ogni caso la profondità è buona, e anche se il profilo interno è disturbato dalla sporgenza dei passaruota, la capienza è sufficiente a ospitare i bagagli necessari per un weekend in quattro. Abbattendo lo schienale si forma un gradino nel pavimento, ma è di modesta entità; di sicuro più fastidioso il dislivello formato dalla soglia (ben 27 cm), che è anche molto distante da terra (84 cm): con i bagagli voluminosi e pesanti si fa fatica, anche perché l’imboccatura si restringe nella parte bassa, mentre in alto disturbano gli sporgenti supporti della cappelliera.
Con il Dna in posizione Normal lo sterzo è leggero e la maneggevolezza ne guadagna, ma resta il fatto che in manovra si deve fare attenzione in retromarcia: dal lunotto si vede poco, e i sensori sono optional. Il terreno ideale della MiTo sono le strade tutte curve, dove si può sfruttare il motore potente ed elastico e – con il Dna regolato su Dynamic – godere della massima rapidità e precisione dello sterzo: la vettura è divertente e ha reazioni sempre sicure; peccato, però, che la leva del cambio abbia una corsa eccessivamente lunga. La riserva di potenza non manca neppure in autostrada, dove si gode di un comfort più che discreto: le sospensioni hanno sufficienti capacità filtranti, e la rumorosità del motore, piacevolmente sportiva, non disturba troppo
In città
L’Alfa Romeo MiTo “bi-fuel” ha dimensioni compatte (è lunga 406 cm) e con il Dna in posizione Normal lo sterzo è leggero: in fatto di maneggevolezza nel traffico non delude. Al momento di parcheggiare bisogna fare i conti con la visibilità posteriore, limitata dal piccolo lunotto e dalla forma dei montanti (e i sensori si pagano a parte). Le sospensioni sportive filtrano bene le buche, ma un po’ meno le sconnessioni secche, mentre il motore offre un comportamento piacevole perché la spinta del turbo si fa sentire sin dai regimi più bassi e favorisce l’elasticità: insomma, non serve usare in continuazione il cambio.
Fuori città
Fra le curve la piccola sportiva Alfa è agile e reattiva, e al positivo feeling di guida contribuiscono la frenata – potente e facilmente dosabile – e la precisione dello sterzo, quest’ultima esaltata dai cerchi di 17” (optional presente nell’esemplare in prova). Con il Dna in modalità Dynamic la risposta del motore si fa più pronta e la spinta risulta vivace e vigorosa fino ai 5000 giri, con differenze impercettibili fra l’alimentazione a Gpl e quella a benzina. In questo quadro stona la manovrabilità del cambio, penalizzata dalla lunga corsa della leva e dagli innesti poco precisi.
In autostrada
A 130 km/h il motore lavora a circa 3500 giri e si fa sentire un po’ troppo: se invece di sole cinque marce il cambio avesse anche una sesta di riposo, ci sarebbe giovamento sia per il comfort, sia per i consumi (11 km/l a benzina, 9,3 a Gpl); ciò non toglie che l’autonomia sia comunque più che soddisfacente, e che viaggiando a gas si possano realizzare ottime economie d’esercizio. Sempre rassicuranti stabilità e precisione, anche a velocità elevata: merito, anche, delle solide sospensioni che, oltretutto, non fanno troppo sentire giunzioni e rattoppi.
A corroborare le elevate doti dinamiche della piccola sportiva Alfa Romeo c’è un Esp particolarmente “evoluto”, che incrementa la sicurezza senza penalizzare il feeling nella guida sportiva. Completo anche l’equipaggiamento di apparati che riducono i rischi in caso d’impatto: considerando anche quello per le ginocchia del guidatore, gli airbag sono ben sette, e non mancano i poggiatesta attivi. L’EuroNcap ha sottoposto la MiTo a crash test prima del 2009 (quindi con il vecchio capitolato), assegnandole la massima valutazione (cinque stelle) per la protezione degli occupanti.
Moderna e bene equipaggiata (sette airbag e i poggiatesta anteriori anti-colpo di frusta sono di serie), la MiTo è stata sottoposta ai crash test EuroNcap con la procedura in vigore sino al 2009, riportando una votazione di cinque stelle (il massimo) per la protezione degli occupanti, di tre stelle per i bambini assicurati a seggiolini Isofix e di due stelle per la tutela dei pedoni in caso di investimento. Notevole anche la sicurezza attiva: la tenuta di strada è elevata, e in più si può contare sulla puntualità dell’Esp, in questo caso particolarmente sofisticato: la sua risposta – assieme a quella del motore e dello sterzo – può essere in una certa misura adattata allo stile di guida (normale o sportivo) e alle condizioni della strada (c’è una specifica posizione dedicata ai fondi sdrucciolevoli) per mezzo del sistema Dna. Attingendo alla lista degli optional si possono aggiungere le sospensioni elettroniche, che fanno parte del pacchetto Sport Plus.
Arricchita dell’impianto a Gpl la MiTo diventa più attenta all’ambiente e ai costi di gestione, ma non perde il suo carattere sportivo: grazie al turbo il 1.4 spinge come si deve anche quando si viaggia a gas, e in fatto di piacere di guida non si discosta molto dalle versioni di simile potenza. Considerando la completa dotazione di sicurezza, la qualità costruttiva e le finiture, il prezzo appare adeguato. Tuttavia, la lista degli optional è ricca di tentazioni e il conto può lievitare con grande facilità.
Sul mercato non ci sono altre compatte sportive con il motore turbo e la doppia alimentazione: la MiTo è una proposta furba, adatta a chi è sensibile all’ambiente e vuole tenere bassi i costi di gestione, pur senza rinunciare né all’esclusività né, tanto meno, al piacere di guida. I suoi 120 CV sono erogati con omogeneità sin dai regimi inferiori e permettono di viaggiare in relax, anche in città, ma pure di divertirsi sul misto, con il supporto dell’elevata tenuta di strada e delle possibilità di “adattamento” offerte dal sistema Dna; peccato, però, che il cambio non sia all’altezza del resto. L’abitacolo è ben fatto e all’occorrenza ci si sta in quattro, e anche lo spazio per i bagagli è sufficiente. La dotazione di sicurezza è superiore alla media e il rapporto fra prezzo e contenuti favorevole. Ma attenzione: nonostante che la Distinctive sia la versione più ricca, al preventivo vanno aggiunti degli optional, alcuni dei quali irrinunciabili (per esempio i fendinebbia o i sensori di parcheggio), e altri solo “tentatori” (come i cerchi di 17 al posto di quelli di 16” di serie).
Guida
Ha il carattere che ci si aspetta da una piccola sportiva: l’assetto è studiato per offrire la massima gratificazione nella guida. Fra le curve si apprezza anche lo sterzo, solido e diretto. Incisiva la frenata.
Prestazioni
Impostando il Dna in posizione Dynamic, il 1.4 turbo risponde con grande prontezza e vigore, ed è effettivamente difficile avvertire differenze fra il funzionamento a benzina e quello a gas, anche ai regimi inferiori.
Tenuta di strada
In curva la MiTo 1.4 Turbo è “incollata” all’asfalto, e anche quando ci si avvicina al limite la sensazione di sicurezza non viene meno. L’Esp è tarato come di deve: interviene con tempestività, ma soltanto se effettivamente necessario.
Climatizzatore bizona
L’allestimento Distinctive è il più ricco, ma per avere il “clima” automatico a due zone al posto di quello manuale e “mono” si deve pagare un sovrapprezzo. Inoltre, i comandi per regolare la temperatura sono troppo in basso e distraggono.
Optional
È una vetturetta esclusiva e costosa, eppure costringe a pagare a parte accessori – come per esempio i fari fendinebbia – che ormai sono di serie non solo nelle rivali, ma anche in molti modelli con meno pretese.
Visibilità
Nonostante i massicci montanti, davanti si gode di una discreta visuale. Ma non si può dire altrettanto per la vista posteriore, perché i finestrini e il lunotto sono molto piccoli. E per avere i sensori di parcheggio bisogna pagare un sovrapprezzo.
DATI BENZINA | DATI GPL | ||||
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | Rilevata | ||
in 5a a 5300 giri | 198,2 km/h | 198 km/h | a 5200 giri | 195,6 | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata | Secondi | Velocità di uscita |
0-100 km/h | 9,3 | 8,8 secondi | 9,8 | ||
0-400 metri | 16,6 | 133,6 km/h | non dichiarata | 16,9 | 132,2 km/h |
0-1000 metri | 30,6 | 168,1 km/h | non dichiarata | 31,2 | 166,6 km/h |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata | Secondi | Velocità di uscita |
1 km da 40 km/h in 4a | 32,3 | 166,1 km/h | non dichiarata | 32,6 | 163,6 km/h |
1 km da 60 km/h in 5a | 31,0 | 159,6 km/h | non dichiarata | 31,5 | 158,1 km/h |
da 80 a 120 km/h in 5a | 10,7 | non dichiarata | 11,2 | ||
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | Rilevato | ||
In città | 10,5 km/litro | 12,4 km/litro | 8,0 km/litro | ||
Fuori città | 13,9 km/litro | 20,0 km/litro | 10,6 km/litro | ||
In autostrada | 11,0 km/litro | non dichiarato | 9,3 km/litro | ||
Massimo | 4,2 km/litro | non dichiarato | non rilevato | ||
Medio | 11,9 km/litro | 16,4 km/litro | 9,4 km/litro | ||
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |||
da 100 km/h | 38,1 metri | non dichiarata | |||
da 130 km/h | 63,2 metri | non dichiarata | |||
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |||
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |||
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,1 metri | 11,0 |
Cilindrata cm3 | 1.368 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 88 (120)/5000 |
Coppia max Nm/giri | 206/1750 |
Emissione di CO2 grammi/km | 145 (a benzina) |
131 (a Gpl) | |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 (manuale) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 406/172/145 |
Passo cm | 251 |
Peso in ordine di marcia kg | 1197 |
Capacità bagagliaio litri | 247/927 |
Pneumatici (di serie) | 195/55 R 16 |
DATI BENZINA | DATI GPL | ||||
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | Rilevata | ||
in 5a a 5300 giri | 198,2 km/h | 198 km/h | a 5200 giri | 195,6 | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata | Secondi | Velocità di uscita |
0-100 km/h | 9,3 | 8,8 secondi | 9,8 | ||
0-400 metri | 16,6 | 133,6 km/h | non dichiarata | 16,9 | 132,2 km/h |
0-1000 metri | 30,6 | 168,1 km/h | non dichiarata | 31,2 | 166,6 km/h |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata | Secondi | Velocità di uscita |
1 km da 40 km/h in 4a | 32,3 | 166,1 km/h | non dichiarata | 32,6 | 163,6 km/h |
1 km da 60 km/h in 5a | 31,0 | 159,6 km/h | non dichiarata | 31,5 | 158,1 km/h |
da 80 a 120 km/h in 5a | 10,7 | non dichiarata | 11,2 | ||
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | Rilevato | ||
In città | 10,5 km/litro | 12,4 km/litro | 8,0 km/litro | ||
Fuori città | 13,9 km/litro | 20,0 km/litro | 10,6 km/litro | ||
In autostrada | 11,0 km/litro | non dichiarato | 9,3 km/litro | ||
Massimo | 4,2 km/litro | non dichiarato | non rilevato | ||
Medio | 11,9 km/litro | 16,4 km/litro | 9,4 km/litro | ||
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |||
da 100 km/h | 38,1 metri | non dichiarata | |||
da 130 km/h | 63,2 metri | non dichiarata | |||
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |||
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |||
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,1 metri | 11,0 |
Cilindrata cm3 | 1.368 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 88 (120)/5000 |
Coppia max Nm/giri | 206/1750 |
Emissione di CO2 grammi/km | 145 (a benzina) |
131 (a Gpl) | |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 (manuale) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 406/172/145 |
Passo cm | 251 |
Peso in ordine di marcia kg | 1197 |
Capacità bagagliaio litri | 247/927 |
Pneumatici (di serie) | 195/55 R 16 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Alfa romeo Mito usate 2018 | 4.000 | 10.190 | 19 annunci |