Ha una porta sul lato sinistro e due sul lato destro: una soluzione originale che favorisce l’accessibilità ai due posti dietro. Buona tenuta di strada e comfort: la guida è piacevole, ma il motore è poco “scalpitante”. Buona la dotazione di serie.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Ha una carrozzeria slanciata e grintosa, resa ancor più originale dalla porta posteriore presente soltanto sul lato destro: facilita l’accesso al divano, sul quale viaggiano comodi due adulti. Per essere una coupé sportiva, però, meriterebbe freni migliori e un motore più “cattivo”: invece, il silenzioso 1.6 a iniezione diretta di benzina si fa apprezzare soprattutto per la fluidità. In ogni caso la tenuta di strada è soddisfacente e la guida diverte. Buona la dotazione di serie, costose eventuali personalizzazioni: gli accessori più interessanti sono disponibili soltanto in pacchetto.
La linea filante di questa coupé ha parecchi spunti originali, nell’elaborato frontale come nei passaruota pronunciati, nei finestrini posteriori rastremati e nella coda tronca. Ma la caratteristica che la rende unica è l’asimmetria dovuta alla presenza della portiera posteriore sul lato destro (dissimulata dalla maniglia nascosta nel montante), una soluzione che favorisce l’accesso ai posti dietro. Inoltre, questi ultimi, nonostante il soffitto basso, non sono affatto scomodi.
Per essere una vettura dall’indole sportiva offre un notevole comfort, dovuto sia alle sospensioni non eccessivamente rigide, sia al buon livello di insonorizzazione: il 1.6 GDI a iniezione diretta di benzina non si fa sentire troppo nemmeno ad andatura autostradale e l’abitacolo è correttamente isolato dai fruscii aerodinamici, sicché è possibile affrontare senza stress anche viaggi impegnativi.
Nonostante i 140 CV dichiarati, però, le prestazioni non entusiasmano: l’erogazione è fluida e regolare, ma priva di quella verve che ci si aspetta da un’auto del genere. Nella guida brillante delude anche la frenata, che non è potente come la si vorrebbe. Comunque, fra le curve ci si diverte: l’auto si rivela agile e tiene bene la strada, e avverte per tempo dell’approssimarsi del limite con un “sano” sottosterzo.
Assieme ai cerchi di 18 pollici, la Sport ha di serie i sensori di pressione delle gomme e l’Esp con il dispositivo che (mantenendo la vettura frenata per qualche istante) agevola le partenze in salita; per arricchirla ulteriormente non c’è altra scelta che acquistare il costoso Premium Pack (che comprende anche i sensori di parcheggio). Accontentandosi dei cerchi di 17” e rinunciando al rivestimento in pelle e tessuto dei sedili (ma non alla garanzia di cinque anni con km illimitati) si può risparmiare con la “base” Comfort.
Le basse e ben profilate poltrone anteriori fanno viaggiare comodi, ma nemmeno chi sta dietro si può lamentare: vero che il soffitto è basso, ma lo spazio per le gambe è ampio; inoltre, si può contare su numerosi portaoggetti. Riusciti anche il cruscotto, la moderna plancia dominata dalla consolle a V e la bella pedaliera in alluminio, ma la qualità di alcune plastiche non convince del tutto. Quanto al baule, non è il massimo della praticità ma per essere quello di una sportiva ha capienza sufficiente.
Plancia e comandi
Dominata al centro dall’appariscente consolle a V, la plancia ha un aspetto gradevole e moderno, come pure è intonato alla vettura lo sportiveggiante cruscotto a binocolo, con tachimetro e contagiri analogici separati da un altrettanto ben leggibile schermo digitale. I vari comandi sono a portata di mano, e appena sopra il pozzetto davanti al cambio ci sono due prese a 12 volt e gli ingressi Aux e Usb, ma appaiono sottotono alcune superfici in plastica, rigide e perfettibili nell’assemblaggio. Un’esclusiva della Sport è la pedaliera “racing” in lega leggera, con acceleratore incernierato in basso e un comodo poggiapiede sulla sinistra.
Abitabilità
I quattro posti omologati sono “veri”: anche dietro c’è spazio per due adulti, e per quanto i più alti sfiorino il padiglione con la testa, l’agio per le gambe non manca. Le ben profilate poltrone anteriori, dalla bassa seduta sportiva e provviste di regolazione lombare elettrica, sono efficaci nel trattenere il corpo nelle curve ma non per questo poco accoglienti: risultano comode anche dopo molte ore di guida. Anche se privo di serratura a chiave e di refrigerazione, il cassetto di fronte al passeggero è ampio; inoltre, si può contare su vari portaoggetti (uno è nel bracciolo anteriore), e al centro del divano c’è un doppio portalattina.
Bagagliaio
Anche se basta per contenere quanto serve per un weekend in quattro persone, il baule non stupisce né per capienza (320 litri) né per praticità: i passaruota rubano spazio in larghezza e la soglia, a ben 83 cm dal suolo (e di 30 cm più alta rispetto al piano di carico), non aiuta certo a sfruttare la pur ampia imboccatura. Fastidioso pure il gradino di 8 cm che si forma abbattendo lo schienale (che, peraltro, resta leggermente inclinato).
Favorita dalle dimensioni compatte, nel traffico la Veloster è maneggevole ma in retromarcia fa pagare la scarsa visibilità posteriore. Anche se non ha l’assetto “affilato” di alcune rivali, fra le curve è agile e sicura: le reazioni al limite sono progressive e, in caso di necessità, l’Esp interviene con prontezza. Dal motore ci si aspetterebbe più grinta, mentre i suoi maggiori pregi sono la fluidità, la buona insonorizzazione e i consumi contenuti.
In città
Gli ingombri ragionevoli (422 cm di lunghezza) e lo sterzo poco affaticante in manovra e a bassa velocità rendono la guida nel traffico poco impegnativa, complice pure il motore che gira fluido anche ai bassi regimi. Ma la scarsa visibilità posteriore – dovuta ai voluminosi montanti e al lunotto che si restringe verso il basso e che è tagliato in due dallo spoiler – costringe a fare molta attenzione nei parcheggi in “retro”; per avere i sensori occorre acquistare il costoso Premium Pack.
Fuori città
Nelle curve il rollio è ben controllato e la maneggevolezza ne guadagna: la guida è gratificante. L’assetto tutt’altro che sportivo favorisce il comfort, che non è male nemmeno sullo sconnesso, ma fa sì che alzando il ritmo la vettura tenda ad allargare la traiettoria col muso, mentre nelle manovre brusche è il retrotreno ad alleggerirsi provocando il tempestivo intervento dell’Esp. Più dolce che grintoso, il 1.6 a iniezione diretta si accontenta di poca benzina: anche grazie ai “suggerimenti” dell’indicatore di cambiata nel cruscotto, è facile superare i 15 km/l.
In autostrada
La sesta parecchio distesa penalizza la ripresa (per riguadagnare in fretta velocità dopo un rallentamento conviene scalare), ma dà il suo contributo al comfort: a 130 orari il motore si sente poco, e lo stesso vale per i fruscii aerodinamici e per il rumore di rotolamento delle gomme. Le sospensioni – un po’ secche quando si transita sulle giunzioni – controllano bene i movimenti della carrozzeria favorendo la stabilità anche nei curvoni percorsi velocemente. Lo sterzo è turistico (vanta una buona precisione ma è lento nel riallinearsi), mentre i freni mancano di mordente sicché gli spazi d’arresto sono lunghi.
Di serie ci sono pure i poggiatesta attivi e l’Esp con sistema anti-arretramento che facilita le partenze in salita, ma i fari allo xeno non sono previsti nemmeno come optional e lo stesso vale per il cruise control. Promozione a pieni voti da parte dell’Euro NCAP, con massimo punteggio di cinque stelle nei crash test e risultati molto buoni nelle diverse aree di valutazione.
Sottoposta ai crash test Euro NCAP, la Veloster ha ottenuto cinque stelle (il massimo) con punteggi parziali del 96% per quanto riguarda la capacità di protezione degli occupanti, dell’89% per i bimbi e del 49% per la tutela dei pedoni in caso di investimento; 71 sono, invece, i punti percentuali assegnati alla dotazione di sicurezza. Oltre ai fendinebbia, dell’equipaggiamento di serie fanno parte l’Esp integrato dal sistema che facilita le partenze in salita (tenendo “pinzati” i freni per qualche istante, garantendo a chi guida tutto il tempo di rilasciare il pedale della frizione), i poggiatesta anti-colpo di frusta e anche i sensori di pressione delle gomme, che in caso di anomalie fanno accendere una spia nel cruscotto. Peccato, però, che a differenza della gran parte delle rivali non siano previsti (nemmeno a pagamento) il regolatore elettronico di velocità e i fari allo xeno.
Accattivante nella linea e ben dotata in rapporto a quel che costa, questa coupé offre una guida piacevole anche nei percorsi tortuosi. Eppure, si fa apprezzare soprattutto per il comfort: per essere quello di una sportiva, infatti, il motore manca di grinta e nemmeno i freni sono il massimo. Migliore che nelle rivali l’abitabilità posteriore, sotto la media la qualità di alcune plastiche.
Questa coreana è un buon acquisto per chi desidera una coupé piacevole da guardare e da guidare, ma non “estrema” né scomoda: qui il comfort non manca, e si può contare pure su due posti dietro adatti a due adulti (nonché, grazie alla “terza porta”, raggiungibili senza contorsionismi). Il motore fa perdonare la sua scarsa grinta offrendo grande fluidità d’erogazione in cambio di poca benzina, ma chi ha velleità sportive resterà comunque deluso dalla frenata poco incisiva e dallo sterzo turistico. In rapporto al prezzo (che comprende cinque anni di garanzia) la dotazione è ricca, anche se qualche dettaglio interno è realizzato in plastica povera; peccato, inoltre, che il cruise control (che renderebbe ancor più confortevoli i viaggi autostradali) non sia disponibile, e che gli utili sensori di parcheggio siano “relegati” nel costoso Premium Pack assieme alla telecamera posteriore e al tetto apribile. Potendo spendere, è da considerare la più costosa versione DCT, equipaggiata con cambio robotizzato a doppia frizione (e sei marce come il manuale di serie): la perdita di prestazioni è trascurabile, la comodità e il piacere di guida ci guadagnano e i consumi dichiarati sono addirittura un po’ migliori.
Accessibilità
La trovata della porta posteriore destra fa la differenza: nessuna rivale offre un’accessibilità altrettanto agevole; quanto al baule, è vero che ha la soglia alta, ma il portellone arriva a metà tetto e l’imboccatura è ampia.
Comfort
Alcune berline sportiveggianti non sono altrettanto comode: senza essere troppo cedevoli, le sospensioni si comportano bene anche sulle buche; inoltre, l’isolamento acustico è curato e i viaggi autostradali non affaticano.
Maneggevolezza
Non eccessivamente ingombrante per essere adoperata in città, la Veloster si rivela piuttosto reattiva e maneggevole pure fra le curve: merito, anche, dei cerchi di 18 pollici e del peso piuttosto contenuto (1236 kg)
Posizione di guida
Il volante (registrabile anche in profondità) e la poltrona offrono grande libertà di posizionamento e regolazioni precise: l’impostazione di guida bassa, con le gambe distese e il volante quasi verticale è da vera sportiva, ma tutto fuorché scomoda.
Finiture
La cura costruttiva dell’abitacolo è poco omogenea, con qualche rivestimento che lascia a desiderare e materiali (come le plastiche della consolle, rigide e dall’assemblaggio perfettibile) non sempre adeguati al prezzo della vettura.
Frenata
L’impianto è poco potente, soprattutto se si considerano le velleità sportive di questa coreana: gli spazi d’arresto sono troppo abbondanti e nelle frenate intense si registra anche qualche scompenso del retrotreno, che tende ad alleggerirsi.
Scarso brio
Il 1.6 GDI ha basamento e testata in alluminio, distribuzione bialbero a fasatura variabile con 16 valvole e iniezione diretta di benzina: soluzioni moderne che garantiscono un’ottima efficienza. Peccato, però, che manchi di vivacità e di grinta ai regimi elevati.
Visibilità posteriore
I finestrini posteriori rastremati e i massicci montanti “chiudono” la visuale di tre quarti posteriore; inoltre, il lunotto è molto basso e tagliato in due dallo spoiler: a meno di acquistare il costoso Premium Pack (che include sensori e telecamera), le manovre in retromarcia sono insidiose.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 5a a 6200 giri | 201,0 km/h | 201 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 9,9 | 9,7 secondi | |
0-400 metri | 17,0 | 131,5 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 31,1 | 168,1 km/h | |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 26,2 | 190,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 25,1 | 191,8 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 10,5 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 18,8 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11 km/litro | 12,3 km/litro | |
Fuori città | 15,2 km/litro | 18,9 km/litro | |
In autostrada | 12,8 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 13,3 km/litro | 15,4 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 40,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 72,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 136 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,8 metri | 10,4 |
Cilindrata cm3 | 1.591 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 103 (140)/6300 |
Coppia max Nm/giri | 167/4850 |
Emissione di CO2 grammi/km | 148 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilenti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 422/179/140 |
Passo cm | 265 |
Peso in ordine di marcia kg | 1236 |
Capacità bagagliaio litri | 320/1015 |
Pneumatici (di serie) | 215/40 R 18 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 5a a 6200 giri | 201,0 km/h | 201 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 9,9 | 9,7 secondi | |
0-400 metri | 17,0 | 131,5 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 31,1 | 168,1 km/h | |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 26,2 | 190,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 25,1 | 191,8 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 10,5 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 18,8 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11 km/litro | 12,3 km/litro | |
Fuori città | 15,2 km/litro | 18,9 km/litro | |
In autostrada | 12,8 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 13,3 km/litro | 15,4 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 40,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 72,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 136 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,8 metri | 10,4 |
Cilindrata cm3 | 1.591 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 103 (140)/6300 |
Coppia max Nm/giri | 167/4850 |
Emissione di CO2 grammi/km | 148 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilenti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 422/179/140 |
Passo cm | 265 |
Peso in ordine di marcia kg | 1236 |
Capacità bagagliaio litri | 320/1015 |
Pneumatici (di serie) | 215/40 R 18 |