Offerta a un prezzo competitivo, è una citycar compatta ma comoda per quattro persone. Da migliorare la precisione dello sterzo alle velocità più elevate. Il motore convince con il suo brio e consuma pochissimo. Bagagliaio piccolo.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Le dimensioni compatte della carrozzeria la rendono perfetta per affrontare il traffico cittadino, ma non ne compromettono l’abitabilità: a bordo c’è abbastanza spazio per quattro adulti e, grazie alle cinque porte, l’accessibilità è agevole. Il baule, invece, è piccolo, oltre che afflitto da qualche limite di praticità. La citycar giapponese è mossa da un motore 1.0 a tre cilindri abbastanza vivace, che consuma poca benzina ed è già omologato Euro 5. La versione Easy è quella più completa e non costa molto, considerato che ha di serie anche gli airbag laterali e la radio con cd e lettore mp3; il prezzo resta concorrenziale anche se la si arricchisce con l’Esp e con il climatizzatore manuale, che sono optional
Ha dimensioni da vera “cittadina”, con una lunghezza appena inferiore ai 360 cm, ma offre una buona abitabilità: il divano è adatto a ospitare una coppia di adulti e risulta anche facilmente accessibile, grazie alla carrozzeria alta e alle cinque porte. La ricerca del massimo spazio per i passeggeri è andata a discapito del bagagliaio, che è minuscolo (ma lo schienale frazionato fa parte della dotazione di serie).
La linea è gradevole e proporzionata, sebbene in fatto di originalità ci siano concorrenti che fanno di meglio: è una “piccola” che si rivolge a chi bada al rapporto qualità/prezzo, indubbiamente favorevole, tanto più se si considera la garanzia di tre anni (uno in più di quanto prevede la legge) oppure 100.000 km. Positivo anche il fatto che il motore 1.0 a tre cilindri, abbastanza brillante e poco assetato di benzina, sia omologato Euro 5.
In mezzo al traffico cittadino è nel suo habitat naturale, ma grazie alle sospensioni non eccessivamente morbide offre una buona guidabilità anche nei percorsi tortuosi. Cambio e frizione sono dolcissimi da azionare e altrettanto vale per lo sterzo; quest’ultimo, però, perde precisione alle andature più elevate, e risulta al di sotto delle aspettative anche la potenza dell’impianto frenante.
La Active è la versione più “ricca” ma è offerta a un prezzo allettante, anche considerando che qualche aggiunta – se si ha un minimo di esigenze in fatto di comfort e di sicurezza – va fatta: il “clima” e l’Esp si pagano a parte, ma di serie ci sono la radio con lettore di cd e mp3, i fendinebbia e gli airbag laterali. Chi cerca il massimo risparmio può orientarsi sulla Easy, la “base”, che è davvero spartana e offre soltanto il servosterzo.
All’abitacolo manca un po’ di vivacità, che su una vettura così piccola non guasterebbe e farebbe apparire l’ambiente meno austero: la tonalità scura dei tessuti non valorizza l’estetica dei sedili, e il grigio della plancia e della consolle mette in evidenza la qualità economica delle plastiche (ma i montaggi sono di discreta qualità). In ogni caso, la praticità non manca: i comandi, tranne qualche sbavatura, sono correttamente dislocati, e svuotarsi le tasche non è un problema vista la dovizia di portaoggetti. In fatto di abitabilità, poi, non c’è proprio da lamentarsi: quattro adulti vengono ospitati in maniera adeguata e anche i passeggeri posteriori hanno abbastanza spazio davanti alle ginocchia e sopra la testa. Il bagagliaio, però, è poco capiente e lascia a desiderare anche in termini di funzionalità.
Plancia e comandi
I comandi sono tutti ben collocati, pratici e facili da individuare tranne uno, quello dell’hazard, posizionato in basso nella plancia e per questo meno a portata di mano. Inoltre, manca il tasto per azionare l’alzacristallo destro: in caso di necessità, non resta che sporgersi verso la portiera del passeggero. La strumentazione è alquanto semplice: non c’è il contagiri, ma in compenso il tachimetro è ben leggibile. Peccato che manchi la spia che segnala l’accensione delle luci anabbaglianti, e che l’indicatore del livello del carburante – ospitato in un piccolo schermo a cristalli liquidi accanto all’orologio e al contachilometri – sia talmente piccolo da costringere ad “aguzzare” la vista.
Abitabilità
Comode le poltrone anteriori anteriori, ben profilate e con i poggiatesta integrati, di foggia quasi sportiva. La carrozzeria è corta, ma il passo relativamente lungo fa sì che – a patto che i sedili davanti non siano completamente arretrati – anche chi sta dietro abbia sufficiente spazio per le gambe: quattro adulti viaggiano senza doversi sacrificare. L’abitacolo è funzionale e non mancano i vani per riporre piccoli oggetti: appena sotto il pannello della radio c’è un comodo svuotatasche e, alla base della plancia, un ampio vano con un doppio portalattina. Peccato che il cassettino davanti al passeggero, stretto e profondo, sia privo di sportello e costringa a lasciare a vista i documenti.
Bagagliaio
Il vano ha un profilo interno regolare, ma è molto piccolo (anche se fra le rivali sono poche quelle che offrono di meglio) e risulta pure poco pratico a causa della forma dell’apertura, che si restringe verso il basso; scomoda anche la soglia, di 17 cm più alta del fondo. Fastidioso il fatto che per accedere comodamente al vano di carico si debba ogni volta sollevare a mano la cappelliera, dal momento che manca la cordicella che la collega al portellone. Una nota positiva arriva dal fatto che, abbattendo lo schienale del divano (frazionato simmetricamente), sul pavimento non si formano gradini.
Compattezza e ottima visibilità aiutano quando si guida nel traffico: la Pixo nasce per la città e lo dimostra anche con un’invidiabile leggerezza dello sterzo, della frizione e del cambio. Inoltre, nelle vie del centro come lungo i percorsi extraurbani, consuma poco. Le sospensioni rigide trasmettono qualche sobbalzo sulle buche più pronunciate ma favoriscono la guidabilità, al punto che fra le curve, col supporto del vivace motore da 68 CV, ci si può addirittura divertire. La potenza è sufficiente pure quando si deve affrontare l’autostrada, ma in questo frangente è l’insonorizzazione a deludere: i fruscii non mancano e il motore si fa sentire troppo. A velocità elevata risulta perfettibile la precisione dello sterzo, mentre non è affatto male la stabilità.
In città
Difficile trovare modelli che offrano altrettanta visibilità anche dietro: i montanti disturbano poco e le manovre, quindi, sono poco impegnative. Volendo si possono avere anche i sensori posteriori che, però, essendo compresi nel pacchetto Sport, costringono ad acquistare anche i cerchi in lega di 14 pollici. A favorire nella guida in città ci sono pure la leggerezza dello sterzo e del pedale della frizione, oltre a un cambio preciso e agevolmente manovrabile (nonostante l’ampia escursione della leva). Contenuti i consumi: nel traffico si percorrono oltre 15 km/litro.
Fuori città
Le sospensioni sono tutt’altro che cedevoli e sulle buche pronunciate si saltella un po’, ma allo stesso tempo la loro “solidità” si rivela positiva quando si guida fra le curve, limitando il rollio e favorendo la precisione in traiettoria: complice il motore, piuttosto brioso, sui percorsi misti la Pixo risulta addirittura divertente (oltre che, anche in questo caso, parca nei consumi). Il rovescio della medaglia arriva dall’impianto frenante, che da un lato resiste bene alla fatica, ma che è pure poco incisivo nella risposta: gli spazi d’arresto, per quanto siano allineati a quelli delle concorrenti, risultano piuttosto lunghi.
In autostrada
Il 1.0 tricilindrico è capace di spingere la monovolume giapponese sino una velocità massima effettiva un filo superiore a 160 km/h, e in autostrada tiene i 130 orari senza affanno. Tuttavia, “gira alto” e fa sentire la sua voce, problema che si aggiunge alla sensibile rumorosità aerodinamica: nei viaggi lunghi comporta un certo stress e il comfort ne risente. Migliorabile la precisione dello sterzo, che ad andatura elevata non è abbastanza solido e costringe a frequenti piccole correzioni. È, invece, sempre soddisfacente la stabilità, ma in ogni caso l’Esp resta un optional consigliabile.
L’EuroNcap non ha ancora esaminato la piccola Pixo, perciò la valutazione sulla sicurezza deve – per il momento – prescindere dai risultati dei crash test e basarsi principalmente sulla struttura e sulla dotazione, adeguata al prezzo della vettura: di serie ci sono gli airbag frontali e quelli laterali, nonché i fendinebbia. Con un costo ragionevole si può aggiungere il pacchetto Safety, che include l’Esp e gli airbag per la testa.
Le positive qualità di guida e le sospensioni non troppo cedevoli rendono la Nissan Pixo (che non è ancora stata sottoposta ai crash test da parte dell’EuroNcap) sicura e facilmente controllabile anche nelle manovre d’emergenza. Ciò non toglie che per una vettura così piccola (e con ogni probabilità destinata a essere condotta anche da guidatori poco esperti) sia opportuno aggiungere l’Esp: è proposto come optional e fa parte del pacchetto Safety, che comprende pure il controllo di trazione e gli airbag per la testa (mentre quelli laterali anteriori sono di serie). Vengono forniti di serie anche i fendinebbia, utili in caso di scarsa visibilità e quasi sempre opzionali nelle utilitarie.
Esteticamente appare meno sfiziosa di molte rivali, ma la Nissan Pixo è una citycar che punta sulla concretezza: nel traffico è maneggevolissima grazie alla carrozzeria dalle dimensioni ridotte che, però, offre la comodità delle cinque porte e non impone sacrifici in termini di abitabilità. Ha interni sin troppo rigorosi, ma non è una vettura che scade nell’eccesso di essenzialità; anzi, considerando quel che costa, offre parecchio: è pratica, ben costruita e adeguatamente equipaggiata. Ha un bagagliaio al limite della sufficienza e in autostrada è rumorosa, ma in compenso in tutte le altre condizioni è piacevole da guidare e consuma poco. Il prezzo, inoltre, resta concorrenziale anche se si arricchisce la dotazione con il climatizzatore e con il pacchetto Safety, che include l’Esp, il controllo di trazione e gli airbag per la testa.
Chi ha bisogno di un bagagliaio grande oppure ama il superfluo farà bene a cercare altrove. Ma se l’obiettivo è quello di acquistare un’auto da città ricca di contenuti, parca nei consumi e dalle prestazioni vivaci, la Pixo può essere la soluzione giusta. Fra i suoi pregi ci sono le cinque porte e la buona abitabilità, ma pure i tre anni di garanzia. Considerando i contenuti e la qualità costruttiva, vale tutti i soldi che costa.
Consumi
In città riesce a fare quasi di meglio di tante piccole turbodiesel, e nei percorsi extraurbani percorre oltre 20 km/l. Si difende anche in autostrada, sebbene a 130 orari il suo tricilindrico debba lavorare a regimi sempre elevati.
Garanzia
Si è al riparo da cattive sorprese e da riparazioni impreviste per 100.000 chilometri oppure per tre anni (cioè 12 mesi in più di quanto previsto dalla legge) dall’acquisto: non sono molte le rivali che offrono altrettanto.
Motore
Il 1.0 a tre cilindri si fa apprezzare per le prestazioni vivaci e per i bassi consumi, ma è anche uno dei pochi motori della sua categoria a essere già omologato Euro 5: fra qualche anno, l’auto sarà più facile di rivendere rispetto alle meno “pulite” Euro 4.
Prezzo
Vero che il clima si paga a parte, ma è innegabile che il listino sia molto allettante, soprattutto se si tiene conto che la dotazione di serie comprende accessori che le concorrenti fanno pagare a parte (come il divano frazionato, la radio o i fendinebbia).
Baule
Il baule ha una forma regolare, ma la capienza è davvero limitata e l’accessibilità difficoltosa a causa della soglia alta da terra e dell’imboccatura angusta. Inoltre, inspiegabilmente manca la cordicella che solleva la cappelliera quando si apre il portellone.
Materiali
Visto il prezzo di listino non ci saremmo aspettati di trovare plastiche “pregiate”. Ma anche impiegandone di economiche si poteva fare di meglio per migliorarne l’estetica: per esempio utilizzare colori vivaci anziché un anonimo grigio.
“Quattro frecce”
Il pulsante per attivare l’hazard dovrebbe essere in vista e facilmente raggiungibile affinché, in caso d’emergenza, anche il passeggero possa azionare le quattro frecce; in questo caso, invece, è troppo in basso nella consolle e lo si individua con difficoltà.
Sterzo
La taratura della servoassistenza favorisce nelle manovre, dal momento che rende lo sterzo leggerissimo. Peccato, però, che a velocità elevata il comando sia carente di precisione: se ne soffre soprattutto in autostrada.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 160,3 km/h | 155 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 14,6 | 14,0 secondi | |
0-400 metri | 19,4 | 1114,5 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 36,0 | 140,9 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 40,4 | 129,3 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 38,9 | 118,9 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 29,1 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 15,2 km/litro | 18,2 km/litro | |
Fuori città | 20,4 km/litro | 26,3 km/litro | |
In autostrada | 14,1 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 9,6 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 17,0 km/litro | 12,0 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 42,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 73,7 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 137 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 9,5 metri | non dichiarata |
Cilindrata cm3 | 996 |
No cilindri e disposizione | 3 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 50 (68)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 90/3400 |
Emissione di CO2 grammi/km | 103 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | tamburi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 357/160/147 |
Passo cm | 236 |
Peso in ordine di marcia kg | 855 |
Capacità bagagliaio litri | 129/774 |
Pneumatici (di serie) | 155/65 R 14 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 160,3 km/h | 155 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 14,6 | 14,0 secondi | |
0-400 metri | 19,4 | 1114,5 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 36,0 | 140,9 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 40,4 | 129,3 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 38,9 | 118,9 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 29,1 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 15,2 km/litro | 18,2 km/litro | |
Fuori città | 20,4 km/litro | 26,3 km/litro | |
In autostrada | 14,1 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 9,6 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 17,0 km/litro | 12,0 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 42,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 73,7 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 137 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 9,5 metri | non dichiarata |
Cilindrata cm3 | 996 |
No cilindri e disposizione | 3 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 50 (68)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 90/3400 |
Emissione di CO2 grammi/km | 103 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | tamburi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 357/160/147 |
Passo cm | 236 |
Peso in ordine di marcia kg | 855 |
Capacità bagagliaio litri | 129/774 |
Pneumatici (di serie) | 155/65 R 14 |