Offre un abitacolo pratico e spazioso, agevolmente accessibile grazie alle esclusive portiere ad anta d’armadio. L’assetto equilibrato la rende piacevole da anche nel misto. Fluido e parco il 1.7 turbodiesel, che, però, si fa sentire troppo in accelerazione. Conveniente il rapporto fra prezzo e dotazione.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Monovolume ben costruita e rifinita, si distingue per la linea originale e per le portiere con apertura ad anta d’armadio. Sufficientemente compatta per poter essere utilizzata senza problemi nel traffico cittadino, ha il divano scorrevole e un abitacolo spazioso per quattro persone. Anche se le sospensioni sono “solide” per favorire l’agilità, il comfort non manca; promosso anche il 1.7 turbodiesel, vivace e parco nei consumi, anche se rumoroso in accelerazione. Considerata la completa dotazione, la Cosmo non è cara.
Fra le monovolume compatte (non supera i 430 cm di lunghezza) si fa notare per le porte posteriori che si aprono “contromarcia”: facilitano l’accessibilità e aiutano qualora si debba montare un seggiolino per trasportare un bimbo sul divano ma, pure, richiedono parecchio spazio per poter essere spalancate. L’abitacolo è accogliente per quattro adulti e il divano scorrevole aiuta a modulare lo spazio a piacimento.
La Opel Meriva rappresenta un buon compromesso per chi vuole un’auto valida sia in città sia fuori: maneggevole nel traffico, grazie alle sospensioni rigide assicura un’ottimale guidabilità fra le curve (soprattutto se equipaggiata di cerchi di 17 pollici con pneumatici ribassati, optional), e senza trascurare il comfort; convincenti anche lo sterzo e i freni, mentre la manovrabilità del cambio manuale a sei marce risente dell’escursione lunga della leva.
Il turbodiesel 1.7 da 110 CV ha un’erogazione davvero regolare: senza essere sportivo, garantisce una discreta vivacità di marcia e, nonostante abbia a che fare con una massa non trascurabile (oltre 1400 kg a vuoto), si difende sul fronte dei consumi, al livello di quelli di un’utilitaria; tuttavia, dovrebbe essere meglio insonorizzato, visto che il suo rombo si fa sentire distintamente in accelerazione e a velocità elevata.
Fra “clima bizona, vetri posteriori scuri, fendinebbia e cerchi in lega di 16 pollici non si può certo dire che la dotazione della Cosmo sia povera, e considerato pure i livello dei materiali e delle finiture il prezzo è concorrenziale. Ripiegando sulla più accessibile Elective si rinuncia a qualche lusso ma non alla sicurezza, visto che l’Esp, sei airbag, gli attacchi Isofix, i poggiatesta attivi e il cruise control sono, anche in quel caso, di serie.
Il ponte di comando ha un aspetto “ricco”, ma per orientarsi fra le manopole e i molti pulsanti nella consolle serve pratica. Il divano diviso in tre parti scorrevoli indipendentemente l’una dall’altra permette di ottimizzare lo spazio a disposizione dei passeggeri posteriori, ma è comodo soprattutto per due. Seppure non di capacità record, il baule è funzionale e facilmente sfruttabile.
Plancia e comandi
Sono d’effetto ma, pure, rischiano di confondere i molti comandi nella consolle: gestiscono il climatizzatore automatico bizona, la radio e il navigatore (che è optional); d’uso ben più intuitivo, invece, quelli nelle razze del volante (per il cruise control e per la radio). Gli assemblaggi sono curati e soddisfa pure la qualità delle plastiche con cui è rivestita la plancia, un po’ meno quella dei pannelli delle porte. Il completo e sportiveggiante cruscotto è dotato di una palpebra che evita la formazione di riflessi, mentre il freno a mano, elettrico, si inserisce con una comoda levetta collocata vicino alla cuffia della leva del cambio.
Abitabilità
Arioso grazie al soffitto alto, in rapporto alle dimensioni della carrozzeria l’abitacolo è grande. Ben sagomate le poltrone davanti, che con un ragionevole sovrapprezzo si possono avere di tipo sportivo e provviste di seduta estensibile. Il divano, diviso in tre sezioni indipendenti, è più comodo per due che per tre (anche perché il binario su cui scorre il bracciolo anteriore con portaoggetti toglie spazio ai piedi dell’eventuale terzo passeggero); volendo, si può ripiegare la seduta centrale per avvicinare quelle laterali ottenendo più agio per spalle e gomiti. Fra i vari portaoggetti c’è anche una piccola mensola sopra il capiente e ben realizzato cassetto di fronte al passeggero.
Bagagliaio
Anche se il vano non è da record di categoria, si può contare su una capacità di 400 litri: considerate le dimensioni esterne della vettura non sono pochi. Inoltre, si sfruttano con facilità perché il baule – come pure la sua imboccatura – ha una forma regolare. Positivo il fatto che, reclinando lo schienale (suddiviso in tre parti, con quella centrale larga grossomodo la metà delle altre), non si formino gradini nel pavimento; sotto quest’ultimo, inoltre, c’è un utile doppiofondo di una decina di centimetri.
In città non è troppo ingombrante, e fra le curve convince con la precisione dello sterzo e con un assetto che limita il rollio favorendo l’agilità senza compromettere il comfort. La tenuta di strada è sicura e alla piacevolezza di guida contribuisce il 1.7 a gasolio, in grado di garantire una buona riserva di potenza anche in autostrada e capace di consumi sempre contenuti; accelerando a fondo, però, il suo rombo si fa sentire. Bene pure i freni, mentre la leva del cambio a sei marce ha un’escursione troppo lunga.
In città
Nel traffico la Opel Meriva si lascia condurre con poco impegno: lo sterzo è abbastanza leggero e i comandi dolci da azionare. I suoi 430 centimetri di lunghezza non sono troppi nemmeno quando di deve parcheggiare, anche perché si guida rialzati godendo di una buona visibilità sia davanti, sia di lato; meno facile rendersi conto di cosa succede dietro, perciò i sensori sono un optional consigliabile. Le porte posteriori facilitano l’accesso, ma solo se c’è abbastanza spazio per sfruttarne il notevole angolo di apertura.
Fuori città
La vivacità con cui il motore guadagna i giri è bene assecondata dall’assetto: le sospensioni sono solide e, soprattutto con le ruote di 17” (optional al posto di quelle di 16”), fra le curve non sembra di guidare una vettura con carrozzeria alta; convince anche lo sterzo, preciso e pronto ai comandi. Il turbodiesel ha una risposta vigorosa e sale di giri con regolarità, bene assecondato dalla buona manovrabilità del cambio a sei marce (che, però, ha la leva dalla corsa piuttosto lunga). Niente male i consumi: i 22,2 km/l promessi dalla casa sono un miraggio, ma l’obiettivo dei 17 si raggiunge senza particolare impegno.
In autostrada
A 130 orari costanti il turbodiesel potrebbe essere meglio insonorizzato, ma in compenso il rumore di rotolamento delle gomme e i fruscii aerodinamici rimangono fuori dall’abitacolo. Elevata la precisione di guida: pur capaci di “cancellare” giunzioni e irregolarità del manto stradale, le sospensioni contrastano il coricamento laterale anche nei curvoni affrontati ad andatura sostenuta. La sensazione di sicurezza non viene meno neppure nelle frenate d’emergenza (l’impianto è potente, seppur perfettibile nella modulabilità), e l’Esp vigila al meglio sulla stabilità della vettura.
Della completa dotazione di sicurezza della Meriva fa parte anche un sistema che impedisce l’apertura delle porte posteriori quando ci si mette in marcia e che, ovviamente, si disattiva in caso di incidente. Sottoposta a crash test Euro NCAP, questa monovolume ha ottenuto le cinque stelle corrispondenti alla valutazione massima.
Esp, sei airbag (con quello frontale destro disattivabile, e quelli a tendina estesi a riparare la testa di chi viaggia dietro) e poggiatesta anti-colpo di frusta fanno parte della completa dotazione di serie, assieme al cruise control e ai fendinebbia; i fari allo xeno, invece, non sono disponibili nemmeno a pagamento. L’apertura “ad armadio” delle porte non ha comportato l’eliminazione dei montanti centrali (fondamentali perché la scocca sia adeguatamente resistente, non soltanto agli urti), ma ha imposto l’adozione di un sistema che impedisce l’apertura di quelle posteriori una volta in marcia (in caso di incidente interviene lo sblocco automatico). Inoltre, chi sta dietro deve porre particolare attenzione scendendo dalla vettura di notte poiché, per i veicoli che sopraggiungono, le porte di questo tipo sono meno visibili di quelle tradizionali (e pure prive di luci di ingombro e catarifrangenti). Positivi i risultati ottenuti nei crash test Euro NCAP, che la Meriva ha superato con cinque stelle (il massimo) accompagnate da valutazioni specifiche dell’89% per quanto riguarda la sicurezza degli occupanti, del 77% per i bambini su seggiolini Isofix e del 55% per la tutela dei pedoni in caso di investimento; ai sistemi di assistenza è andato un “voto” di 86 punti percentuali.
L’esclusivo schema di apertura delle porte aggiunge un tocco originale, ma questa monovolume è, innanzitutto, funzionale: in una carrozzeria dalle dimensioni che non spaventano in città, racchiude spazio e praticità a prova di famiglia. Sicura e divertente da guidare, con il 1.7 turbodiesel si rivela pure adeguatamente parca e adatta a chi macina molti chilometri. Tenuto conto della ricca dotazione della Cosmo, il prezzo non è alto.
Costruita con materiali di qualità e altrettanto ben rifinita, ha un abitacolo spazioso in rapporto alle dimensioni della carrozzeria; inoltre, le soluzioni pratiche che ci si aspettano da una monovolume ci sono tutte, a cominciare dal divano scorrevole e “modulabile”. Senza far rinunciare al comfort, l’Opel Meriva offre una notevole guidabilità: tenuta di strada e agilità non deludono, l’Esp è ben tarato e i freni molto potenti (anche se la modulabilità è migliorabile). Equilibrato il 1.7 a gasolio: certo, in accelerazione non è silenzioso, ma non si fa impensierire dagli oltre 1400 kg di massa della vettura e in fatto di consumi fa invidia a molte utilitarie. Tutto il necessario per la sicurezza è di serie anche nella “base” Elective (che, però, non ha gli alzacristallo elettrici posteriori), ma il prezzo della più completa Cosmo è comunque concorrenziale e include piccoli “lussi” fra i quali il climatizzatore a due zone, i cerchi in lega o i vetri dietro scuri. Consigliabile l’aggiunta dei cari, quanto utili, sensori di distanza anteriori e posteriori (venduti in pacchetto).
Abitacolo
Gli interni sono realizzati con materiali di qualità, ben rifiniti e, soprattutto, spaziosi; con il divano scorrevole, che permette pure di abbattere la seduta centrale per avvicinare quelle laterali, la flessibilità è assicurata.
Carrozzeria
La Meriva è una monovolume dalla linea “dinamica” e ricca di spunti originali: al di là delle portiere che si aprono come le ante di un armadio, la fiancata appare insolita anche per l’andamento del profilo inferiore dei finestrini.
Dotazione
L’allestimento Cosmo non fa mancare neppure il climatizzatore bizona, il regolatore di velocità e i cerchi in lega: non c’è davvero di che lamentarsi, anche perché questa Opel non è più cara delle rivali.
Sospensioni
Tarate per “mettere d’accordo” le esigenze del comfort e quelle della guidabilità, le sospensioni sono abbastanza solide per contrastare il rollio in curva e pure efficaci nell’isolare dalle sconnessioni del fondo stradale.
Bagagliaio
Si sfrutta con facilità grazie al profilo interno regolare, ed è anche realizzato con cura; tuttavia, in termini di capacità minima (in questo caso, di 400 litri) ci sono concorrenti che offrono di più.
Cambio
Collocata in posizione rialzata, la leva del cambio è comoda da raggiungere e anche gli innesti dei sei rapporti sono poco contrastati; tuttavia, ha un escursione troppo lunga, e la manovrabilità ne risente.
Comandi
Come in altri modelli della casa tedesca, la consolle ospita un gran numero di comandi: fra radio, climatizzatore e navigatore (quest’ultimo optional) occorre un periodo di apprendistato per non confondersi.
Rumorosità
L’isolamento acustico dell’abitacolo dovrebbe essere meglio curato: invece, il rombo del turbodiesel è troppo presente (in particolare in accelerazione e ai regimi più elevati) e alla lunga risulta fastidioso.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 175,9 km/h | 182 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 11,6 | 11,8 secondi | |
0-400 metri | 17,9 | 122,1 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 33,5 | 151,1 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 26,2 | 190,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 25,1 | 191,8 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 11,5 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 14,4 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 13,5 km/litro | 15,6 km/litro | |
Fuori città | 17,0 km/litro | 22,2 km/litro | |
In autostrada | 14,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 15,4 km/litro | 19,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 35,4 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 60,0 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 143 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,1 metri | 11,1 |
Cilindrata cm3 | 1.686 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 81 (110)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 280/1750-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 138 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 429/181/162 |
Passo cm | 264 |
Peso in ordine di marcia kg | 1428 |
Capacità bagagliaio litri | 400/1500 |
Pneumatici (di serie) | 205/55 R 16 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 175,9 km/h | 182 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 11,6 | 11,8 secondi | |
0-400 metri | 17,9 | 122,1 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 33,5 | 151,1 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 26,2 | 190,9 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 25,1 | 191,8 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 11,5 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 14,4 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 13,5 km/litro | 15,6 km/litro | |
Fuori città | 17,0 km/litro | 22,2 km/litro | |
In autostrada | 14,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 15,4 km/litro | 19,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 35,4 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 60,0 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 143 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,1 metri | 11,1 |
Cilindrata cm3 | 1.686 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 81 (110)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 280/1750-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 138 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 429/181/162 |
Passo cm | 264 |
Peso in ordine di marcia kg | 1428 |
Capacità bagagliaio litri | 400/1500 |
Pneumatici (di serie) | 205/55 R 16 |