Dalle dimensioni abbondanti ma dalla linea slanciata, offre un abitacolo spazioso oltre che ben rifinito, e grande capacità di carico. Fra le curve è discretamente agile, ma sterzo e freni non sono da sportiva. Del 2.0 a gasolio si apprezzano più la fluidità e i bassi consumi che il vigore.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Attuale e riuscita nella linea, offre lo spazio che ci si aspetta da una famigliare di oltre 480 cm di lunghezza: l’abitacolo è adatto anche a cinque adulti e il baule è più ampio di quello della maggior parte delle rivali. Sicura e piacevole da guidare anche nei percorsi tortuosi, è spinta da un turbodiesel che si fa apprezzare più per i bassi consumi che per il brio. Finiture e materiali sono di qualità, e la dotazione completa in rapporto al prezzo.
Grazie al design che alterna linee tese e forme arrotondate, e al lunotto parecchio inclinato che dà slancio alla coda, questa generosa station wagon dissimula efficacemente i suoi 481 cm di lunghezza; ad aggiungere un tocco di eleganza, le cornici cromate dei finestrini laterali. Convenzionale ma piacevolmente riuscito anche l’abitacolo, realizzato con materiali di qualità e rifinito con cura.
All’interno, lo spazio è adeguato alle attese: quattro adulti viaggiano in salotto, e chi guida può contare anche sulla regolazione elettrica del supporto lombare (di serie); inoltre, un eventuale quinto passeggero non è di troppo perché il divano, pur se poco imbottito al centro, risulta piuttosto largo. Quanto al baule, è fra i più capienti della categoria, e si rivela anche di comodo accesso grazie alla soglia di carico non distante dal suolo.
Con i suoi 140 CV il turbodiesel quadricilindrico assicura prestazioni dignitose e consuma poco, ma non ha un carattere sportivo e – complice la stazza dell’auto – non si distingue per la grinta: se serve brio, meglio scalare marcia. Non è da sportiva nemmeno lo sterzo, non precisissimo in velocità, tuttavia la tenuta di strada non delude e – anche grazie alle sospensioni rigide – la vettura è piacevole da guidare pure nei percorsi tortuosi
In rapporto a quel che costa, la Active Ciel non è affatto povera: offre di serie, fra l’altro, i sensori di distanza posteriori e il tetto apribile in vetro. Rinunciando al “clima” bizona in favore di quello manuale, e ai cerchi in lega, si può risparmiare con l’allestimento Access. Ma se solo si aggiunge il navigatore con schermo di 7 pollici, allora conviene la più ricca Business, che lo offre di serie e che, a richiesta, può essere arricchita con i fari allo xeno e con i sensori di distanza anteriori.
Piuttosto classico nell’impostazione, l’abitacolo è realizzato con materiali di qualità e curato negli assemblaggi; correttamente organizzati i comandi e la strumentazione. Sulle soffici poltrone anteriori si viaggia con tutti i comfort e anche il divano è largo, per quanto sia poco imbottito al centro. Grande e pratico, il baule è degno di una “station” destinata alla famiglia.
Plancia e comandi
Plancia e consolle concedono poco ai vezzi del design, ma sono realizzate con cura: materiali e assemblaggi sono di qualità. Correttamente collocati anche i comandi, facili da individuare e a portata di mano. Con una manopola nel tunnel si gestisce il navigatore (che comprende anche il vivavoce Bluetooth, la presa Usb nel vano interno al bracciolo centrale). È di impostazione classica anche il cruscotto, con strumenti principali analogici e, al centro, un ampio schermo multifunzione.
Abitabilità
Le avvolgenti e soffici poltrone davanti sono comode, con quella di sinistra registrabile elettricamente nel supporto lombare; la posizione di guida è piuttosto rialzata (anche con la seduta alla quota minima), ma le ampie regolazioni del volante permettono di trovare il compromesso migliore. Abbondante lo spazio a disposizione di chi sta dietro, grazie al divano largo (ma poco imbottito al centro) e all’assenza del tunnel centrale; il mobiletto reca le bocchette d’aerazione e una presa a 12 volt. Escludendo il vano nel tunnel i portaoggetti non abbondano ma, almeno, il cassetto di fronte al passeggero è refrigerato dall’aria del “clima”.
Bagagliaio
La soglia è a 64 cm dal suolo e a filo del piano di carico, il portellone molto ampio e la forma del vano regolare: i 560 litri si sfruttano con facilità. Reclinando lo schienale la capienza sale a 1598 litri e si “libera” un piano privo di gradini; in questo caso la profondità utile può raggiungere i 210 cm (con il limite costituito dagli schienali anteriori). Nemmeno manca la botola passante, che permette di caricare oggetti lunghi senza rinunciare ai posti dietro (eccetto, ovviamente, quello centrale).
Le dimensioni non sono certo da vetturetta da città, ma la posizione di guida rialzata e lo sterzo leggero, nel traffico, aiutano non poco; per non dire dei sensori di distanza, preziosi al momento di parcheggiare. Un po’ rigide sulle buche, le sospensioni “si riscattano” fuori città: pur non sportiva, la 508 si corica poco di lato ed è abbastanza agile e sempre sicura; peccato che l’impianto frenante risenta presto della fatica. Il 2.0 a gasolio non è un fulmine di guerra, ma consuma poco in ogni frangente e, in autostrada, assicura la souplesse che ci si aspetta in una grande “passista”.
In città
Le prime due marce corte permettono di sfruttare opportunamente il motore nello sprint al semaforo ma, date le dimensioni, nel traffico la 508 richiede un certo impegno; in ogni caso aiutano la buona visibilità di cui si gode davanti e di lato, e lo sterzo piacevolmente leggero non affatica a bassa andatura e nelle manovre. Al momento di trovare parcheggio si rivelano preziosi i sensori di distanza posteriori (di serie), che pongono rimedio alla limitata visuale concessa dal lunotto piccolo e inclinato. Solo discreto il comfort: le sospensioni rigide lasciano avvertire pavé e rotaie del tram.
Fuori città
Anche se non sportive, le sospensioni abbastanza solide e controllano efficacemente i movimenti della carrozzeria: a dispetto della stazza e delle dimensioni, fra le curve la 508 è abbastanza agile e, se si esagera, risponde con reazioni sempre sincere e prevedibili (l’Esp, se necessario, interviene prontamente). Il motore non ha la “cattiveria” di alcuni concorrenti, ma è piacevolmente fluido e assicura risposte progressive, oltre a consumare poco (fuori città abbiamo rilevato 17 km/l). Adatti alla guida rilassata anche i freni, sufficientemente potenti ma poco resistenti alla fatica.
In autostrada
Col favore della sesta marcia lunga (sviluppa 130 km/h ad appena 2200 giri, cosa che va anche a beneficio dei consumi e del comfort), i viaggi autostradali scorrono in tutta souplesse, complice pure l’ottimale insonorizzazione dell’abitacolo: anche i fruscii aerodinamici sono ridotti al minimo. Le riprese, per contro, si rivelano tutt’altro che fulminee, sicché dopo un rallentamento conviene scalare marcia. Ad andatura elevata lo sterzo diventa più duro, ma risulta meno preciso di quel che dovrebbe.
Dall’Esp, ai sei airbag per finire ai fendinebbia che funzionano anche come luci di svolta, il necessario per la sicurezza è di serie; incluso nel prezzo anche il cruise control con limitatore di velocità. Cinque, ossia il massimo, le stelle assegnate nei crash test Euro NCAP alla 508 berlina, che condivide la piattaforma e la maggior parte degli elementi della carrozzeria con la SW da noi provata.
Il confortante massimo punteggio assegnato dall’Euro NCAP a seguito dei crash test effettuati sulla versione berlina è riferibile anche alla Peugeot 508 SW: la base tecnica dei due modelli è la medesima e la carrozzeria si differenza soltanto nella coda. Di alto profilo i valori percentuali riferiti ai classici ambiti di verifica previsti dalla procedura: 90 punti per la protezione degli occupanti, 87 per i bambini trasportati su seggiolini specifici e 41 per la tutela dei pedoni in caso di investimento. Notevole anche il 97% di rating riferito ai sistemi di assistenza alla sicurezza, sul quale ha “pesato” la presenza del cruise control integrato dal limitatore di velocità (di serie). Naturalmente fanno parte dell’equipaggiamento standard anche l’Esp e sei airbag (fra i quali quelli per la testa estesi ai posti dietro), nonché i fendinebbia che funzionano anche da luci di svolta (in base alla direzione in cui si gira lo sterzo, si accende quello dal lato interno alla curva). Degni di nota i poggiatesta anteriori a libro: si aprono per essere avvicinati alla testa, aumentando il comfort e, nel contempo, riducendo il rischio di danni alla zona cervicale in caso di impatto. Per la Active Ciel non sono previsti i fari allo xeno che, invece, si possono richiedere nella più ricca Business (pagando un sovrapprezzo).
La 508 SW è adatta a chi cerca una famigliare spaziosa, equilibrata e dai costi d’esercizio ragionevoli: pur senza eccellere in nessun ambito in particolare, offre un comportamento stradale di buon livello e prestazioni discrete. Adeguato alle aspettative anche il comfort, in particolare per quanto riguarda l’insonorizzazione. Il rapporto prezzo/dotazione è buono, ma per chi vuole accessori qualificanti può risultare conveniente il più costoso allestimento Business.
Famigliare dalla linea tanto dinamica quanto elegante, offre un abitacolo rifinito come si deve e, soprattutto, spazioso: i 481 cm di lunghezza sono sfruttati a dovere e l’agio non manca neppure per chi viaggia sul divano. La vocazione di auto da famiglia è confermata pure dal bagagliaio, grande, pratico e facilmente sfruttabile. Convincente il comportamento stradale, non da sportiva ma, comunque, piacevolmente sincero in ogni tipo di percorso; sulla stessa linea d’onda il turbodiesel che – pur adeguato alla stazza dell’auto – non dispone della “cattiveria” di alcuni rivali più ricchi di cavalli ma si fa apprezzare soprattutto per la regolarità di funzionamento. Inoltre, consuma poco ed è insonorizzato a dovere, cosa che va a beneficio del comfort (contrariamente alle sospensioni rigide, che privilegiano l’agilità ma non riescono ad assorbire le asperità più pronunciate). Il rapporto fra prezzo e dotazione è conveniente se si acquista la Active Ciel così com’è: basta, infatti, la sola aggiunta del navigatore per far pendere l’ago della bilancia a favore della più ricca Business (che lo offre di serie), alla quale sono anche riservati accessori non disponibili per le versioni inferiori.
Baule
In termini di capacità di carico batte la maggior parte delle famigliari di dimensioni paragonabili e il vano, oltre che di forma regolare, è ben rifinito; inoltre, nello schienale (frazionato e abbattibile) c’è l’utile botola per caricare gli sci.
Consumi
Il 2.0 turbodiesel è parco in tutte le condizioni di utilizzo: difficile trovare concorrenti che fanno di meglio. Considerati i 72 litri di capacità del serbatoio, si può contare mediamente su 1200 km di autonomia effettiva.
Cruscotto
Particolarmente ricca di informazioni, la funzionale ed elegante strumentazione non è disegnata per stupire, bensì per offrire una facile e immediata leggibilità: è in linea con la concretezza della vettura.
Finiture
Il livello d’attenzione posto nella cura dell’abitacolo consente a questa francese di giocarsela con le migliori della classe: i materiali hanno un aspetto robusto e sono piacevoli al tatto e alla vista; di qualità gli assemblaggi.
Freni
Gli spazi d’arresto, pur senza essere eccellenti, risultano adeguati a una famigliare; ma se l’impianto è affaticato (per esempio, dopo una lunga discesa) tendono ad aumentare sensibilmente, e la risposta del comando peggiora.
Portaoggetti
Il vano ricavato all’interno del tunnel è ampio e a portata di mano (per i passeggeri anteriori), ma per il resto i ripostigli scarseggiano: un aspetto pratico al quale i progettisti – trattandosi di una vettura destinata alla famiglia – avrebbero dovuto rivolgere più attenzione.
Ripresa
Il 2.0 a gasolio è adeguato alla massa dell’auto e piacevolmente fluido nel funzionamento, ma non ha la grinta di alcuni rivali, almeno finché il turbo non comincia a “soffiare”: complici la quinta e la sesta marcia lunghe, le riprese sono lente.
Sterzo
Leggero in manovra, il servocomando si indurisce al crescere della velocità risultando diretto e solido a sufficienza; ma pecca di omogeneità di risposta, con il risultato che la precisione non soddisfa del tutto.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 3650 giri | 210,4 km/h | 210 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 10,1 | 10,1 secondi | |
0-400 metri | 17,1 | 131,2 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 31,3 | 168,7 km/h | 31,3 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 39,7 | 153,4 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 36,7 | 146,7 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 15,2 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 14,5 | 13,4 | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,5 km/litro | 14,7 km/litro | |
Fuori città | 17 km/litro | 25 km/litro | |
In autostrada | 16,1 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 14,9 km/litro | 20 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 39,3 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 67,4 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 133 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 12,1 metri | 11,9 |
Cilindrata cm3 | 1.997 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 103 (140)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 320/2000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 130 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 481/185/147 |
Passo cm | 282 |
Peso in ordine di marcia kg | 1425 |
Capacità bagagliaio litri | 560/1589 |
Pneumatici (di serie) | 215/55 R 17 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 3650 giri | 210,4 km/h | 210 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 10,1 | 10,1 secondi | |
0-400 metri | 17,1 | 131,2 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 31,3 | 168,7 km/h | 31,3 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 5a | 39,7 | 153,4 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 6a | 36,7 | 146,7 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h in 5a | 15,2 | ||
da 80 a 120 km/h in 6a | 14,5 | 13,4 | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,5 km/litro | 14,7 km/litro | |
Fuori città | 17 km/litro | 25 km/litro | |
In autostrada | 16,1 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 14,9 km/litro | 20 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 39,3 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 67,4 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 133 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 12,1 metri | 11,9 |
Cilindrata cm3 | 1.997 |
No cilindri e disposizione | 4 |
Potenza massima kW (CV)/giri | 103 (140)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 320/2000 |
Emissione di CO2 grammi/km | 130 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 (manuale) + retromarcia |
Trazione | Anteriore |
Freni anteriori | Dischi autoventilanti |
Freni posteriori | Dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 481/185/147 |
Passo cm | 282 |
Peso in ordine di marcia kg | 1425 |
Capacità bagagliaio litri | 560/1589 |
Pneumatici (di serie) | 215/55 R 17 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Peugeot 508 sw usate 2020 | 25.900 | 25.900 | 1 annuncio |