Aston Martin
DB12 Coupé

da 240.672

Lungh./Largh./Alt.(cm)

473/198/130

Posti

4

Bagagliaio (litri)

262

Garanzia (anni/km)

2/illimitati

In sintesi

Questa coupé 2+2 è l'ultima erede di una tradizione davvero radicata nel tempo: quando interpretava i primi film di James Bond negli anni 60, quelli che donarono fama universale a una casa fino ad allora semisconosciuta, Sean Connery già guidava una DB5. La sigla deriva dalle iniziali di David Brown, l'imprenditore proprietario di una fabbrica di trattori (proprio come Ferruccio Lamborghini) che nel 1947 salvò la Aston Martin dalla bancarotta, mantenendone il comando fino al 1972. Tutte le DB costituiscono il distillato delle sportive di classe anglosassoni: sono molto veloci, ma prima di tutto eleganti e rifinite con materiali di grande pregio. L'Aston Martin DB12 non si discosta da questa filosofia. Non ci sono dubbi che sia velocissima: il 4.0 V8 biturbo, di origine Mercedes-AMG ma ampiamente elaborato, sviluppa ben 680 cavalli, che trasmette alle ruote posteriori (non sia mai che una GT Aston Martin abbia la trazione integrale) sfruttando un cambio automatico e un differenziale autobloccante a controllo elettronico.

L'aderenza è garantita dalle enormi ruote posteriori larghe 325 mm, ricoperte a malapena dai sinuosi parafanghi: la coda è ricca di "muscoli", ma il raccordo fluido fra tetto, lunotto e baule, insieme alle sottili luci "a C", la rendono anche filante e dotata di un equilibrio invidiabile. Davanti, il lungo cofano dell'Aston Martin DB12 termina nella classica mascherina svasata nella parte superiore, mentre le fiancate si distinguono nella loro semplicità per il profilo scuro che si prolunga dal finestrino fino al vetro posteriore, per le maniglie delle porte retrattili e per i sottoporta molto sporgenti. Nella linea ricorda da vicino la precedente DB11, ma è un'evoluzione con un surplus di grinta.

Il moderno abitacolo dell'Aston Martin DB12, invece, segna una vera rivoluzione per la casa: i rivestimenti in pelle e gli inserti in materiali pregiati (a scelta, fibra di carbonio, alluminio o legno) fanno da cornice al cruscotto digitale e al display dell'impianto multimediale (entrambi di 10,3") integrato nella vasta consolle. I sedili anteriori sono confortevoli, ma se ne possono avere di molto sportivi, con sottile intelaiatura in fibra di carbonio.  

Versione consigliata

Per il 2024 è previsto l'arrivo della DB12 Volante, col tetto apribile in tela. Nel frattempo, è vasta la possibilità di personalizzazione. Per esempio, sono sei i colori a scelta per il nastro delle cinture di sicurezza, undici per la moquette.  

Perché sì

Fascino Le linee sono un mix riuscitissimo di aggressività e classe; molto appagante anche l'interno, con la fantasia quale principale limite alla personalizzazione.  

Meccanica Ha cavalli in abbondanza, e accessori che la rendono adatta ai viaggi come alla pista (per esempio, i freni carboceramici optional).

Prestazioni Lo sprint è da sportiva di razza.

Perché no

Accessibilità Serve agilità per entrare e uscire.

Comandi Molti i tasti nella zona centrale dell'abitacolo: sono a portata di mano, ma serve abitudine per orientarsi in fretta.

Gamma Il V8 promette meraviglie, ma più possibilità di scelta (magari anche di una versione ibrida) sarebbe benvenuta.

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Aston Martin DB12 Coupé
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