LA GUIDA

In strada

Ricarica lenta

Per il “rifornimento” pubblico si deve aderire a una delle offerte commerciali dei gestori delle colonnine (gli “abbonamenti” costano circa 15-25 euro/mese, ma esistono offerte sperimentali meno costose, se non gratuite). In cambio si riceve una tessera magnetica che consente di sbloccare le prese, avviare e interrompere la ricarica e pagare il “pieno”. Si tratta di operazioni semplici che sono supportate dalle informazioni riportate sul display del “distributore” e che richiedono poche decine di secondi. Da notare che per fare il “pieno” è necessario essere in possesso di un cavo con spina compatibile con una delle prese presenti sulla colonnina (di solito Mennekes o Scame, spesso entrambe). Tutte le colonnine sono dotate di sistemi di sicurezza, come il blocco delle spine durante la ricarica o l’erogazione della corrente esclusivamente se non c'è il rischio che l'utilizzatore prenda la “scossa”. 

La rete nazionale
L’attuale rete pubblica, in costante aumento, comprende qualche centinaio di “distributori” nelle principali città, in particolare quelle del Nord e del Centro. Citiamo Milano, Torino, Brescia, Venezia, Piacenza, Bologna, Reggio Emilia, Imola, Modena, Rimini, Firenze, Perugia, Roma, Pisa e Bari. Quasi tutti i gestori delle colonnine consentono di verificare le colonnine di ricarica libere e di prenotare la “presa” tramite internet. Tra questi, A2A (www.e-moving.it), Enel (https://www.eneldrive.it/) ed Hera (www.gruppohera.it/mobility).
 
Ricarica rapida
In Europa, nel 2017, le colonnine pubbliche per la ricarica rapida sono circa 2.300; ancora poche quelle presenti in Italia. Due gli standard attuali per i modelli elettrici predisposti al “rifornimento” rapido; entro il 2020, Enel ha in programma l'installazione di 180 stazioni Fast Recharge Plus, adatte per entrambi i tipi di ricarica, lungo le vie di comunicazioni principali e le autostrade.
 
EV Plug Alliance 
Consente di fare il “pieno” dell’auto collegando il cavo di bordo con la presa sulla colonnina. L’erogazione avviene a corrente alternata con potenza fino a 24-30 kW, quanto basta per ricaricare l’80% della batteria in circa 30 minuti, mentre il residuo 20% è “rifornito” a 3 kW per preservare gli accumulatori. Il primo modello predisposto è la Renault Zoe. In Italia esistono già alcune colonnine pubbliche abilitate con tale tecnologia.
 
CHAdeMO 
Diversamente dalla precedente, la colonnina è dotata del cavo da collegare all’apposita presa sulla vettura. La ricarica avviene a corrente continua con potenze fino a 50-60 kW, che permettono di fare il pieno in poche decine di minuti. Tra le auto “compatibili” ci sono le Nissan Leaf ed e-NV200, la Mitsubishi i-MiEV e le versioni più “ricche” delle Citroën C-Zero e delle Peugeot iOn. In Italia, nel 2017, ci sono 50-60 colonnine di questo tipo.
 
Un discorso a parte lo merita la Tesla, che ha organizzato una rete di Supercharger, punti di ricarica a elevata potenza (120 kW) destinati alle auto dei suoi clienti, che consentono di rifornirsi di corrente in pochi minuti; in Italia ce ne sono 22, distribuiti anche al sud (ma non nelle isole). Entro fine 2017 si punta poi ad arrivare a 29 (incluso uno in Sicilia e uno in Sardegna). Sono poi oltre 300 i Destination Chargers, a ricarica "medio-veloce", installati presso gli hotel italiani e di solito riservati ai proprietari di Tesla ospiti delle strutture.