MANCA POCO - La FIA ha diffuso i render ufficiali che anticipano le forme delle monoposto di Formula 1 del 2026 con diverse modifiche rispetto a quelli che si erano visti in precedenza (qui la news), ottenute anche grazie alle osservazioni delle squadre che hanno contribuito a rivedere il regolamento, andando così a delineare i nuovi aspetti aerodinamici, con l’obiettivo di ottenere un maggiore carico.
LE ALI - Come si vede dalle immagini, il muso è leggermente rialzato, eretto da due pinne di sostegno; grazie a questa soluzione è stato possibile ottenere una maggiore portata del flusso d’aria sul fondo. Diversa anche l’ala anteriore la quale, pur mantenendo i tre elementi, presenta un disegno più arcuato, con il flap mobile che ha una maggiore portata. Novità anche per la parte esterna della paratia laterale che presenta un disegno con un nuovo deviatore di flusso utile per “ripulire” i flussi d’aria e per convogliarli sotto le ruote anteriori. Modifiche anche per l’ala posteriore: il bordo d’entrata ha una forma a freccia, con il secondo dei tre elementi che la compongono che permette una maggiore regolazione.
COME CAMBIANO SOTTO - Nuova configurazione anche per il fondo, che è stato sottoposto a una completa revisione. Via le nervature, che sono sostituite da un diffusore con un gomito che si alza prima verso la coda. Questa soluzione unitamente ai cinque nuovi deviatori di flusso dovrebbe assicurare maggiore stabilità e carico aerodinamico. La parte del cofano motore presenta una configurazione della zona “Coca-Cola” molto più snella, con una forma che dovrebbe agevolare il raffreddamento della power unit, anche grazie a nuove feritoie.
PRESE DEI RADIATORI - Via i copricerchi che sono sostituiti dai “ventolini” che non va a coprire tutta la ruota. Questa soluzione potrebbe essere abbinata a diverse scelte tecniche da parte dei team. Infine, le prese d’aria dei radiatori sono più affusolate mostrando un accenno di coperchio superiore.
COME CAMBIANO I MOTORI - Nel 2026 cambiano le power unit, che prevedono l'impiego di carburanti sostenibili al 100% e un un “mix” tra termico ed elettrico sarà 50-50. Grazie a una batteria più capiente la potenza del motore elettrico salirà di tre volte rispetto all’attuale, passando da 120 kW a 350 kW (da 163 a 475 CV). Anche se la potenza del motore termico scenderà da 550-560 kW (747-761 CV) a 400 kW (543 CV), nel complesso la potenza disponibile per i piloti sarà maggiore. Migliora anche la quantità di energia recuperata in frenata, che viene raddoppiata generando circa 8,5 megajoule per giro.
Per migliorare lo spettacolo, l’auto che segue può beneficiare della “Override MGU-K” che fornisce 350 kW (475 CV) fino a 337 km/h. Può essere utilizzata ogni volta che il pilota si trova a meno di un secondo dall'auto che lo precede. Per abbassare i costi di sviluppo dal 2026 sparirà dalle power unit l’MGU-H, il secondo motogeneratore elettrico accoppiato direttamente al gruppo del turbocompressore. Viene attivato dalla turbina, a sua volta messa in moto dai gas di scarico, e consente il recupero dell’energia termica normalmente dispersa allo scarico, convertendola in energia elettrica utile per ricaricare la batteria.