NUOVA ERA - Non è esagerato dire, come ha fatto la Red Bull, che la nuova monoposto RB15 sancisca l’inizio di una “nuova era” per il team di Milton Keynes. La scuderia ha cambiato molto negli ultimi mesi e si presenta al campionato Formula 1 2019 con tante incognite, a partire dall’affidabilità delle power unit ibride della Honda: dopo la fine della lunga collaborazione con la Renault, che ha fruttato al team gli otto titoli dell’epoca Vettel (quattro piloti, quattro costruttori), la Red Bull è passata alla Honda e si trova a dover utilizzare motori che potrebbero darle meno garanzie.
TANTE NOVITÀ - La Red Bull RB15 ha soluzioni tecniche piuttosto diverse rispetto alla monoposto del 2018, perché riceve prese d’aria più compatte nella zona del posto guida e una parte inferiore della fiancata molto sagomata, oltre a condotti sporgenti in prossimità del muso. Cambiano inoltre l’ala anteriore e l’alettone posteriore, che per regolamento devono essere più alti e larghi: l’obiettivo è rendere più semplici i sorpassi, anche se Max Verstappen si è mostrato critico su questo punto. La RB15 ha inoltre l’interasse maggiorato e il serbatoio più capiente di 5 litri (ora sono 110).
LINEA VERDE - L’altra grande novità della Red Bull per il 2019 sono i piloti, entrambi molti giovani: prima guida è il 21enne olandese Max Verstappen, al quinto campionato intero in Formula 1, che verrà affiancato dal 23enne francese Pierre Gasly. Non c’è più l’australiano Daniel Ricciardo, passato alla Renault dopo cinque campionati con la Red Bull.