DUE STAGIONI - In attesa di sapere cosa farà Daniel Ricciardo, accostato più volte alla Ferrari, la scuderia Red Bull annuncia una grossa novità in vista del campionato Formula 1 2019: il team ha deciso infatti di sostituire i motori della Renault con quelli della Honda, gli stessi che utilizza dalla stagione 2018 il team satellite Toro Rosso (foto qui sotto). L'accordo fra le Red Bull e Honda sarà valido per i campionati 2019 e 2020, le ultime due stagioni in cui verranno utilizzati motori ibridi analoghi a quelli odierni: a partire dal 2021 verrà cambiato il regolamento tecnico e secondo le prime anticipazioni sarà abolito il limite di consumi e verranno ammessi regimi di rotazione più elevati. Il team continuerà a chiamarsi Aston Martin Red Bull Racing.
RAPPORTI TESI - La Red Bull ha scelto i motori della Renault dal terzo anno di Formula 1, dopo aver sperimentato il V10 della Cosworth nel 2005 e il V8 della Ferrari nel 2006. Con il costruttore francese ha ottenuto i migliori risultati della sua storia, aggiudicandosi 57 gare, 4 titoli piloti (firmati Sebastian Vettel) e 4 titoli costruttori. Il rapporto però si è incrinato dalla stagione 2015, quando la Red Bull disputò la peggior stagione dal 2008 anche per colpa delle prestazioni non soddisfacenti dei motori Renault. A ottobre di quell'anno il responsabile della scuderia, Chris Horner, accusò la Renault di avere 2 o 3 anni di ritardo dalla più competitiva Mercedes. I risultati per la Red Bull sono stati migliori nel 2016 e 2017, ma Horner non ha mai smesso di lanciare "frecciatine" alla Renault.
2018 IN RIPRESA - Per la Honda è una grande soddisfazione dopo le feroci critiche subite dal ritorno in Formula 1 nel 2015, quando si accordò con la McLaren nella speranza di ripetere i successi di fine Anni 80 (con quattro titoli consecutivi). Dal 2015 al 2017 il team inglese ha ottenuto risultati fra i più negativi della sua storia e dopo 3 anni di delusioni è passato nel 2018 proprio ai motori della Renault, mentre la Honda (scelta dalla Toro Rosso) mostrava di aver imparato dai suoi errori: nel secondo Gp del 2018 è arrivato infatti un sorprendente quarto posto, grazie all'exploit di Pierre Gasly.