A FIORANO - È la storia a vietare l'esordio col botto a Sebastian Vettel: uno di quelli, per capirci, che portavano i neoassunti Michele Alboreto o Nigel Mansell a ritoccare il record della pista di Fiorano in occasione del primo contatto con la Ferrari. Il regolamento della Formula 1 attuale è rigido per quanto concerne le giornate di test, e quindi al quattro volte Campione del Mondo è toccata in dote la F2012, quella che ha sfiorato il titolo con Alonso due stagioni fa.
CHE GAMBE! - Vettel (guarda il video qui sotto) si è dedicato rispettivamente prima alla pista e poi al simulatore: con la F2012, il tedesco ha percorso quasi 100 giri in modo da prendere confidenza con la squadra e la nuova postazione di guida. Vettel, per essere un pilota, è alto (175 cm), ma soprattutto ha le gambe più lunghe della media: nel libro dei record è poca cosa rispetto alle taglie di Hans Stuck o Alex Wurz, che sono arrivati in Formula 1 a dispetto del loro quasi metro e 90, ma può incidere alquanto in tema di scelte progettuali. A memoria, si può ricordare la vocazione di Adrian Newey a realizzare abitacoli talmente stretti da costringere a veri e propri contorsionismi i malcapitati piloti: ne sa qualcosa Ivan Capelli, che nella March CG881 progettata dal britannico per il Mondiale '88 entrava, più che a stento, quasi per miracolo.
AL SIMULATORE - Tornando a Vettel, il simulatore della F14T ha permesso a Vettel di prendere confidenza con le procedure, i comandi e i sistemi della power unit; per il tedesco, fitti colloqui con il nuovo direttore generale, Maurizio Arrivabene, e il direttore tecnico James Allison. L'obiettivo è riportare in alto la Ferrari, che ha concluso il 2014 senza vittorie - un evento che non accadeva dal 1993.
MEMORIE - All'ambrosia le dichiarazioni di Vettel, che pure non ha mai nascosto una passione per la Ferrari anche quando correva per colori differenti: “Ovviamente venire qui è stato fantastico” – ha affermato - “Era già capitato molto tempo fa, quando ero ancora un bambino, e avevo attraversato Maranello in macchina cercando di guardare oltre le recinzioni. Essere qui come parte della squadra è assolutamente fantastico, e avere la possibilità di guidare la macchina e di conoscere la squadra è stata un’esperienza unica”. Allora lo faceva per guardare il suo idolo e mentore, Michael Schumacher: ora, lo fa da primo attore di una partitura rossa tutta da scrivere.