TERZO VINCITORE IN TRE GARE - Sam Bird sulla Virgin vince a Santiago del Cile (guarda più in basso gli highlights della gara). L’inglese (foto qui sopra) diventa il terzo pilota a trionfare in una gara su tre disputate di Formula E nel 2019 e raccoglie il suo successo numero otto nella serie. Tre vincitori diversi in tre gare dimostrano la grande vivacità del campionato dedicato alle monoposto elettriche. Alle spalle dell’inglese c’è Pascal Wehrlein, giovane debuttante che se la gioca fino alla fine con la sua Mahindra. Terza al traguardo la BMW i Andretti con Sims che, però, viene penalizzato di dieci secondi subito dopo il termine e lascia la terza piazza a Daniel Abt sull’Audi. In campionato, Bird scala la classifica e sale al secondo posto con 43 punti, soltanto uno in meno del leader Jerome D’Ambrosio. Tra i team, la Virgin guadagna il primato (71), seguita da Mahindra (62) e da Ds Techeetah (47).
SORPRESA AL VIA - In pole dovrebbe esserci Lucas Di Grassi; il brasiliano dell’Audi, però, parte dall’ultima posizione per un’infrazione tecnica commessa nelle qualifiche. Davanti a tutti, al verde, c’è quindi Sebastian Buemi con la Nissan e.dams. Che riesce a restare al comando del gruppo al via, tallonato da Wehrlein sulla Mahindra e da Bird. Al termine del primo giro, viene attivato l’attack mode, parte di pista che regala potenza aggiuntiva alle monoposto elettriche per quattro minuti. Nelle prime battute, Buemi e Wehrlein sembrano avere un passo migliore: dopo tre giri, i due sono incollati e hanno quasi tre secondi di margine sul resto del gruppo. Buemi, però, gioca la carta della modalità attacco (per gara, si può attivare al massimo due volte) e guadagna un secondo e mezzo dal debuttante sulla Mahindra. Il testacoda del campione del mondo in carica, Jean Eric Vergne sulla Techeetah, lo mette fuori gioco relegandolo in terzultima posizione.
BIRD SCATENATO - Sam Bird, grazie all’attack mode, insidia Wehrlein e riesce a scavalcarlo. Anche il pilota della Mahindra attiva la potenza aggiuntiva nel tentativo di non perdere il contatto con l’inglese che, nel frattempo, si avvicina alla testa della corsa. Buemi, infatti, non riesce a staccare il resto del gruppo. Come da copione per la Formula E, si profila una gara quanto mai aperta. Passati i primi 20 minuti, viene esposta la bandiera gialla per permettere la rimozione dalla pista di una Dragon, ferma per un problema tecnico. Tutte le posizioni sono quindi congelate. Cinque minuti e si ricomincia a fare sul serio. Bird è francobollato alla Nissan di Buemi e sembra poterlo attaccare da un secondo all’altro. Anche Wehrlein è sempre lì, terzo con la stesso passo dei primi due. Siamo ora a metà gara, impossibile fare una previsione: i valori tra i piloti sono troppo equilibrati. Il colpo di scena arriva quando Buemi sbaglia un’uscita di curva, sbatte l’ala anteriore e vede passarsi davanti sia Bird che Wehrlein. Pochi secondi dopo, il francese è costretto a tornare ai box e a ritirarsi. In terza posizione sale Sims con la BMW i Andretti. Bird torna in attack mode e mette un secondo di distanza tra sé e la Mahindra.
LA FASE FINALE - Quando mancano dieci dei quarantacinque minuti di gara, Bird ha un secondo e mezzo di margine su Wehrlain. Entrambi stanno conducendo una gara perfetta, senza la minima sbavatura nonostante la pressione costante. Wehrlein attiva la modalità attacco a cinque minuti dalla bandiera a scacchi. Il finale si preannuncia rovente. All’ombra del podio, grande lotta tra la Venturi guidata da Mortara, italiano con licenza svizzera, e Frijns sulla Virgin. Il rookie, il nuovo arrivato Pascal Wehrlain è scatenato, prova in tutti i modi a superare il veterano Bird che però riesce a tenerlo dietro fino alla fine dell’attack mode. Ora entrambi hanno la stessa potenza fino a fine a gara. I due stanno danno uno spettacolo che ripagherebbe il prezzo del biglietto. Nell’ultimo giro, le energie delle vetture iniziano a scarseggiare e Wehrlein perde qualche metro. Finisce con Bird che vince davanti a Wehrlein e a Sims.