Le 10 cattive abitudini degli italiani al volante

Se si è già impegnato l’incrocio è un conto. Ma se si è a distanza sufficiente dalla linea d’arresto per fermarsi senza inchiodare (e senza rischiare di farsi tamponare) quando il semaforo diventa giallo bisognerebbe sempre fermarsi. Non tutti gli incroci, infatti, sono ampi uguali e in quelli più grandi potrebbe capitare di trovarsi lanciati a velocità tutt’altro che modeste proprio nel tratto di strada in cui hanno cominciato a transitare i veicoli a cui è scattato il verde. Una situazione di pericolo che è sempre bene evitare.

Lungi dal voler spezzare una lancia a favore di chi trasgredisce, bisogna però riconoscere che molto spesso i cartelli stradali italiani non solo non migliorano la sicurezza, ma finiscono col causare pericoli agli utenti della strada. Lo dimostra una nostra video-inchiesta in due grandi città come Milano e Napoli (guardala qui). Detto questo, se i segnali ci sono - sperando sempre che siano in ordine e al posto giusto - è perché andrebbero rispettati. E non importa se “tanto, dall’altra parte, non arriva nessuno”.

Lo specchio appeso al soffitto e quelli che sporgono dalle fiancate dell’auto all’altezza dei montanti anteriori non sono messi lì per caso. Alcuni automobilisti, tuttavia, spesso dimenticano che vanno guardati attentamente, prima di effettuare un sorpasso o cambiare repentinamente corsia di marcia. Da dietro potrebbe arrivare qualcuno che non si attende una manovra improvvisa e sconsiderata da parte di chi lo precede.

Uno degli aspetti della guida in autostrada che più terrorizza gli automobilisti che farebbero di tutto per evitarla è l’immissione dalla corsia di accelerazione. Per effettuarla in sicurezza bisogna sempre mettere la freccia e infilarsi nella corsia di marcia più prossima al raccordo da cui si proviene a una velocità preferibilmente non inferiore agli 80-90 km/h e ovviamente senza tentennamenti, in modo da ridurre il rischio di incidenti. Per contro, è molto pericoloso buttarsi dentro a velocità smodate: non si sta uscendo dai box dopo un pit stop, e in palio non c’è nessun Gran Premio di Formula 1. La vera vittoria è arrivare a destinazione sani e salvi. 

Se i lampeggiatori del nostro veicolo non indicano dove abbiamo intenzione di andare, come si può pretendere che gli altri lo sappiano in anticipo? Per evitare di tagliare la strada e non rischiare un incidente, gli indicatori di direzione vanno azionati sempre. Prima di compiere una svolta, un’inversione di marcia, ma anche quando vogliamo accostarci a lato della strada per cercare un parcheggio.

Questa cattiva abitudine si ricollega a quella descritta nella slide precedente. Mettere la freccia è senz’altro una buona azione, ma questo non deve certo farci sentire liberi di zigzagare a destra e a sinistra come se gli altri non esistessero. Il rischio di entrare in collisione con altri veicoli o di investire un pedone che sbuca all’improvviso è sempre dietro l’angolo.

"Incollarsi" al paraurti posteriore, o ancora peggio al ciclista o al motociclista che ci sta davanti, è un comportamento irresponsabile e molto, molto pericoloso, tanto in città quando sulle strade extra-urbane e in autostrada, dove di norma si viaggia più svelti. Per evitare guai e pericoli bisogna sempre mantenere un margine di sicurezza, anche perché troppo spesso si tende da un lato a sottovalutare la propria velocità, dall’altro a sovrastimare la distanza da chi ci precede. 

Le auto di una volta facevano quasi tutte un gran baccano e ascoltando i giri del motore e le vibrazioni dell’abitacolo non era difficile accorgersi quando si stava cominciando a esagerare con l’acceleratore. Le macchine di oggi, invece, sono molto silenziose e in media molto più potenti rispetto al passato. Così raggiungere velocità “proibite” è diventato molto più facile: per questo bisogna non distrarsi mai e regolare l’andatura in base alla strada su cui si sta viaggiando. Per non farsi beccare dall’autovelox, ma soprattutto per evitare situazioni di pericolo.