INDOSSA LA BANDIERA - La bandiera italiana sta diventando quasi una sorta di affare di stato. Da una parte c’è Stellantis, che in nome della legge sull’italian sounding, dopo aver cambiato il nome dell’Alfa Romeo Milano facendola diventare Junior si è vista sequestrare al porto di Livorno un flotta di 134 esemplari di Topolino “made in Marocco”, proprio a causa della bandiera italiana sulla carrozzeria. Ciò ha portato sempre Stellantis a rimuovere il tricolore italiano da un’altra vettura della Fiat prodotta all’estero, la 600 assemblata a Tychy, in Polonia. Di contro la Microlino dopo queste notizie ha deciso di indossare un adesivo verde-bianco-rosso sulla fiancata, rivendicando il suo essere made in Italy.
PRODOTTO A TORINO - In effetti, benché progettato in Svizzera dalla Micro Mobility System, la produzione della Microlino è completamente italiana e avviene a La Loggia, in provincia di Torino. È qui lo stabilimento della Cecomp, una struttura moderna con una superficie di 5.000 metri quadri interamente ricoperta da pannelli solari. Il processo produttivo, dallo stampaggio delle lamiere e la stampatura della scocca fino alla verniciatura e all’assemblaggio finale, è realizzato in Piemonte, tra l’altro utilizzando l’80% di componenti di origine europea, di cui il 60% italiane.
ANCHE CON GLI INCENTIVI - Ispirato all’iconica BMW Isetta, la Microlino è lunga 2,5 metri ed è spinta da un motore elettrico posteriore, che mette a disposizione 17 CV, per una velocità massima di 90 km/h. Tre le opzioni di batteria: da 6kWh per un’autonomia di 91 km, da 10,5 kWh per percorrenze fino a 177 km o 14 kWh che promette di arrivare a 230 km. La Microlino può anche accedere ai nuovi incentivi statali dedicati ai quadricicli pesanti, potendo ottenere 4.000 di sconto in caso di rottamazione.