FINO AL 15% DI PROFITTI IN MENO - L’industria automobilistica europea, e in particolare quella tedesca, è molto preoccupata di fronte alla rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. Sulla base di quanto raccolto dagli analisti, secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, Volkswagen, BMW e Mercedes rischiano di perdere un’importante percentuale del loro utile operativo nel caso in cui il neopresidente decidesse di applicare (come minacciato in campagna elettorale) nuovi dazi sulle importazioni. Il quotidiano ricorda che i marchi tedeschi esportano dall’Europa agli USA circa 583.000 autovetture all’anno, a cui si aggiungono ulteriori 343.000 veicoli prodotti in Messico, la maggior parte delle quali con prezzi molto elevati. Va da sé che portare le accise dall’attuale 2,5% al 12,5% circa come paventato potrebbe avere un effetto devastante: un analista dalla banca di investimento Stifel Europe ha valutato un possibile calo dei profitti tra l’11 e il 15% per i costruttori tedeschi.
ATTENZIONE A PORSCHE E AUDI - C’è da dire che sebbene la maggior parte delle auto BMW, Mercedes e Volkswagen vendute negli USA siano importante, le tre big tedesche hanno tutte impianti di produzione sul territorio statunitense. Ciò significa che potrebbero aggirare in qualche modo gli eventuali dazi puntando maggiormente sui modelli prodotti localmente o anche riorganizzare gli impianti di produzione per accogliere nuovi modelli da vendere in Nord America. Discorso per la Porsche che produce in Europa tutte le auto che vengono esportate negli USA. E potrebbe andar peggio all’Audi: la Q5, che da sola vale un terzo delle vendite del marchio negli Stati Uniti, viene prodotta in Messico e Trump si è dimostrato particolarmente sensibile sui prodotti provenienti da sud, minacciando una tariffa del 200% (potrebbe essere poco realistico come dazio, ma comunque è probabile che i prodotti messicani possano subire un trattamento peggiore di quelli riservato a quelli europei).
PIOVE SUL BAGNATO - Le minacce del neopresidente arrivano in un momento di grande difficoltà per l’industria automobilistica tedesca, che sta affrontando una crisi senza precedenti. Da un lato sono in calo le vendite in Cina, l’altro grande mercato di esportazione per le case tedesche insieme gli USA, dall’altro nuvoloni neri si addensano sull’orizzonte statunitense. Di certo, i vertici dei grandi gruppi tedeschi staranno molto attenti a quali saranno i primi passi dell’amministrazione Trump dopo l’insediamento.