VOLVO CONTRO IL DIESEL - I motori diesel avranno un ruolo di rilievo fino al 2020, dopo le normative antinquinamento sempre più severe renderanno più conveniente produrre auto elettriche e ibride. Lo ha affermato Håkan Samuelsson, amministratore delegato della Volvo. Un ragionamento che ricorda quello espresso da Sergio Marchionne, “capo” di FCA, lo scorso mese di gennaio, e ripetuto di recente anche dai responsabili di altri marchi automobilistici come Volkswagen, Renault, Peugeot e Citroën, intenzionati ad abbandonare il gasolio, a partire da city car e utilitarie.
UNA QUESTIONE ECONOMICA - A motivare la probabile estinzione della tecnologia brevettata nel 1892 da Rudolf Diesel ci penseranno ragioni di natura economica oltre che ambientale. Il recente scandalo sulle emissioni delle vetture a gasolio della Volkswagen (qui per saperne di più) ha portato alla luce le difficoltà da parte dei costruttori nel gestire motori diesel che necessitano di sempre maggiori e complessi sistemi di trattamento dei gas di scarico. La questione, quindi, è prevalentemente economica visto che il motore a gasolio ha un mercato ristretto alla sola Europa (negli Usa i numeri sono molto bassi): sviluppare nuove tecnologie per rispettare le future normative sulle emissioni richiede investimenti consistenti per una tecnologia giunta quasi al suo apice, quindi difficilmente migliorabile. Inoltre, le risorse spese per la progettazione di soluzioni innovative andrebbero a ripercuotersi sui listini delle auto rendendole poco competitive. Non solo. L’emergente settore dei modelli elettrici e ibridi, oggi frenato dall’alto costo delle batterie, dovrebbe divenire più abbordabile per la progressiva riduzione dei costi di produzione. Meglio, quindi, investire sulla cosiddetta elettrificazione, che promette maggiori opportunità di sviluppo e soprattutto è applicabile su tutti i mercati del mondo.
GASOLIO BANDITO DA MOLTE CITTÀ - A rendere probabile il progressivo tramonto del motore a gasolio non sono soltanto le normative antinquinamento e i sempre maggiori costi di produzione, ma pure le politiche attuate da alcuni amministratori locali. L’elenco delle città che hanno approvato o intendono deliberare contro la circolazione delle auto a gasolio per via delle emissioni di particolato si allunga di mese in mese. Oltre a Oslo, i modelli diesel saranno banditi entro il 2025 da Atene, Parigi, Madrid e Città del Messico, ma decisioni simili sono attese pure a Barcellona, Monaco di Baviera e in altre metropoli del mondo. Che senso avrebbe allora continuare a investire in una tecnologia che sta diventando anche socialmente poco accettata?