PAROLE PESANTI - Questa fine d’anno ha registrato, in pochi giorni, due importanti interventi che hanno ridimensionato, quanto meno, gli entusiasmi sulle auto elettriche. Akyo Toyoda, presidente della Toyota, ha sostenuto che la diffusione delle auto a batteria avrà l’effetto di aumentare le emissioni di CO2 (qui per saperne di più). Pochi giorni dopo Franz Fehrenbach, presidente del consiglio di sorveglianza della Bosch (azienda molto attiva nei componenti per l’elettrificazione), ha puntato il dito principalmente contro la scelta unilaterale dell’Europa verso le elettriche (qui per saperne di più).
QUANDO L’ELETTRICITÀ È "SPORCA” - Questi interventi, “pesanti” perché pronunciati da top manager di aziende globali, sono accomunati dal sostenere che produrre le batterie emette così tanta CO2 da vanificare l’assenza di emissioni locali delle auto elettriche. Un altro punto comune è il sostenere che i Paesi - il Giappone e l’Unione Europea - non sono pronti, per punti di ricarica e potenza della rete elettrica, per una flotta rilevante di auto elettriche. Le osservazioni dei manager poggiano sul fatto che le emissioni verrebbero semplicemente spostate nelle centrali elettriche, ancora alimentate in gran parte con combustibili fossili.
PIÙ PULITE, SI O NO? - Queste considerazioni hanno suscitato grandi discussioni, con pareri favorevoli e contrari, anche qui sul sito di alVolante. Ma come stanno realmente le cose? Prima di continuare facciamo una premessa: qualsiasi consumo di energia - per muoversi e costruire oggetti - implica emissioni di CO2 e questo vale anche per le elettriche, pur prive di tubo di scarico. Quindi anche produrre le batterie genera (molta) anidride carbonica, ma l’efficienza delle elettriche e della generazione/trasmissione dell’energia elettrica rispetto al ciclo del petrolio riesce a più che compensare queste emissioni. Uno studio, ripreso dalla BBC e condotto dalle Università inglesi di Exeter e Cambridge insieme a quella di Nijmegen (Olanda), avvalora questa tesi. La ricerca (qui e qui per saperne di più) conclude che le auto elettriche durante l’intero ciclo di vita producono meno CO2 di quelle con motore termico. Questo accade anche se l’energia elettrica usata per costruirle e farle muovere non è prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili. In pratica le elettriche producono meno CO2 nel 95% dei Paesi della Terra. Le eccezioni sono la Polonia e pochi altri posti nei quali l’elettricità è generata quasi interamente con il carbone.
COSA DICE MERCEDES? - Usciamo dalle sedi universitarie e andiamo nelle fabbriche, ad esempio in quelle Mercedes. La casa della Stella pubblica ormai dal 2005 l’impronta ecologica delle sue vetture. Sfogliando i suoi documenti troviamo quanta CO2 emettono le sue vetture nel loro ciclo di vita. Paragoniamo quindi l’elettrica EQC e la GLC 350e 4MATIC ibrida plug-in, entrambe a trazione integrale e costruite sulle stesse linee (il passo è identico). Nell’arco di 200.000 km costruire, far andare e smaltire a fine vita una EQC genererebbe 17,1 tonnellate di CO2 se l’energia impiegata venisse esclusivamente da centrali idroelettriche. L’anidride carbonica balzerebbe a 32,4 tonnellate usando l’energia prodotta nell’unione Europea, che ha una quota sostanziosa di produzione da centrali termiche. Le stesse quantità riferite alla GLC 350e sono rispettivamente 25,6 e 37,9 tonnellate di CO2, valori molto diversi soprattutto nel caso che si usino energie rinnovabili al 100%.