RIMANERE COMPETITIVI - L’industria automobilistica è uno dei pilastri della forza economica dell’Europa, realizzando prodotti che vengono venduti in tutto e dando lavoro (direttamente o indirettamente) a milioni di persone. Tuttavia, negli ultimi anni, i cambiamenti del mercato - tra cui in primis l’arrivo delle nuove auto elettriche - stanno modificando settore, portando il Vecchio Continente non più così al centro delle dinamiche automobilistiche. Come possono fare i produttori e i paesi europei a mantenere la leadership nell’industria automobilistica? La questione è stata analizzata da un rapporto dell’Unione Europea, The Future of European Competitiveness (“il futuro della competitività europea”), guidato dall’ex premier italiano Mario Draghi (nella foto qui sopra), che ha stilato una serie di proposte che possano garantire all’Europa di rimanere tra i leader mondiali. Ecco i principali punti trattati.
CINA, EV E DIGITALE - Lo spostamento della domanda verso mercati emergenti, l’enfasi sui veicoli a zero emissioni e l’integrazione delle tecnologie digitali stanno portando alla trasformazione più significativa del settore in oltre un secolo. Nella produzione globale di veicoli, la quota della UE si sta riducendo, mentre crescono economie emergenti e in particolare la Cina, che è diventata rapidamente un attore dominante nella produzione di EV, facendo crescere le sue esportazioni verso l’Europa di 5 volte rispetto al 2017.
La transizione verso i veicoli elettrici è centrale nella trasformazione del settore automobilistico e per la UE rappresenta sia un’opportunità che una sfida. Richiede infatti una riorganizzazione delle attuali catene di approvvigionamento. La sfida per i produttori europei è di innovare rimanendo però competitivi in termini di costi, per competere con i cinesi. Le competenze richieste per la produzione di auto elettriche sono diverse rispetto a quelle necessarie per la produzione di auto tradizionali e ciò avrà importanti implicazioni sulla manodopera, con i costruttori che dovranno investire per riqualificare i lavoratori e nell’automazione. La rapida integrazione delle tecnologie digitali (con software ed elettronica che rappresenteranno fino al 50% del valore del veicolo entro il 2030), implica uno sforzo per le realtà europee nello sviluppo e adozione di tali strumenti per rimanere competitive: serviranno forti investimenti in ricerca e sviluppo, infrastrutture digitali e formazione della forza lavoro per colmare l’attuale ritardo rispetto ai concorrenti cinesi.
LACUNE NELLA CATENA DEL VALORE - Il rapporto evidenzia che i produttori europei di automobili affrontano costi di produzione più elevati (circa il 30% in più rispetto alla Cina) per diversi fattori, tra cui i prezzi più elevati dell’energia, i costi della manodopera e una mancanza di coordinamento nella catena del valore. Secondo la UE un passo fondamentale per superare queste difficoltà è migliorare il coordinamento tra i diversi settori della catena del valore dell’automotive, a partire dalle materie prime e fino alla produzione finale. Si deve fare di più, sottolinea l’Unione, per ridurre la dipendenza da fonti non europee di materie prime.
L’IMPORTANZA DELLE NORME - Il forte quadro normativo europeo, che ha promosso l’innovazione, può anche rivelarsi un arma a doppio taglio: il rapporto chiede una maggiore coerenza normativa, più prevedibilità e una migliore consultazione con le parti interessate del settore. Nonostante l’Unione Europea abbia spinto per arrivare il prima possibile alla neutralità tecnologica, nel rapporto si sottolinea l’importanza di mantenere flessibilità in termini di fonti di carburanti alternative (in particolare idrogeno, e-fuel e altre tecnologie a basse emissioni), che potrebbero avere un ruolo cruciale nella decarbonizzazione del settore automobilistico.
RETE DI RICARICA - Perché gli europei accolgano in modo convinto la mobilità elettrica è necessaria una rete di ricarica affidabile e diffusa, mentre al momento l’infrastruttura è distribuita in modo non uniforme tra i diversi stati: servono quindi investimenti massicci nelle reti di ricarica, oltre che aggiornamenti alla rete per supportare la crescente domanda di energia. Inoltre, l’UE dovrà dare priorità ai punti di ricarica lungo i principali corridoi di trasporto, per supportare il numero crescente di camion e autobus elettrici.
SVILUPPO E RIQUALIFICAZIONE - Il mondo del lavoro legato all’automobile sarà radicalmente cambiato con il passaggio ai veicoli elettrici. Per questo il rapporto evidenzia la necessità di un approccio coordinato per riqualificare i lavoratori in base alle esigenze del nuovo ecosistema automobilistico: aumenterà la domanda di competenze nello sviluppo software, nella sicurezza informatica e nella tecnologia delle batterie. Per affrontare il problema viene proposta una “Automotive Skills Academy”, in grado di fornire programmi di formazione standardizzati in tutti gli stati dell’Unione, con particolare supporto per le piccole e medie imprese, che potrebbero avere le difficoltà maggiori ad adattarsi alle nuove esigenze.