NIENTE PIÙ INCONTRO - La seduta congiunta fissata per giovedì 13 dicembre con i consiglieri del Comune di Torino, i consiglieri regionali del Piemonte e i vertici di FCA è saltata. L’incontro sarebbe stato incentrato sulle future prospettive di investimento in territorio torinese. Mike Manley e Pietro Gorlier (rispettivamente CEO e Chief Operating Officer di FCA), con una missiva indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte hanno declinato l’invito; le ragioni sono da ricondurre alle misure introdotte dal governo nella legge di bilancio, che prevedono il bonus/malus sull’acquisto delle auto (qui per saperne di più). Con la missiva, i vertici della FCA hanno spiegato che l’entrata in vigore delle nuove disposizioni imporrebbe un esame approfondito dell'impatto che le stesse avrebbero sul piano annunciato, e un conseguente aggiornamento degli obiettivi. La FCA, tra il 2019 e il 2021 ha pianificato investimenti per 5 miliardi di euro per il lancio di 13 nuovi modelli o restyling di modelli esistenti, nuovi motori anche a tecnologia ibrida e elettrica e il rinnovamento degli impianti produttivi (qui per saperne di più). Tra i tanti obiettivi, il piano prevede la produzione della nuova Fiat 500 elettrica e il rinnovamento di alcuni modelli di Maserati; tutte operazione che, secondo i vertici FCA, avrebbero assicurato il raggiungimento degli obiettivi occupazionali prefissati.
IL MINISTRO SMENTISCE - In occasione del tavolo tenutosi ieri al Ministero dello Sviluppo Economico con i rappresentati del settore automotive, il vice premier Luigi Di Maio ha smentito l’introduzione della cosiddetta “ecotassa”, ovvero l’imposta proporzionale sulle emissioni di CO2 che graverebbe direttamente su chi acquista un veicolo nuovo. Secondo quanto riportato dall’Ansa, tra associazioni di categoria e rappresentati di aziende automobilistiche erano presenti circa 30 esponenti, (tra cui la FCA) a cui il Ministro ha spiegato che sulla legge di bilancio è previsto un bonus sull’acquisto di veicoli elettrici, ma non ci sarà nessuna nuova imposta da pagare sull’acquisto delle auto. Tutto ciò, anche se il testo approvato alla Camera, all’Art. 1 comma 611 prevede che chiunque acquisti, anche con forme contrattuale atipiche, e immatricoli in Italia un veicolo di categoria M1 (destinato al trasporto di persone), sia tenuto al pagamento di un’imposta proporzionale al numero di grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro, eccedenti la soglia di 110 CO2 g/km; è evidente che il governo abbia intenzione di modificare le previsioni prima dell’approvazione della legge al Senato. Tuttavia, la FCA ha espresso fin da subito le sue perplessità; numerose sono state le critiche a queste disposizioni, a partire dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industriale Automobilistica), Federauto, per finire con Legambiente, che ha proposto alcune migliorie, e Unione Nazionale Rappresentati Veicoli Esteri, meno duri ma pur sempre critici. Anche all’interno della maggioranza è stato manifestato a più riprese scetticismo e dissenso.
SI ALL’ECOBONUS - Il vice premier e ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha ribadito ancora una volta che il problema dello smog e le relative conseguenze climatiche è concreto e tangibile, per cui occorre profondere il massimo impegno nell’incentivare la mobilità sostenibile. Le auto a basse emissioni hanno un costo elevato, per questo motivo il governo introdurrà un sistema di incentivi che arriverà fino a 6000 euro per veicoli con emissioni da 0 a 20 g/km di CO2; la soglia minima è 90 g/Km di CO2 (incentivo di 1500 euro).
LE PROPOSTE DI E_MOB - Camilla Piazza, rappresentante di e_mob, un coordinamento di istituzioni, aziende e associazione attive nel promuovere la mobilità elettrica trasporti, in occasione del tavolo tenutosi ieri al MISE ha proposto l’Introduzione dell’ecotassa partendo dalle auto con emissioni di CO2 pari a 150 g/km, e la destinazione degli incentivi ai modelli con rilascio di CO2 sotto i 70 g/km; propone, inoltre, di riservare almeno il 25% dei contributi alle sole vetture elettriche. Ponendo 150 g/km di CO2 come limite minimo per l’ecotassa, si eviterebbe di applicare un sovrapprezzo per l’acquisto di auto più economiche, generalmente scelte dalle famiglie meno abbienti. L’acquisto di auto con emissioni da 0 a 19 g/km di CO2, secondo e_mob, dovrebbe essere incentivato con 8.000 euro (la legge di bilancio prevede 6.000 euro); da 20 a 69 g/km di CO2, un incentivo di 3.000 euro (coincide con quanto previsto dal testo approvato alla camera), e da 69 a 90 g/km di CO2, nessun incentivo (il governo ha previsto 1.500 euro).
ORE DECISIVE - Nelle prossime ore si terrà un nuovo confronto tecnico al fine di addivenire ad una soluzione che non gravi sulle famiglie, ma allo stesso tempo rispetti la normativa europea in materia di emissioni. L’Unione Europa ha imposto l’obiettivo vincolante in materia di clima ed energia, da conseguire entro il 2020, di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno 20% rispetto ai livelli del 1990.