ACCORDO RILEVANTE - Il gruppo FCA è riuscito a concludere la spinosa questione dei richiami iniziata nel 2009 e arrivata a interessare oltre 11 milioni di veicoli. Al termine di una articolata trattativa la National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa), cioè l’ente statunitense che si occupa della sicurezza dei trasporti, e il gruppo italo-americano, hanno concordato un’intesa in cui la FCA riconosce di non aver operato come dovuto in alcuni casi di richiami verificatisi negli anni passati, a partire appunto dal 2009.
SEI ANNI DI RICHIAMI - I richiami presi in esami sono stati 23, riguardanti aspetti diversi delle vetture e coinvolgendo oltre 11 milioni di veicoli. In conseguenza di questa ammissione la FCA si è impegnata a pagare alla Nhtsa una sorta di sanzione pari a 70 milioni di dollari (63 milioni di euro). Oltre a ciò c’è poi un impegno accessorio di altri 20 milioni di dollari relativo ad attività che la FCA dovrà prendere per migliorare la sicurezza dei suoi veicoli, la comunicazione con la clientela e le modalità di eventuali richiami.
SOTTO CONTROLLO - L’accordo prevede anche che il gruppo FCA accetti di essere ancora “monitorato” dalla Nhtsa per altri tre anni (con possibilità di proroga a quattro anni) per verificare la realizzazione dei miglioramenti che si è impegnato a fare. Nel caso che la Nhtsa ritenga che ciò non avvenga, ci sarà una ulteriore sanzione di 15 milioni di dollari portando il totale, appunto, ad un potenziale di 105 milioni. L’accordo firmato contiene anche una voce in cui la FCA accetta di riacquistare oltre 500 mila veicoli per risolvere un problema di difettosità delle sospensioni che può causare incidenti.
ALTRO GROSSO RICHIAMO - È da aggiungere che proprio pochi giorni fa, il gruppo FCA è stato costretto a lanciare un nuovo grande richiamo riguardante 1,4 milioni di vetture Jeep. L’iniziativa si è resa necessaria dopo che due hackers professioinisti, Charlie Miller e Chis Valasek, hanno compiuto un test per la rivista Wire, dimostrando che il sistema Uconnet installato sulle
Cherokee vendute negli Usa è passibile di essere manomesso da remoto (
qui la news). Di fronte a questa situazione la FCA ha proceduto a modificare i codici informatici dei veicoli interessati, al fine di modificare il software di Uconnect, così da renderlo inattaccabile. Alla ricerca hanno collaborato i due ricercatori-hacker, che peraltro sono stati criticati dalla FCA per aver reso pubblici (sia pure parzialmente) i codici informatici che hanno appunto consentito l’hackeraggio. E ovviamente, c’è stato il richiamo citato per provvedere alla modifica informatica. L’operazione avviene via computer e nelle officine delle concessionarie, evitando di operare via telematica, proprio per evitare altri cyberattacchi hacker.