L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI 500 - Quando il 4 luglio del 2007 la Fiat lanciò la nuova 500 sulle rive del fiume Po con un evento spettacolare che coinvolse circa 13.000 spettatori, fu subito chiaro che l’erede della “creatura” disegnata cinquant’anni prima da Dante Giacosa avrebbe ricoperto un ruolo strategico nel rilancio del marchio italiano. E cosi è stato. La 500 ha riscosso i favori del mercato ed è stata declinata in più versioni, la cabrio, le sportive targate Abarth oltre alle innumerevoli edizioni “speciali”. Lo scorso anno ha visto debuttare la Fiat 500L (foto in alto) cui seguirà la 500XL, variante a 7 posti prevista per settembre e la Fiat 500X, suv compatta che dovrebbe debuttare nel 2014. E dopo? Voci di corridoio ipotizzavano l’ulteriore ampliamento della famiglia 500 con il lancio di una coupé e di una roadster.
500 NON È UN MARCHIO - Indiscrezioni del tutto infondate stando a quanto sostiene Gianluca Italia, responsabile Fiat, in un’intervista rilasciata al settimanale inglese
Autocar. Il paragone, che nasce spontaneo, è rivolto alla Mini: “stiamo parlando di pochi modelli che capitalizzino il
successo della
500 non di diversi modelli. Mini è un marchio a se stante a differenza di 500 che non ha bisogno di esserlo. Ricordiamo sempre che il brand è Fiat”, ha proseguito. Non manca un riferimento alla
Fiat Panda che potrebbe ispirare nuovi modelli. Una delle ipotesi è che la prossima Punto diventi una sorta di “pandona”, ma il manager resta vago: “sono allo studio diverse possibilità”. Gianluca Italia ha poi parlato del successo ottenuto dalla Panda in Gran Bretagna, “non avevamo mai venduto tante vetture fin’ora”, e ha lasciato intendere che, in programma, c’è l’erede della versione sportiva Panda 100HP.