ATTENTI! PAGHERETE DI PIÙ - Scorrendo i maggiori quotidiani nazionali di oggi, ci si imbatte in una pagina del gruppo FCA. Una pubblicità (riportata qui sotto) e un avviso allo stesso tempo: “FCA aumenta i prezzi dal 1° agosto. Tutte le offerte commerciali in essere saranno valide solo fino al 31 luglio. Affrettatevi!”. Potremmo definirla una comunicazione “al contrario”, perché di solito si punta non su aumenti ormai in arrivo, ma su maxi-sconti e super-offerte da non perdere entro fine mese. Come il gruppo italiano ha fatto fino a ieri, e a volte in maniera clamorosa: basta andare all’inizio di quest’anno per ritrovare la rottamazione “senza limiti” (cioè di qualunque mezzo targato, moto incluse) che consentiva di portarsi a casa una vettura nuova con un sostanzioso extrasconto.
ADESSO I PRODOTTI CI SONO - Al di là dello scopo immediato (portare più clienti nelle concessionarie entro l’ultimo giorno del mese), viene da domandarsi se con questa comunicazione la
Fiat Chrysler non stia anticipando un imminente (e deciso) cambio di strategia. L’ultimo periodo è stato molto favorevole per il mercato dell’auto, e ancora di più per il colosso guidato da Sergio Marchionne: nei primi sei mesi del 2016, in Europa è stato venduto il 9,1% di auto in più rispetto a un anno prima, e il gruppo italiano ha fatto segnare un +16,8%. E anche in Italia sta andando bene. Merito di una serie di
modelli nuovi che sono stati accolti con favore: le Fiat Tipo e 124 Spider (anche Abarth), l’Alfa Romeo Giulia, senza dimenticare le (un po’) meno recenti Fiat 500X e Jeep Renegade. Tutto questo, insieme agli aggiornamenti di altre vetture che “tirano” ancora nonostante l’età (le 500, le Alfa Romeo MiTO e Giulietta, la Lancia Ypsilon) e a una gamma complessivamente “giovane”, pone il gruppo in una posizione di cui non godeva da anni. Oggi la Fca ha in catalogo prodotti moderni e che piacciono, e non deve quindi più “giocare” forte sul prezzo per attirare i clienti. Che si tratti allora di una svolta, con l’obiettivo di cercare vendite capaci di assicurare margini di guadagno superiori?
AUMENTI “NON ININFLUENTI” - Le parole di Gianluca Italia (nella foto più in alto), responsabile di FCA per l’Italia (“È evidente che non stiamo parlando di aumenti ininfluenti”) sembrano confermare che non si tratterà solo di una trovata pubblicitaria; più un riposizionamento verso l’alto dei prezzi, che un normale “ritocco”. E gli altri costruttori, come reagiranno? Impossibile dirlo, per ora; di certo, comunque, in Italia i marchi del gruppo FCA coprono circa il 30% delle vendite, e per questo dai concorrenti sono presi spesso come riferimento per definire prezzi e strategie commerciali.