PARENTI SÌ, MA NON STRETTE - La forma squadrata della carrozzeria. I fari rettangolari. Le quattro stanghette oblique sul montante posteriore che, a seconda dell’angolazione da cui le si guarda, svelano il logo oppure il nome del marchio. E poi, la celebre plancia “a marsupio”. Sono punti di contatto sufficienti, per sancire una stretta parentela tra la nuova Fiat Grande Panda e l’antenata nata dalla matita di Giorgetto Giugiaro, lanciata nel 1980, aggiornata sei anni più tardi e rimasta sulla breccia fino al 2003?
LUNGA VITA ALLA PANDA - Della Panda del 1980, la Fiat Grande Panda ha raccolto in parte l’eredità stilistica, oltre allo “spirito” di vettura pratica e poco costosa. Da un punto di vista del posizionamento di mercato, però, si tratta di due auto assai diverse: il nuovo modello, che condivide la piattaforma Smart Car con altre “piccole” del gruppo Stellantis, a partire dalla cugina francese Citroën C3, è un’utilitaria lunga 4 metri. Una trentina abbondante di centimetri in più, tanto per intenderci, rispetto alla Panda nata nel 2011 e destinata a occupare la “casella” di citycar nei listini della casa torinese per ancora diversi anni.
SONO DUE AUTO DIVERSE - Ma la Fiat Grande Panda s’inserisce in un’altra categoria: quella delle utilitarie, nella quale la Fiat ha dominato a lungo, non solo in Italia, e dalla quale era uscita con la Grande Punto, andata fuori produzione nel 2018 e rimasta senza eredi per sei, lunghi anni. Gli “ammiccamenti” alla Panda degli anni ’80, quindi, vanno presi come tali. Possono essere considerati un simpatico esercizio di stile da parte della Fiat e, in qualche modo, sostenere la narrazione di un’azienda culturalmente ancora saldamente aggrappata alle proprie radici. Ma non vanno confusi per un passaggio di consegne.
UN’EREDITÀ IMPORTANTE - A dispetto del look da piccola crossover, le auto di cui la Fiat Grande Panda raccoglie il testimone sono altre. La grintosa Fiat 127 del 1971, geniale creazione di Pio Manzù, talento italiano del design dell’auto che purtroppo non tutti ricordano. E poi due modelli nati, proprio come la Panda del 1980, dalla collaborazione con l’Italdesign di Giugiaro: la Fiat Uno (più moderna della 127 che ha sostituito nel 1983 e destinata, come l’antenata, a lasciare il segno con 9,5 milioni di esemplari venduti) e la Fiat Punto (nata dieci anni più tardi e capostipite di tre generazioni di utilitarie che, in totale, sono state scelte da quasi nove milioni di automobilisti). Riuscirà, la Grande Panda, a replicare il successo delle progenitrici? Si vedrà, ma i 15.000 ordini raccolti finora fanno ben sperare.
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