IL PROSSIMO ANNO SARÀ TUTTA NUOVA - Per saperne qualcosa in più bisognerà attendere il 1° marzo 2022, quando la Fiat presenterà il piano industriale per il prossimo quinquennio, ma nel frattempo si rincorrono sempre più veloci voci e indizi su come sarà la nuova Panda. Ad alimentare indiscrezioni e teorie sul futuro della best-seller della casa torinese, indiscussa regina del mercato italiano lo scorso anno con 112.298 immatricolazioni e in attesa di un leggero restyling per il 2022, contribuiscono le dichiarazioni rilasciate in una recente intervista ad Auto Express dal ceo del brand, Olivier François. Il ricambio generazionale, atteso da tempo, è fissato al 2023-24, e rappresenta uno step cruciale nella nuova offensiva della Fiat, che per attuare “un’elettrificazione a prezzi accessibili” si muoverà su due fronti: la 500, proposta più stilosa e modaiola, e, appunto, i prossimi modelli economici ispirati alla concept Centoventi (nella foto sopra) presentata al salone di Ginevra del 2019, una concept car ricca di spunti interessanti, tra cui la batteria modulare.
DOPPIA ANIMA ALL’INSEGNA DELLA PRATICITÀ - Due, infatti, saranno le vetture chiamate a raccogliere il testimone della Fiat Panda di terza generazione, che è in produzione dal 2012. La prima, sostanzialmente, dovrebbe ricalcare l’impostazione del modello attuale, offrendone la stessa praticità d’utilizzo in città, con forme squadrate per ottimizzare lo spazio a bordo. Su quale architettura si baserà la nuova Panda, però, non è ancora chiaro: la Fiat potrebbe sfruttare, semplificandola, la piattaforma CMP di origine PSA, la stessa della Peugeot 208, oppure, per contenere i costi beneficiando delle economie di scala assicurate dai modelli commercializzati in Sud America e in altri mercati emergenti, decidere di sviluppare quella esistente. Ci sono invece pochi dubbi sul fatto che il secondo modello della famiglia Panda, che dovrebbe essere una crossover lunga quattro metri o poco più (un gradino sotto alla 500X nella rosa dei modelli Fiat), poggerà sull’ossatura CMP e sulla sua declinazione elettrica e-CMP. Un layout che condivideranno anche le nuove baby-suv dell’Alfa Romeo, la cosiddetta Brennero, e della Jeep, che in un futuro prossimo accoglierà quindi una vettura a ruote rialzate un po’ più piccola della Renegade. Tutte e tre saranno costruite nella fabbrica Stellantis di Tichy, in Polonia.
IL NODO DEL NOME - Un tema senza dubbio appassionante, parlando delle Fiat Panda che verranno, è quello relativo ai loro nomi. Si chiameranno come la storica progenitrice? Potrebbe la “Pandona” rappresentare l’occasione giusta per rispolverare il nome Punto? Da navigato uomo di marketing qual è, François ha diverse idee al riguardo. “Sicuramente adesso mi si presenta l’opportunità di inventare un nuovo nome, o di trarre ispirazione da qualche leggenda. Sono più orientato verso la seconda opzione, perché abbiamo modelli che hanno reso e rendono felici molti clienti”, ha detto il numero uno del brand Fiat ad AutoExpress , aggiungendo che per ora non ha nemmeno senso “parlare di dimensioni e segmenti” e che “l’aspetto più importante è che al primo sguardo, anche senza badge o branding, [la nuova Panda] verrà riconosciuta come una Fiat”. Allargando le maglie del discorso sul futuro della Fiat, François ha concluso dicendo che a Torino si concentreranno esclusivamente su modelli di segmento A e B, con lunghezze comprese tra i 370 e i 430 centimetri.