FIGLIA DEL VENTO - Nel 1969 fu lanciata la serie speciale Ford Mustang Mach 1, base per una versione da corsa e utilizzata anche per le gare di velocità, come lascia intendere il nome: è un omaggio al pilota dell’aviazione statunitense Chuck Yeager, che nel 1947 divenne il primo uomo a superare in volo la velocità di Mach 1 (ossia il muro del suono, pari a circa 1.200 km/h). La Mustang Mach 1, aggiornata nel corso degli anni, è stata proposta fino al 2003, ma il costruttore ne ha appena presentato l’erede: sarà venduta in Nord America dalla primavera 2021 e colma il vuoto fra la Mustang GT, con il V8 5.0 da 466 CV, e la pistaiola Mustang Shelby GT350, con l’otto cilindri 5.2 da 533 CV.
PIÙ POTENZA - La Ford Mustang Mach 1 monta un’evoluzione del motore “cinquemila”, elaborato con le parti della divisione sportiva Ford Performance: non cambia la coppia, sempre di 570 Nm, ma la potenza raggiunge i 487 CV. La trazione è rigorosamente posteriore e vi sono 2 trasmissioni: quella automatica a 10 marce è condivisa con la Mustang GT, ma è stata migliorata nel sistema di raffreddamento e ha un nuovo convertitore di coppia; e quella manuale a 6 rapporti della Tremec e già disponibile per la GT350 (l’escursione della leva è ridotta e ha il sistema per ottimizzare le scalate di 2 o più rapporti nella guida al limite). Inoltre, per evitare il surriscaldamento di motore e trasmissione nella guida in pista, la Mustang Mach 1 ha nuovi scambiatori di calore per l’olio del V8 e il cambio. Sono inediti anche la taratura di sterzo e molle anteriori, e arrivano barre stabilizzatrici più dure.
GRINTA DA VENDERE - Il look della Ford Mustang Mach 1 è d’ispirazione corsaiola, per effetto dello specifico fascione con aperture di raffreddamento maggiorate, delle ruote in alluminio di 19”, dei quattro grossi scarichi e dei particolari neri, fra cui gli specchi laterali, l’ala posteriore e la fascia nel cofano anteriore. La versione con il cambio manuale ha il pacchetto Handling, che include il pronunciato profilo nella parte bassa del fascione, una specifica ala posteriore (utile per migliorare la stabilità nei rettifili) e ruote sempre di 19”, ma adatte a pneumatici dal battistrada allargato: ne guadagna la stabilità. Minime le personalizzazioni all’interno, dove cambiano il pomello del cambio, le soglie d’accesso e la schermata d’avviamento del cruscotto digitale.