TRE VOCI DI SPESA - La Ford lancia la sfida su tutti i fronti con l’investimento di 1,2 miliardi di dollari (1,1 miliardi di euro) per adeguare tre suoi stabilimenti statunitensi. Obiettivo dei tre interventi è di “rafforzare la propria leadership nel settore delle suv e dei pick-up, oltre che sviluppare la crescita della casa nel campo della mobilità”. I tre interventi riguardano: la fabbrica del Michigan in cui si fabbricano i modelli Ford Ranger e Bronco, gli impianti per la produzione dei motori per questi due modelli e la sede in cui si lavora alle nuove soluzioni di servizi di mobilità. Gli importi messi a disposizione sono rispettivamente 850 milioni di dollari per lo stabilimento del Michigan, 150 milioni per la fabbrica dei motori e 200 milioni per lo sviluppo della mobilità.
IMPEGNI DA LEADER - Con questa iniziativa la Ford mette in evidenza la propria volontà di mantenere il ruolo di leader nel settore dei cosiddetti “light truck”, cioè suv e pick-up. Va ricordato infatti che il pick-up Ford F150 (nella foto) è di gran lunga il modello più venduto negli Stati Uniti. Del resto non si tratta solo di voler salvaguardare le proprie posizioni: il mercato americano sta manifestando una disaffezione crescente per berline e station wagon, mentre apprezza e sceglie sempre di più appunto le suv e i pick-up. Inevitabile per le case costruttrici tenerne conto.
RISPOSTA ALLE MINACCE DI TRUMP - Il nuovo investimento di 1,2 miliardi di dollari però è interpretabile anche con osservazioni che non hanno a che fare con le tendenze del mercato. Si tratta infatti di programmi di investimenti che riguardano gli Stati Uniti, e viene poco dopo l’annullamento da parte della Ford di investimenti in Messico, in sussiego ai desiderati-auspici del presidente Trump, che ha detto chiaramente che le case devono promuovere il made in Usa, per creare posti di lavoro. È stato infatti sottolineata la tempestività della Ford per decidere il nuovo investimento dopo le rampogne di Trump contro le politiche produttive delle Case e le loro scelte di andare a produrre dove il lavoro costa meno. SI ricorderà la minaccia avanzata da Trump: “se andate a produrre in Messico, le auto che ritorneranno negli Usa saranno pesantemente tassate…”.
ANCHE 600 MILIONI IN EUROPA - Va comunque detto che l’investimento negli Usa non è l’unico per la Ford in questo periodo. A conferma che fondamentalmente si tratta sempre di passi indispensabili per sostenere la propria offerta e per avere prodotti competitivi. La cosa è testimoniata dal fatto che pochi giorni fa, la stessa Ford ha annunciato un investimento di 600 milioni di euro nel suoi stabilimento di Saarlouis, in Germania. Ciò per adeguarlo per la produzione della imminente nuova edizione della Fiesta.