RIVOLTATA COME UN CALZINO - L’essenza della Golf Design Vision GTI, special guest del raduno Wörthersee, sta tutta nel nome. Un progetto visionario appunto, nato su base Golf GTI, modello appena lanciato in Europa. I progettisti Volkswagen non si sono accontentati di aggiungere elementi sportivi qua e là ma hanno deciso di stravolgere il design della GTI pur rimanendo fedeli alla forte identità del marchio. Ne è venuta fuori una macchina da corsa con proporzioni estremamente dinamiche. La Golf Design Vision GTI ha infatti un passo più lungo della GTI ma è più corta, bassa e larga oltre ad avere carreggiate anteriori e posteriori più ampie. Il tutto condito da cerchi in lega da 20 pollici con inedito design a lame.

DUE CILINDRI IN PIÙ - Se la Golf GTI di serie si ferma ai 230 CV della variante Performance (220 CV per la standard), la Golf Design Vision GTI ha più che raddoppiato la potenza. Sotto il cofano lavora un 3.0 V6 TSI da 503 CV e 560 Nm di coppia massima disponibile tra i 4.000 e i 6.000 giri, abbinato al cambio doppia frizione DSG. La potenza, scaricata sulle quattro ruote motrici, si traduce in un’accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 3,9 secondi e in una velocità massima di 300 km/h. Adeguato ai numeri in gioco l’impianto frenante carboceramico con pinze da 380 mm all’anteriore e da 356 mm al posteriore.

UN MONTANTE PARTICOLARE - Disegnata dallo stesso team che ha messo mano alla Golf GTI, capitanato da Klaus Bischoff, la Design Vision mantiene della sua musa ispiratrice soltanto i classici colori di base: corpo in bianco con elementi in nero e rosso (a partire dalla classica linea che attraversa calandra e gruppi ottici anteriori). Ciò che colpisce di più è sicuramente il montante posteriore che si prolunga fino alla presa d’aria posta immediatamente dietro le ruote anteriori, quasi fosse un elemento a se stante. Allo stesso modo sono stati ridisegnati i gruppi ottici (quelli anteriori hanno la parte inferiore incassata), la griglia a nido d’ape, le lame orizzontali aerodinamiche (riprese in coda), gli specchietti, il paraurti anteriore e il diffusore posteriore con doppio terminale di scarico sdoppiato.

ISPIRATO ALLE CORSE - Non meno spettacolare l’abitacolo. Il lavoro dei progettisti ha ricercato la pulizia delle linee e la massima ergonomia d’uso. Ritroviamo così una plancia maggiormente orientata verso il guidatore e un volante che integra i comandi del cambio DSG. Quanto ai materiali, la fibra di carbonio si alterna all’alcantara e alla pelle nera con cuciture rosse. La strumentazione è digitale mentre al centro della consolle centrale trova posto un display in grado di fornire i tempi sul giro.