ALTRA BOTTA PESANTE PER VW - Nei giorni scorsi il gruppo Volkswagen aveva sospeso le vendite in Corea del Sud di quasi tutti i suoi modelli. Ciò a causa della confusione venutasi a creare in seguito alle accuse mosse alla casa costruttrice di aver barato sulle emissioni e sui dati di rumorosità delle sue vetture. In relazione alla vicenda c’era stato anche l’arresto di un top manager coreano della casa. Tra l’altro le accuse mosse alla Volkswagen c’è anche quella di aver falsificato i documenti relativi alle emissioni e alla rumorosità dei veicoli. La sospensione delle vendite era stata decisa nell’attesa delle decisioni del ministero dell’Ambiente di Seul, che sono puntualmente arrivate ieri e costituiscono un ennesimo colpo economico e di immagine per il gruppo Volkswagen.
SENZA OMOLOGAZIONE - Le autorità governative coreane hanno infatti annullato l’omologazione di 80 modelli, misura che vale per 209 mila veicoli venduti dalla casa tedesca in Corea del Sud, cioè il 68% dei veicoli venduti dal 2007. In aggiunta a ciò, il governo coreano ha comminato alla Volkswagen una sanzione di 14,8 milioni di euro. C’è da notare che se le vendite della marca Volkswagen in Corea costituiscono poca cosa nel bilancio globale della marca, le cose sono diverse per i marchi Audi (nella foto una A8) e Bentley, che hanno nella Corea buoni sbocchi commerciali. Nel 2015 il mercato coreano ha totalizzato 1.824.288 immatricolazioni, di cui le vetture Volkswagen sono state 35.778, in crescita del 16,8% rispetto al 2014, mentre le Audi sono state 32.593, in aumento del 18,3%. Quanto alle Bentley sono state 385.
MOLTI MESI PER SISTEMARE LA COSA - Il gruppo Volkswagen ha rilasciato un comunicato con cui si giudica “molto severa” la decisione contro cui si riserva di presentare ricorso. Viene comunque considerato che per sistemare le cose dal punto di vista tecnico e riavere le certificazioni di conformità alle norme ambientali occorrerà parecchio tempo. Dal ministero dell’Ambiente coreano hanno fatto sapere che normalmente il rilascio della certificazione di un modello richiede circa tre mesi, ma nel caso del gruppo Volkswagen la complessità della vicenda e il numero di modelli diversi coinvolti richiederà un tempo molto più lungo per concludere la vicenda affinché possano riprendere le vendite.
OBBLIGO DI SOSTITUIRE LE AUTO? - E nel comunicare le decisioni prese, dal ministero hanno anche fatto sapere che eventuali ritardi del costruttore nel procedere ai richiami necessari per portare a norma le auto, potranno portare le autorità a emettere l’intimazione/ordine alla casa di sostituire totalmente le vetture irregolari in questione. Il gruppo Volkswagen ha anche fatto sapere che sta valutando l’ipotesi di procedere per vie legali contro il ministero dell’Ambiente per salvaguardare la propria immagine e gli interessi suoi, della rete di vendita e degli stessi clienti. Quanto all’attuazione di quanto richiesto dalle autorità governative, la casa tedesca ha fatto sapere che sta considerando l’ipotesi di richiedere un atto di “ingiunzione esecutiva”.