LA PRIMA COL TURBO - Anche se, come la Jazz e la HR-V di nuova generazione, viene definita dal produttore una concept, la
Honda Civic Type R presentata al Salone di Parigi è la versione definitiva. Come suggerisce la sigla, si tratta della versione anabolizzata della berlina giapponese: una tradizione iniziata nel 1992 con un modello per il solo mercato giapponese. Più di vent'anni dopo, ecco che la Honda Civic Type R dichiara una potenza simile (“superiore a 280 CV”) grazie a un 4 cilindri V-TEC turbo da 2 litri. Ed è proprio il turbo l'elemento di rottura del nuovo modello: sarà accettato o no dagli aficionados del modello, che hanno sempre avuto tra le mani motori in grado di allunghi motociclistici pur rimanendo al contempo molto trattabili?
PULSANTE MAGICO - Il cambio della Honda Civic Type R è manuale a 6 marce, la trazione anteriore - il che implica una bella sfida progettuale per gestire sull'assale anteriore una coppia che, non dichiarata, si preannuncia abbondante - se dovessimo azzardare il dato, diremmo tra i 300 e i 350 Nm. Presente un pulsante per modificare l'erogazione del motore e agire sulla taratura di sterzo e sospensioni: la Honda lo chiama, semplicemente, “+R”.
INGLESE DI COSTRUZIONE - Dotata di abbondanti appendici aerodinamiche, un aspetto che non lascia indifferenti (i passaruota sono da bodybuilder e i cerchi da 20”), la Honda Civic Type R sarà prodotta nello stabilimento britannico di Swindon (Regno Unito) e commercializzata intro fine 2015. Secondo la casa, è la Honda Type R più estrema di sempre, a partire proprio dal motore, che per coppia, potenza ed erogazione è “il miglior V-TEC di tutti i tempi”. In genere, i nipponici non si sbilanciano mai più di tanto se non a ragion veduta.