NEWS

L’HVO e il diesel a confronto

Pubblicato 12 agosto 2024

Un test dell’ADAC ha dimostrato come il biocarburante e il gasolio fossile ottengano nella pratica risultati equiparabili sia in termini di consumi che emissioni. Ma il bilancio per la CO2 totale pende decisamente a favore dell’HVO.

L’HVO e il diesel a confronto

IL PIENO CON L’OLIO DELLE PATATINE - La sigla HVO sta per Hydrotreated Vegetable Oil (olio vegetale idrotrattato) e identifica un biocarburante con proprietà simili a quelle del gasolio: è prodotto da materie prime sostenibili, riciclando per esempio gli oli di frittura esausti, gli scarti del grasso animale o degli oli vegetali. Disponibile da qualche tempo anche nei distributori italiani, l’ADAC (l’automobile club tedesco) ha voluto testarne le qualità, confrontando su 4 auto diesel le emissioni e il consumo di carburante rispetto al gasolio tradizionale. Tutti i veicoli testati - una Skoda Superb Combi 2.0 TDI, una BMW 520d Touring, una Mercedes E 220 d e una Volkswagen Caddy 2.0 TDI - sono stati omologati per l’utilizzo dibiocarburante e quindi possono ricevere il pieno di HVO100 senza problemi.

EMISSIONI TOTALI ABBATTUTE - Con l’HVO il consumo aumenta leggermente, a causa della densità inferiore del biocarburante rispetto al diesel minerale: si parla di un incremento molto contenuto, dall’1 al 5%, in base al carico richiesto dal motore. Diminuiscono invece le emissioni allo scarico, dal 2 al 5%. Tenendo conto del processo di produzione dell’HVO100, secondo l’ADAC il risultato totale è una riduzione fino al 90% rispetto al diesel minerale, “perché durante la produzione del carburante diesel paraffinico la CO2 viene precedentemente rimossa dall’atmosfera attraverso la biomassa utilizzata”. Rimangono sullo stesso livello del diesel B7 (ben al di sotto dei limiti legali), le emissioni di particolato (PN), quelle di ossidi di azoto (NOx) e di altri inquinanti come gli idrocarburi e il monossido di carbonio, con valori leggermente diversi in base ai modelli. In generale, tutte le emissioni rimangono molto più basse dei valori limite in tutti i cicli, compreso in quello autostradale.

I COSTRUTTORI SI MUOVANO - Il test dell’ADAC ha sottolineato che l’HVO100 può essere utilizzato in sicurezza nei veicoli omologati e per questo invita i produttori “ad autorizzare tempestivamente, in modo completo e, soprattutto, con effetto retroattivo, le loro flotte all’uso con diesel paraffinico per le serie di modelli precedenti”. Per fare progressi in tema di protezione ambientale nell’abito dei trasporti, scrive l’automobile club tedesco, “è essenziale, oltre al rinnovo della flotta con auto elettriche, ridurre le emissioni di gas serra dei veicoli esistenti attraverso l’uso di carburanti rispettosi del clima”. Inoltre l’ente ipotizza anche un potenziale per la combinazione tra HVO e diesel tradizionali: se miscelati fino al 26% di biocarburante non serve l’autorizzazione della casa, ma “il bilancio della CO2 migliora fino al 20%”.



Aggiungi un commento
Ritratto di Quello la
12 agosto 2024 - 11:36
Se si vuole qualcosa si fa. Avanti tutta.
Ritratto di andrea10
12 agosto 2024 - 11:37
Io son contento quando qualsiasi tecnologia riesce ad inquinare meno , però mi domando essendo del settore , ma perché continuano tutti a parlare solo di CO2 e non confrontiamo tutti gli altri inquinanti altamente cancerogeni ? L'anidride carbonica provoca il surriscaldamento globale ed è dannosissimo nel tempo , ma noi dobbiamo capire quale tecnologia emetta (da inizio a fine vita) meno metalli pesanti e sostanze inquinanti per il nostro corpo ed ambiente ... solo così si potrà avere un quadro generale equo e corretto
Ritratto di Quello la
12 agosto 2024 - 11:55
È quello che dico sempre io, caro andrea. Se si guardasse solo la CO2 il diesel sarebbe molto meglio del benzina. Così non è nell’opinione pubblica, però.
Ritratto di Andre_a
12 agosto 2024 - 14:05
A me non sembra che lo studio si sia fermato alla co2: per quanto riguarda la co2, l'HVO ne emette il 90% in meno, cosa che probabilmente renderebbe questo diesel addirittura superiore all'elettrica media. Il problema è che l'emissione locale di inquinanti è uguale: variano un po' i valori a seconda del modello, ma sostanzialmente sono sovrapponibili. Almeno, io ho capito così
Ritratto di Quello la
12 agosto 2024 - 14:39
Quello che intendevo io, caro Andre_a, è che quando si parla di inquinamento, si pensa al riscaldamento globale, e questo è causato, pare, dall’effetto serra dovuto alla CO2: anche gli incentivi sono legati a questo. Quindi in teoria il diesel è il massimo! Poi, però, ovviamente, gli agenti inquinanti sono molti, tanto che alcuni comuni vietano i diesel anche euro 5.
Ritratto di Andre_a
12 agosto 2024 - 15:33
Ci sono entrambi gli ambiti: quello globale (co2) e quello locale (tutto il resto). Almeno in teoria, mi torna che lo Stato guardi soprattutto al primo e gli enti locali al secondo. Che poi in pratica questo si trasformi in un gran casino siamo d'accordo.
Ritratto di deutsch
13 agosto 2024 - 11:47
4
Infatti è proprio in ragione degli altri inquinanti che il diesel è stato criminalizzato, non certo per la CO2 che sappiamo essere inferiore ai benzina
Ritratto di pierfra.delsignore
19 agosto 2024 - 16:54
4
Molto meglio no leggermente meglio sì, poi dipende dall'utilizzo e ci sono tanti altri componenti, dagli Nox in primis al particolato, non solo quello emesso dagli scarichi ma anche dai freni che proprio in città rappresentano la prima fonte di inquinamento per le polveri sottili se l'auto non è ibrida vera o elettrica
Ritratto di Andre_a
12 agosto 2024 - 11:48
Domanda semiseria: visto che l'HVO è ottenuto utilizzando anche "gli scarti del grasso animale", significa che i vegani non lo possono utilizzare?
Ritratto di giocchan
12 agosto 2024 - 14:35
Risposta seria: secondo me non dovrebbero utilizzarlo
Ritratto di Andre_a
12 agosto 2024 - 16:31
Però non dovrebbero neanche preferirgli il gasolio tradizionale, visti i danni ambientali che arreca, anche agli animali. E possono mangiare cibo vegano trasportato da camion a HVO? Faranno il biodiesel vegano?
Ritratto di Tistiro
12 agosto 2024 - 12:36
Se si parte dagli scarti veri e propri ci sta. Se si dovesse partire dal campo di girasoli, soia, mais ecc anche no. Pur vero che la co2 emessa è quella immagazzinata dalle piante, il problema è che per produrre quelle piante servirà emettere una svalangata di ulteriore co2, consumare acqua, fertilizzanti, e terreno sottratto all alimentazione.
Ritratto di Oly81
12 agosto 2024 - 12:47
Concordo in pieno, solo che i truffatori ambientalisti tengono nascoste queste cose., sono troppo scomode per loro.
Ritratto di AndyCapitan
14 agosto 2024 - 01:31
4
Questi carburanti vegetali intasano pompe e serbatoi con alghe vegetali.... già su cede ora con il bio diesel figuriamoci con quelle porcherie HVO...i motori si distruggeranno in poco tempo!!!!
Ritratto di nialex
19 agosto 2024 - 10:04
Potrebbe, ma questo significa che hai comprato un diesel senza averne bisogno. Se consumi un pieno ogni massimo 2 settimane non ha tutto sto tempo per alghe e altre porcherie
Ritratto di Andre_a
12 agosto 2024 - 14:12
L'energia utilizzata dai macchinari durante la coltivazione può essere a sua volta derivata da biocarburanti. Fertilizzanti sì, ma non quanto nei prodotti destinati al consumo umano: se il prodotto è brutto, chissenefrega. Senza contare che si potrebbero utilizzare OGM che non necessitano pesticidi o fertilizzanti senza troppi problemi etici. Infine, è pieno di terreni incolti, non ne devi sottrarre al cibo.
Ritratto di Vecchio Caprone
14 agosto 2024 - 13:19
Andre_a, tante teorie vanno anche bene, terreni incolti chi li coltiva? Contadini che non ci sono? Che infrastrutture, inesistenti possono essere utilizzate? L'ONU ha fatto parecchi studi relativi ai prodotti che potrebbero essere utilizzati e guarda caso sono arrivati alla conclusione semplice ed evidente che l'utilizzo di prodotti agricoli porterebbe ad un aumento indesiderato dei prezzi dello stesso prodotto, spesso di base, per l'utilizzatore umano. Problema ingigantito proprio in quei paesi che potrebbero produrre ma che sono poveri. L'impatto socio economico sarebbe devastante, e tutti gli studi portano alla stessa conclusione. Per quanto riguarda i vegani, dovremmo ascoltarli e smettere di consumare carne o pescie. Ottima idea, saranno quindi loro che adotteranno tutte le gli animali e provvederanno a nutrirli, curarli, ecc. Oppure, soluzione economicamente valida, uccidiamoli tutti perché se non rendono non sono interessanti. Possiamo anche lasciarli semplicemente morire di fame nelle stazioni di rifornimento delle autostrade. Ho come l'impressione che la gente odierna abbia dimenticato molto grazie ad ideologie fantasiose permesse solo dal nostro benessere. Bah. Fate quello che vi pare, io non ci sarò. Dai, buona giornata.
Ritratto di Vecchio Caprone
14 agosto 2024 - 13:20
pesci
Ritratto di Andre_a
14 agosto 2024 - 15:18
@Vecchio Caprone: tutti punti condivisibili, infatti non dico che sia facile e, almeno ad oggi, sono tendenzialmente contrario ad un utilizzo generalizzato dei biocarburanti. Però non è neanche una soluzione così impossibile, soprattutto se l'elettrico dovesse fallire. Anche perché l'alternativa è rimanere schiavi dei produttori di petrolio, e non è bella neanche lei. Solo un appunto: ma come mai ci si lamenta tanto della disoccupazione, e allo stesso tempo quando c'è da fare qualcosa non si trova mai nessuno? Infine, se davvero si dovesse passare tutti al veganesimo (cosa che non mi piacerebbe, ma neanche mi darebbe troppi problemi), io propongo un'ultima grigliata gigante: ce li mangiamo tutti, e addio al carnivorismo :)
Ritratto di Vecchio Caprone
14 agosto 2024 - 16:38
Ci mangiamo tutti i vegani o tutti gli animali? Io non posso mettermi , ne vorrei, nella testa degli altri. Ho cominciato a lavorare a 16 anni (non dovevo, ma l'ho fatto) invece di andare in vacanza d'estate. Fanno quindi 60 anni. Le mie vacanze sono sempre state collegate al lavoro, anche quando erano solo dei week end da 2000 km. Le mie mogli (e mio figlio) le vacanze non le hanno mai fatte con me. Ho sempre lavorato almeno 60 ore alla settimana, ho pompato benzina nel turno di notte, fatto il cameriere, mulettista, ecc. Mai avuto paura di lavorare, mai chiesta la domenica per andare fuori con gli amici. Verissimo, lavorato poco per conto terzi (anzi pochissimo). Mai avuto paura di spostarmi anche in diversi continenti e lontano dalla mia famiglia. Sbagliato? Forse, visto che due donne non sono riuscite a sopportarlo. Hanno sempre sopportato benissimo, però, quello che potevo dare loro. Oggi pago i miei dipendenti il 40% in più degli altri, quelli che lavorano per me non si sognano lontanamente di andarsene, ma di nuovi niente. Non se ne trovano. Vogliono lavorare da travetti. In campagna anche peggio. Certo potremmo invitare Stalin a correggere il tutto, ma è difficile farlo tornare.
Ritratto di Andre_a
15 agosto 2024 - 12:49
Li mangiamo entrambi? :) Sul lavoro: la mia è solo una teoria, perché in Italia non sono mai stato "dall'altra parte", ma penso che il datore che non trova lavoratori sbaglia principalmente due cose. 1. Il volere a tutti i costi gente già formata. Il grosso dei disoccupati è fatto da neolaureati e persone che hanno preso un lavoro non più richiesto in zona, ma che si reinventerebbe volentieri, avendone la possibilità. C'è il timore di investire troppo su una persona che se ne andrà non appena diventa produttiva, ma se offri un ambiente di lavoro sano e uno stipendio competitivo quelli restano volentieri. 2. La mancanza di pubblicità. Si aspettano che il candidato col curriculum perfetto si presenti alla porta implorando di lavorare per loro. Mi è capitato di parlare con imprenditori italiani che lamentano di non trovare nessuno: gli chiedo la mansione che cercano, la inserisco su Google insieme alla provincia in cui l'azienda si trova e... la loro offerta non la trovo da nessuna parte. Nessuno oggi va porta a porta col curriculum in mano, se cerchi un lavoratore devi pubblicizzare la cosa e farlo bene. Nei primi anni 2000 in Italia io avrei fatto davvero qualsiasi lavoro. 0 esperienza, appena uscito dal liceo. Però si passava tra chi ti vuol far lavorare gratis, chi ti da un contratto di 3 mesi e poi arrivederci e grazie, chi a fine mese inventa scuse e non ti paga... Seguendo il consiglio di un amico, provai a Budapest: innanzitutto, se qualcuno mette un annuncio e gli scrivi, ti rispondono praticamente tutti. Anche solo per dirti di no, ma è comunque una enorme differenza di rispetto. E poi al secondo colloquio via Skype, neanche di persona, ero già in partenza con un contratto a tempo indeterminato in tasca. Ovviamente un lavoro del cavolo e uno stipendio decisamente basso, ma non mi lamento: sono sempre stato trattato con rispetto e da qualche parte si deve pure iniziare. E a Budapest avevano davvero un tasso di disoccupazione ridicolo all'epoca, ma se uno ha bisogno di lavoratori si ingegna. Stessa cosa per la mia (per ora) breve esperienza di datore di lavoro: difficile in Giappone trovare una persona "normale" disposta a lavorare per uno straniero, quindi si cerca valore negli anormali, in chi viene scartato dagli altri, e gli si offrono condizioni vantaggiose, non solo economiche. Sicuramente, facendo come il pescatore che butta online un annuncio male indicizzato e spera che qualcuno abbocchi sarei ancora da solo. Una grossa differenza sta nella tutela del lavoratore italiana, che secondo me tutela soprattutto la disoccupazione e la precarietà. Ero in Italia quando ho iniziato a pensare seriamente ad allargare l'attività, ma ad assumere lì ho avuto paura che (rispetto a parte) mi sarei dovuto comportare come chi mi ha fatto scappare. Detto questo, invidio le tue capacità: io ho sempre puntato tutto sulla qualità del lavoro, perché la quantità non è da me. Se non ho la possibilità di dedicare molto tempo anche ad altro, famiglia e passioni, a lavoro sono vuoto dentro e faccio solo presenza. Infine Stalin per favore lasciamolo lì dov'è, che ha campato anche troppo.
Ritratto di Vecchio Caprone
15 agosto 2024 - 16:44
bravissimo, pensa che io sono il contrario, se il lavoro non mi va, sono di cattivo umore a casa! In quanto a quantità e qualità sono d'accordo con te, ma il numero di ore non corrisponde a quantità a scapito della qualità. Dipende solo dalla dimensione della richiesta e dal fatto che certe cose posso farle solo io. Diciamo che ho sempre avuto tendenza ad essere troppo puntiglioso (quindi lavoro extra). In Italia abbiamo provato con mio fratello, con tanto di raccomandazione di una grossssssa banca che ci aveva proposto l'affare del secolo. La banca ha così recuperato i propri crediti e noi fessi abbiamo pagato il conto!! E che conto. No more. Colpa nostra, avremmo dovuto sapere che le banche non sono buone consigliere. Lasciamo dormire Stalin, hai ragione.
Ritratto di giocchan
12 agosto 2024 - 14:37
È esattamente quello che è successo in Brasile: conversione di colture alimentari e foresta amazzonica segata in lungo e in largo... per far posto a (proficue) piante adibite alla produzione di biocarburanti. Altro che olio di scarto del McDonald...
Ritratto di Flynn
12 agosto 2024 - 17:17
2
Ammiocuggino coltivava mais e grano e nell'ottica di un buon funzionamento della fattoria aveva un bel allevamento di bestiame. Qualche anno fa ha convertito tutto in produzione di cereali a rotazione per produzione combustibile: a detta sua si sbatte molto meno e guadagna molto di più. La cosa triste è che la storiella è vera.
Ritratto di Tistiro
12 agosto 2024 - 20:37
Non ho difficoltà a crederci. Tuttavia non so se sia sostenibile come si vuole far credere
Ritratto di Flynn
12 agosto 2024 - 21:32
2
Dubito anch'io. Va benissimo riutilizzare gli scarti, ma sottrarre all'alimentare è una bella zappa sui piedi.
Ritratto di Oxygenerator
12 agosto 2024 - 14:52
Concordo
Ritratto di Gianni.ark
12 agosto 2024 - 16:01
No, di base si parte dagli scarti di oli e grassi animali. L'utilizzo dell'olio di frittura esausto non sottrae nulla all'alimentazione umana e i terreni sono coltivati a prescindere. Leggete bene gli articoli.
Ritratto di Andre_a
12 agosto 2024 - 16:46
@Gianni.ark ad oggi è (probabilmente) come dici te. Ma non bastano gli scarti per produrre biocarburanti per tutti.
Ritratto di Tistiro
12 agosto 2024 - 17:14
Gianni, l articolo l ho letto. La favola del biogas prodotto da scarti è una favola. Per produrlo in modo efficiente servono ettari e ettari di campi coltivati a mais. Non credo sarà diverso per il biodiesel.
Ritratto di giocchan
12 agosto 2024 - 21:32
In brasile hanno convertito una grossa fetta di colture alimentari per produrre biocarburante. E visto che si fanno parecchi soldi, ne hanno anche approfittato per disboscare chilometri di foresta amazzonica. Con gli scarti di oli e grassi animali non produci grandi quantità e probabilmente partire da loro costa anche più che partire da un campo coltivato apposta.
Ritratto di Gianni.ark
13 agosto 2024 - 11:03
L'Unione Europea non è il Brasile... e paga gli agricoltori per tenere i terreni incolti...
Ritratto di Dheghe
12 agosto 2024 - 13:00
L'auto elettrica è già alla frutta, manca il coraggio di dirlo... si aspetta solo l'ennesima crisi economica finanziaria... giusto per non dare la colpa a qualcuno... tanto sarà il cliente ad avere il cerino in mano....
Ritratto di pierfra.delsignore
19 agosto 2024 - 17:00
4
Alla frutta c'è solo la vostra visione del mondo
Ritratto di Maximilian-92
12 agosto 2024 - 13:26
2
Gli anarco ambientalisti copriranno tutto, troppo scomodo per loro. Terroristi accannati con i rasta tutti figli di papà.
Ritratto di padoin
12 agosto 2024 - 14:41
Ma nel rileggere quello che scrivi non provi nemmeno un po' di imbarazzo? Probabilmente no dato il basso livello di scolarizzazione che ti porta a scrivere frasi fatte che nulla hanno a che vedere con la realtà
Ritratto di Spock66
12 agosto 2024 - 15:42
Padoin, Ci dai gentilmente il tuo titolo di studio e le certificazioni che possiedi per dare giudizi da qualunquista ignorante come questi? Intanto apprendo con soddisfazione che Ultima Generazione finalmente chiude i battenti (notizia su tutti i giornali), come spiegato nei vari articoli i paparini di questi ragazzotti ignoranti e arroganti, uguali a te, si sono stancati di pagare le multe sempre più alte che con i loro atti vandalici hanno preso in tutta Europa..bene bene
Ritratto di padoin
12 agosto 2024 - 16:26
Poche cose potrebbero interessarmi meno del fatto che ultima generazione chiuda. Il problema è che chi ripete slogan senza senso come i vostri come i pappagalli dopo che li avete sentiti in TV (figli di papà.. radical chic ecc) abbia diritto di voto..
Ritratto di Spock66
12 agosto 2024 - 16:29
Ahahahah..certo certo..un bel mondo dorato di armocromiste fricchettone...ahahahah, sai che aperitivi fantastici!
Ritratto di BobTheBear
14 agosto 2024 - 11:33
Io non sono uno di ultima generazione ma bisogna ammettere che hanno avuto il coraggio di metterci la faccia rischiando a livello giuridico per portare avanti la richiesta d’intervenire in maniera più incisiva sui problemi scaturiti d’inquinamento che la nostra società sta causando da più di un secolo. Lo so a molti che tra 30 anni non ci sarà più su questa terra poco importa, ma molti avranno pure dei figli e dei nipoti! Spero che ci tengano.
Ritratto di Spock66
14 agosto 2024 - 11:38
Un corno..quelli sono dei vandali che hanno creato danni e disturbato la circolazione di chi andava a lavorare..e poi non mescoliamo inquinamento (a cui guarda caso non gliene frega niente a questi movimenti gretini) con la panzana della CO2
Ritratto di Alsolotermico
12 agosto 2024 - 13:47
Secondo me mischiare l'Hvo con il diesel normale..sarebbe la soluzione migliore per renderlo compatibile anche alle auto con motori di una generazione fa'. Comunque con un pieno di hvo si abbattono le emissioni..da quando viene prodotto e poi successivamente consumato..del ben 90%.. direi un'ottimo risultato. Avanti tutta..e w i motori termici.
Ritratto di deutsch
13 agosto 2024 - 11:53
4
Non si abbattono le emissioni del 90% ma solo la co2
Ritratto di Newcomer
12 agosto 2024 - 14:17
Un problema che non esiste dal momento che la CO2 prodotta dalle auto non incide su nulla
Ritratto di Oxygenerator
12 agosto 2024 - 14:58
Questi poveri tedeschi, le stan pensando tutte per salvare il loro diesel di meerda. Voglio vedere quanto è vero che venga preso da oli esausti e quanto invece verrebbe prodotto rendendo i campi piú remunerativi. Dopo il dieselgate questi avrebbero dovuto dire la parola fine sui diesel. Invece sono ancora qui che cercano di salvare la loro industria di meerda dopo aver ingannato il mondo intero sullo schifo che rilasciano le loro auto. Glieli riporterei tutti in Germania, i diesel, e gli farei fare i sulfumigi. Chissà la felicità. Teste di quiz.
Ritratto di Gianni.ark
12 agosto 2024 - 16:11
Ti dico una cosa: alla sagra del mio paese regolarmente da diversi anni si raccoglie l'olio usato per consegnarlo ad un cosorzio di recupero. Pensa quanto olio si può raccogliere da tutti i ristoranti e fast food italiani ed europei. Quindi si, io ci credo che l'HVO si produce con olio esausto.
Ritratto di Andre_a
12 agosto 2024 - 16:35
@Gianni.ark: sai mica quanto olio viene utilizzato nella tua sagra?
Ritratto di Oxygenerator
13 agosto 2024 - 08:18
@ Gianni.ark Io credo assolutamente che olio esausto ve ne sia parecchio. Ma conosciamo l’essere umano e la sua indole. Sappiamo benissimo che verrebbero messi campi e campi per fare soldi facili. Inoltre una semplice considerazione. Di gasolio in Italia nel 2023 ne abbiamo usato 28 miliardi di litri. 280.000 tonnellate sono stimate di olio esausto in Italia nel 2023, di cui 60 tonnellate solo dalla ristorazione. Facendo anche la conversione in metri cubi x litri, senza contare tutti gli scarti delle varie lavorazioni per ottenere un prodotto biodiesel pulito da utilizzare, quindi prendendo il dato piú favorevole in assoluto, che è quello che una tonnellata di benzina sono quasi 1400 litri ( in realtà 1 tonnellata di olio di oliva sono 1000 litri ) cosa ci facciamo con 400 milioni di litri di gasolio pulito contro i 28 miliardi che utilizziamo ogni anno ? Lei non crede che tutto il resto che ci servirebbe ( miliardi di litri ) non verrebbero da ettari ed ettari di campi per fare soldi velocemente e bruciando così le risorse dei terreni ? Io sono sicuro di sì. Inoltre non sono calcolati i costi energetici per trasformare e raffinare il tutto e per trasportarlo di nuovo alle pompe. È un ottimo sistema per riciclare olio esausti e per poter utilizzare il gasolio ottenuto sulle macchine agricole o quelle diesel da lavoro pesante, su questo concordo. Non certo per utilizzarlo, nelle auto private.
Ritratto di Gianni.ark
13 agosto 2024 - 11:08
Intanto è bene che un'alternativa in più ci sia. Un futuro tutto elettrico sarebbe auspicabile ma difficilmente realizzabile. La realtà sarà un mix di fonti energetiche da rinnovabili quindi ben venga anche l'HVO.
Ritratto di Andre_a
13 agosto 2024 - 11:15
Giusto per riportare gli enormi numeri di Oxygenerator (che condivido) in un contesto umano: ricordo un video di qualche anno fa, in cui un tizio "distillava" gasolio nel giardino di casa per poi usarlo nella sua vecchia Mercedes. Ok, non sarà stata l'auto più efficiente al mondo, ma se ricordo bene usava gli olii di diversi ristoranti della zona per i suoi bisogni personali. Ripeto: più ristoranti = gasolio per una persona. Ora, io non sono così contrario alla coltivazione finalizzata alla produzione di carburante, ma è evidente che con i soli scarti non si va da nessuna parte. Per questo chiedevo a Gianni.ark quanto olio avessero recuperato dalla sagra del suo paese: secondo me, non si copre neanche il carburante utilizzato da tutti i partecipanti per venire alla sagra e tornarsene a casa. Meglio di niente eh, ci mancherebbe! Ah, se a qualcuno interessa, il video di cui parlavo è degli ottimi australiani Mighty Car Mods e si trova su youtube.
Ritratto di Gordo88
13 agosto 2024 - 12:31
1
Infatti Eni, molto forte da decenni sui biocarburanti, è in procinto di lavorare 3 milioni di tonnellate/anno entro il 2025 e oltre 5 milioni di tonnellate/anno entro il 2030.. questo viene fatto oltre che con prodotti di scarto, con coltivazioni in africa ad hoc di terreni dgradati e quindi non in conflitto con le esigenze alimentari
Ritratto di Oxygenerator
13 agosto 2024 - 13:05
È tutto molto interessante ma noi l’anno scorso abbiamo utilizzato 28 miliardi di litri di diesel. Solo noi. 5 milioni di tonnellate tra 5 anni sono una goccia nel mare purtroppo.
Ritratto di Gordo88
13 agosto 2024 - 17:33
1
Potrebbe essere miscelato al 20% col classico diesel se i consumi si attestassero come gli attuali e poi mica c' è solo eni..
Ritratto di Gordo88
12 agosto 2024 - 17:13
1
Sai com è loro col diesel ci hanno campato e ci campano alla grande anche oggi..
Ritratto di forfEit
12 agosto 2024 - 17:16
Vedi che l'altro giorno la M340d qui è stato un tributo unico, quindi piano con le parole, eh...
Ritratto di Dheghe
12 agosto 2024 - 17:41
Se poi consideri che il 99% delle merci viaggia su ruote/navi mosse dal diesel...
Ritratto di Mbutu
12 agosto 2024 - 20:05
Oxy, tu invece ti godrai le file di pazienti con le arterie ostruite. Che i termotalebani son cosí convinti di sta cosa che si schianteranno di mc pur di avere oli esausti. Super size me gli fará un baffo.
Ritratto di Oxygenerator
13 agosto 2024 - 08:20
:-)))))
Ritratto di stefanotorino
13 agosto 2024 - 00:24
dopo che hai scritto ciò poi vai a mangiare da McDonald's? o cucini surgelati? sushi con mercurio? perché se sei salutista non esistono solo i polmoni, ma c'è anche lo stomaco il fegato il colon il cuore... inutile fare crociate contro i diesel che sono l'unico motore che fa risparmiare l'utente e pertanto controproducente x l'industria al punto di demonizzarlo se poi te ne Freghi di tutto il resto. non esistono solo i polmoni. anzi, si muore di più col colesterolo e tumore al colon, ma la crociata è solo x i polmoni. in economia tutto ciò che favorevole al cliente è sfavorevole al venditore, finché il diesel ha venduto tutto ok, poi quando il mercato si è saturato perché il motore dura 30omila km e oltre, puoi saltare i tagliandi che cmq sono a 30mila km e va lo stesso, il distributore lo vedi 2 volte al mese, allora è iniziata la demonizzazione x spingere la gente a prendere motori meno efficienti più onerosi e con il downsize delle cilindrate anche meno duraturi. ecco perché c'è la demonizzazione del diesel, x una questione economica non ambientale. amen
Ritratto di Flynn
13 agosto 2024 - 08:10
2
Ma mercato saturato cosa che nel 2015 era in piena crescita ::” TORINO - Il mercato europeo dell'auto ha chiuso il 2015 con 14.198.750 immatricolazioni, il 9,2% in più del 2014. Nel mese di dicembre le consegne sono state 1.153.982, pari a una crescita del 15,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente”. Ma basta con ‘sti gomblotti mentali!
Ritratto di Oxygenerator
13 agosto 2024 - 08:25
Niente scie chimiche e alieni ? Son deluso.
Ritratto di Oxygenerator
13 agosto 2024 - 08:48
Fino a che punto è disposto a raccontarsi kazzate per continuare a utilizzare il suo diesel così comodo ed economico per lei ? Visto che gli studi son kazzate, e diretti da interessi economici, che l’inquinamento è una bufala, che tanto mangiamo meerda, tanto vale continuare ad utilizzare il diesel, afferma lei. Peró in realtà se considera che dagli anni 80 siamo raddoppiati sul pianeta , quindi a grandi linee siamo passati da 4 ad 8 miliardi di persone, io direi che non è poi così vero che mangiamo meerda, visto che nei paesi più ricchi, come il nostro, la vita media si è allungata. Ma il dato sulla qualità dell’aria che respiriamo, è l’unico in peggioramento continuo da parecchi anni, fino ad arrivare ad essere pericoloso in alcune zone del pianeta. Questo è un dato in controtendenza con tutti gli altri. Lei come lo spiega ?
Ritratto di forfEit
13 agosto 2024 - 08:57
Tutto il resto a parte (spicciatevela pure fra voi), ma il collegamento causa-effetto proposto è messo giù davvero male. Nel senso: se tipo il mangiare male/peggio poi tanto peggio non è perché l'aspettativa di vita tanto s'è allungata => allora varrebbe/vale come logica pari-pari anche per la qualità dell'aria: tanto peggio non sarà la qualità dell'aria se TANTO l'aspettativa di vita s'è allungata.
Ritratto di Oxygenerator
13 agosto 2024 - 10:01
Sono effetti diretti e indiretti che cambiano la percezione tra i due casi. L’aspettativa di vita si è allungata. Il cibo viene controllato e laddove viene controllato non risulta di bassa qualità. Invece in controtendenza è la qualità dell’aria, che laddove viene controllata, in alcune parti del mondo risulta addirittura pericolosa. Quindi vuol dire che non mangiamo così male come pensiamo. E che respiriamo peggio di quanto pensiamo. Siamo molto attenti al cibo che mangiamo e alla qualità dell’acqua che beviamo, perchè questi elementi hanno effetti diretti sul nostro organismo. Invece l’aria se ci sembra fresca, per noi è buona e ha comunque effetti indiretti sul nostro organismo. Effetti su lunghi periodi. Per avere effetti immediati bisogna chiudersi in un box con una termica accesa. Quindi fare una pazzia. Quindi cambia la percezione di pericolosità. Come quelli convinti che in montagna si respiri aria pulita. Non è così. È aria migliore rispetto a quella a cui siamo abituati. Ma non è pulita. Ovviamente non è velenosa da uccidere all’istante o causare risposte violente, ma è un avvelenamento continuo e costante che nel tempo produce i suoi effetti. E gli effetti non sono sempre la morte, ma anche le ridotte capacità polmonari che causano la fame d’aria ad esempio. L’affanno dopo poco movimento. Infiammazioni polmonari con risposte più virulente. Tessuti polmonari danneggiati. Non sono cose che uccidono ma che danneggiano la qualità della nostra esistenza. Ad esempio ci sono studi che indicano l’inquinamento dell’aria come un fattore che ha contribuito alla diffusione del Covid-19. Altri studi suggeriscono che le persone che vivono in zone ad alto inquinamento potrebbero essere contagiate in misura maggiore da Sars-CoV-2, e più spesso sviluppano la malattia Covid-19. Sono studi non di parte. Quindi si L’aspettativa di vita si è allungata, e quello che potrebbe sembrare una contrapposizione in logica, in realtà non lo è.
Ritratto di forfEit
13 agosto 2024 - 10:18
Ognuno la veda come vuole già anticipavo (non mi meraviglierei se il tuo antagonista ti obiettasse che attualmente il cibo è molto/troppo ultraprocessato; UPF ultra processed food appunto, con le annesse questioni). Ma in primis va considerato che la questione ARIA in verità è mooooolto locale*. Il cibo in fondo pure, volendo, può esserlo ed anche più (nel senso che uno può sfuggire a cattive abitudini molto più facilmente che non doversi per forza respirare certa aria che gli tocca in zona) ; ma massivamente parlando il potenziale impatto del cibo (inteso di certe abitudini alimentari) è invero moooolto più estensivo e ad ampio raggio. *Mentre anticipavo sopra la questione ARIA è moooolto locale, e a chi abita in campagna lontano dal nord (che sia nordovest, nordest o norversoilcentritalia) ci sta tutto che le problematiche tue che vivi in centro a Milano gli siano del tutto indifferenti e pure alquanto astruse (se guarda al suo stretto viver quotidiano)
Ritratto di forfEit
13 agosto 2024 - 10:24
Poi se cerchi un attimo (è sovente il mio consiglio, farsela da sé la veloce ricerca, per essere certi 100% che sia veritiero poi il riscontro) penso verrà pure a te fuori, come a me, che (dato 2019) 1 morto su 5 al mondo è dovuta a cattive abitudini alimentari (11mln). 9 mln invece nel 2019 (diventati parrebbe 7mln nel 2024) decessi legati all'aria inquinata... Fai te
Ritratto di forfEit
13 agosto 2024 - 10:26
Prendasi tutti i dati con le dovute "molle", ho cercato proprio al volo
Ritratto di Vecchio Caprone
15 agosto 2024 - 08:17
Caro ForfEit, evidente che sono d'accordo su quanto dici rispetto a farsi la ricerca da se, i dati sono uguali per tutti, la loro interpretazione un altro discorso. L'impressione che personalmente ho, quando leggo i commenti, anche quelli di persone che considero intelligenti, istruite ed informate, come per esempio Andre_a e Oxy, è che da qualche parte, senza malizia o gomblotto, confondono se stessi con il mondo. Parlano di percezione errata degli altri, non della propria. Prendono conclusioni di terzi (gli unici studi indipendenti sono quelli che realizziamo noi stessi) che fanno comodo alla propria visione e li considerano un nuovo Vangelo climatico. L'effetto serra esiste, prosegue, raggiungerà un punto massimo e poi ci si raffredda, guarda caso però, più veloci si arriva al massimo (che non è letale), più veloci si torna indietro (l'effetto pendolo). Mai sentito un Cremonese o un Mantovano vantarsi della bontà dell'aria o dell'acqua. Da una parte si parla d'incremento della popolazione e dei problemi che ne derivano, ma ci si dimentica di dire che l'Europa ha meno abitanti oggi di ieri (se si tolgono gli immigrati dall'Africa), mentre la popolazione Africana è decuplicata. Si parla di percezione di pericolosità ma non di quella di benessere. Tutto quello di cui si parla è la nostra qualità di vita (come se la loro fosse l'esempio di quello che s'intende come qualità di vita), quella degli altri non conta. Altri che dovrebbero essere contenti di poter usare 10 kWh al mese, di vivere in case di fango, di dover rischiare la vita per una percezione, ecc. ecc. Quando ci piace parliamo del mondo facendo quello che si diceva dei comunisti: "quell che è tuo è mio e quel che è mio, è mio". Già, strano come la foresta Amazzonica sia patrimonio mondiale e non degli Stati nei quali si trova. Le foreste del Canada sono solo Canadesi, le foreste Americane pure, la foresta nera è Tedesca. Ho poco da criticare in merito, quando ero giovane ero così anche io, e mi trovo a dire quello che mi diceva mio padre, cosa che da una parte mi fà piacere e dall'altra mi fà sentire stupidello. C'est la vie. Vabbé, buona giornata.
Ritratto di Oxygenerator
15 agosto 2024 - 11:03
Per farle un esempio i brianzoli sono assolutamente convinti di respirare aria buona e spesso, mettono proprio questa motivazione a capo delle loro scelte di vita, tipo, come quella di allontanarsi dalle cittá inquinate. È un mantra che mi sento ripetere spesso, anche qui, sui commenti, non solo sul lavoro. Poi si scopre che la Brianza è uno dei posti più inquinati d’ Italia, o il secondo più inquinato. Questo intendo per non consapevolezza o mancata percezione della realtá attuale. Non credo assolutamente di essere un esempio di virtù. Ho inquinato probabilmente più io, che tanti altri qui dentro, foss’anche solo per il numero di auto comprate nella mia vita. Ma s’impara anche vivendo, che alcune cose non hanno più un senso o non l’han mai avuto. Ho fumato per 20 anni della mia vita. Ho smesso. Ritengo che in quei 20 anni sono stato un koglionee perchè ho buttato soldi dalla finestra e mi sono fatto del male. Si cambia. E cambia anche la percezione che si ha del mondo. Nessuno oggi fumerebbe più con un bambino accanto. Quando ero un bambino io, tutti intorno a noi, negli anni 70, fumavano. In casa coi tendoni e le finestre spesso chiuse. I miei genitori spegnevano l’ultima sigaretta a letto. Era la normalitá delle case in cui si fumava. Nessuno oggi farebbe mai ancora una cosa simile o perlomeno poca gente ancora lo fa. La percezione del fatto che fosse pericoloso, non c’era. Oggi, si. Per noi e per gli altri. Le cose cambiano, per fortuna.
Ritratto di Andre_a
15 agosto 2024 - 11:30
"Nessuno oggi fumerebbe più con un bambino accanto" Magari fosse vero. Magari...
Ritratto di Oxygenerator
15 agosto 2024 - 14:12
Un mio collega ha preso la multa perchè beccato fumare in un parco, proprio per i bambini presenti e per il divieto di fumo nei parchi, che neanche sapevo ci fosse.
Ritratto di Andre_a
15 agosto 2024 - 14:23
Mi fa piacere! Però se ha preso la multa è proprio perché vicino ai bambini ci fumerebbe eccome. Nessuno oggi fumerebbe in un locale pubblico, ma all'aperto mi sembra che la mentalità media sia ancora "almeno fuori fatemi fumare in pace, se vi da fastidio statemi lontani voi"
Ritratto di Vecchio Caprone
15 agosto 2024 - 12:17
Oxy, ringraziamo il cielo che le nostre percezioni cambiano. Nostre però. Ogni volta che passavo in Brianza il profumo che sentivo di più non aveva niente a che vedere con aria pura, se loro lo credono, è la loro percezione, loro da gestire. Quando guardo la città (7 km) da uno dei miei terrazzi, vedo la cappa marrone che la sovrasta e le prime volte pensavo: orribile, io sono fortunato. Poi sono andato più in alto e ho visto la cappa sopra la mia casa (meno marrone, ma sempre bruttina). Vero però che qui in città l'aria è irrespirabile (non negli attici) e fuori sembra pura, tutta questione di percezione, non realtà. Notare che non ci sono industrie!! Ci sono d'altra parte migliaia di ciclomotori. Trent'anni addietro (34 per l'esattezza) il problema non esisteva. La Medina profumava di spezie non del gas dei tubi di scarico. Non ho nessun problema con le percezioni e la loro naturale evoluzione, ho un problema quando ci si vuole appropriare delle cose degli altri solo perché ci é utile. Vogliamo cambiare? Benissimo, mettiamo che la tonnellata di compensazione CO2 invece di 18 centesimi la paghiamo 18 Euro. Certamente si creerebbe un problema, per noi, per alcuni di noi, direi la maggioranza dei Paesi che vogliono essere Santi. La maggioranza della gente si troverebbe impossibilitata a vivere come oggi. Fabbriche chiuderebbero. In compenso l'Africa, il Sud America, la Russia, e alcuni Paesi Asiatici vivrebbero da signori. Vede, il nostro benessere o come lei la chiama "qualità di vita" (futura) dipende dal mantenere il 70% della popolazione mondiale nella poco invidiabile situazione attuale. Non lo dico io, lo dicono l'ONU e la FAO. La cosa non mi riguarda più, però non mi piace molto come ideologia. I Romani dicevano "mors tua vita mea", forte ma reale. Io vado più lontano e dolcemente: "la morte fa piangere il medico perché perde un cliente e fa sorridere il becchino che ne guadagna uno", non so chi l'abbia detto, ma rispecchia, mia opinione, il discorso reale dell'equilibrio. Equilibrio che non si crea forzando. Il becchino non guadagna con i morti in guerra. Parlando del COVID e degli studi fatti, io non li ho fatti, ma so che qui, (1 milione 300 mila abitanti ammassati in appartamentini e quartieri minimals con gente sempre fuori in strada, anche li ammassati (è la mentalità della vita sociale locale) ci sono stati meno morti di COVID che di incidenti con il ciclomotore. Vero 80% di vaccinati (ma con il vaccino vecchio stile Cinese). Piacere come al solito. Buona giornata.
Ritratto di Oxygenerator
13 agosto 2024 - 11:26
Ah ma potrebbe tranquillamente anche essere. Ci sono zone del mondo dove si mangiano alimenti altamente tossici e/o problematici. Ma comunque 7 milioni di decessi per gente che l’unica cosa che ha fatto è respirare è veramente impressionante.
Ritratto di Gordo88
13 agosto 2024 - 12:02
1
Infatti forfeit per particolato e nox si potrebbe chiudere il traffico nelle città e fare circolare solo con mezzi pubblici e bev ( il loro habitat naturale) e fine del discorso.. almeno per le auto perchè poi rimarrebbero i riscaldmaenti che sono ben più impattanti
Ritratto di Oxygenerator
13 agosto 2024 - 12:59
E le aziende, che hanno anche loro un grosso impatto ambientale e che sono dislocate un po’ ovunque. Peró Gordo 88, non bisogna cadere nel facile inganno delle città inquinate. Monza e la Brianza sono a pari merito il secondo posto più inquinato in Italia (dopo Cremona), tra le 58 province più inquinate da Pm 2,5, le famigerate polveri sottili. Dati recentissimi, raccolti tra gennaio ed agosto di quest’anno da Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network di cui fa parte anche Il Sole 24 Ore. Il quotidiano ha utilizzato i dati satellitari del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Casm). Il risultato è Pm 2,5 superiore ai 20 microgrammi per metro cubo quando il limite stabilito dall'Europa è pari a 10 e addirittura è di 5 dall'Oms. Eppure chi vive in quelle provincie è convinto di respirare aria sana. Pensano che il problema sia a Milano. Ma non è così. Subito dopo Monza e la Brianza, ci sono Mantova, Padova, Lodi, Milano etc etc. poi ci sono Napoli, Caserta Benevento etc etc tutte che superano la soglia consentita dei 10 microgrammi per metro cubo. Cinquantotto province che raccolgono oltre il 73% della popolazione italiana: ciò significa che quasi tre italiani su quattro vivono in territori inquinati da polveri sottili (Pm 2,5) i cui valori superano i 10 microgrammi per metro cubo stabiliti dalle linee guida europee a garanzia di una migliore salute per le persone. Un valore limite a “maglia larga” rispetto alle indicazioni dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) che stabiliscono in 5 µg/m³ la soglia ottimale. Quindi come vede, pensare che il problema sia degli altri è già di per sé, un problema.
Ritratto di Gordo88
13 agosto 2024 - 17:26
1
Non ho detto che bisogna chiudere solo milano sia chiaro ma ribadisco che il problema non è solo veicolare ma anche di riscaldamento, ricordo uno studio fatto durante il periodo del lockdown dove si registrava una diminuzione di nox ( ma inferiore alla riduzione di traffico) e quote invariate di ozono e polveri sottili rispetto allo stesso periodo del 2019..
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 08:09
Si. Lo ricordo anch’io quello studio. Peró se quasi tre italiani su quattro son messi male con l’aria, qualcosa dobbiamo fare. L’auto sposterà poco, ma è almeno, un inizio. Anche solo per non sentirsi dire dai figli “ ve ne siete sbattuti i ko….i delle nuove generazioni. A posto voi, a posto tutti”.
Ritratto di Andre_a
13 agosto 2024 - 11:22
@Oxygenerator: visto che lo hai citato, ho sempre avuto un dubbio su quello studio. Le zone ad alto inquinamento, di solito sono anche quelle più densamente popolate, e una malattia come il Covid si diffonde meglio in zone più densamente popolate. Sicuri della correlazione tra Covid e inquinamento? Ero solo curioso della tua opinione su questo, niente revisionismi, complottismi, o novaxismi di nessun genere.
Ritratto di Oxygenerator
13 agosto 2024 - 11:37
No sicuro di niente. Ma ci sono una 20 na di studi indipendenti che sono arrivati a formulare queste ipotesi dai dati raccolti. Ma sono ipotesi e deduzioni. Di assolutamente certo non c’è nulla. Personalmente penso che una cosa alimenti l’altra. Ma sono io che vedo sempre correlazioni tra le cose, probabilmente per attitudine mentale. C’è da dire peró, che esistono zone altamente inquinate dove non vive una grande popolazione e l’incidenza del covid è stata molto alta. Ma è troppo poco per farne una tesi scientifica.
Ritratto di Gordo88
14 agosto 2024 - 12:11
1
A me di quello che pensa la gen z o la successiva interessa ben poco dato che le generazioni precedenti alla mia hanno fatto pure peggio, del resto cambiano i tempi e le esigenze sarebbe stupido pensare di avere una coscienza ecologica negli anni della ricorstruzione oppure in quelli del benessere 80-90 ( dove però non si lesinava a fare montagne di debito pubblico anch' esso molto incidente per le gen a venire). Quel che è certo, come per l' effetto serra, si tende a colpevolizzare in primis l' auto pensando di metterci una pezza quando a conti fatti è un fattore che incide per il 10-15% di tutti gli effetti e dopo la transizione forzata ci accorgeremo che le cose non sono cambiate così tanto, quando invece bisognerebbe cominciare dall' efficientare abitazioni ed aziende per vedere già un grosso cambiamento
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 12:43
Si è già cominciato a metter mano anche alle abitazioni e alle fabbriche. Le auto partono prima, ma ci sono aziende già a posto e abitazioni green. Continuare a fare benaltrismo serve a poco. Siamo partiti, dobbiamo solo continuare.
Ritratto di Gordo88
14 agosto 2024 - 16:37
1
Insomma compriamo la frusta prima del cavallo.. Ti informo che per le case è saltato l' adeguamento obbligatorio del 2033 alla classe energetica d in favore di una riduzione generale dell' inquinamento da edifici entro il 2035 e per quanto riguarda le aziende inquinanti basta che paghino per ottenere quote di co2.. quindi di obblighi io vedo solo quelli verso il mondo dell' auto
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 21:20
Si, ma non cambia nulla. Il green deal al 2050 resta invariato. Alcune cose possono slittare per poco tempo, le aziende possono pagare, non in eterno, ma rimane la struttura e sopratutto il cambio di mentalitá che questa impostazione comporta. Il che è basilare per cambiare il modo di affrontare il futuro ed il mondo che verrá. Il famoso passaggio ad esempio all’economia circolare al posto di quella lineare ( anche questa un’imposizione ), è giá realtà consolidata in alcuni settori da alcuni anni, e sta per diventarlo anche per tutte le aziende, non solo automobilistiche. Solo 15 anni fa, non esisteva quasi il concetto di economia circolare. In poco tempo è diventata realtá. Il mondo cambia. E cambia anche velocemente. Non importa poi molto quanto l’essere umano intenda seguire o accettare o no, le novitá. Queste s’impongono ugualmente. Basta una generazione, e diventa la normalitá. Per questo non capisco tutte le resistenze messe in atto per cose che tanto, non cambieranno. Sono decisione giá prese. Tutto questo voler resistere è solo uno spreco di energie mentali, che non porta a nulla.
Ritratto di Gordo88
15 agosto 2024 - 02:16
1
Ma io non contesto la transizione che è necessaria, solo che a rimetterci con le bev è la nostra industria dell' auto (per i motivi già noti) e qui torniamo daccapo ovvero transizione si ma in una giusta ottica di costi/benefici per non affossare un settore che in europa da lavoro ancora svariati milioni di persone..
Ritratto di Oxygenerator
15 agosto 2024 - 10:41
La nostra industria dell’auto ( europea ) ha dormito per colpa sua. Quindi chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Doveva mettersi sotto con l’elettrico subito ed oggi, avrebbe prodotti in linea con Tesla, invece di avere dei mischioni e avere delle rese, almeno nell’elettrico, ma a volte anche nel termico, insufficienti rispetto alla concorrenza. Che non vengano a pietire aiuti dopo che gli è stato permesso, praticamente di fare tutto quello che volevano, per anni, compreso avvelenarci a loro piacere. Se invece intendeva quella italiana, quella, tranne Fiat, ( molto, molto aiutata dallo stato, cosa che oggi contestiamo a tutti gli altri stati ), era giá fallita da sola, e col motore termico. A mio avviso bisogna prendere atto che l’industria automobilistica europea si trova, oggi, probabilmente svantaggiata, solo per responsabilitá propria. Per scarsa visione del futuro, o per cupidigia, o anche solo per stupiditá. Ma tantè. Siamo messi male sulle nuove tecnologie e anche quelle vecchie, di tecnologie, non sono messe benissimo. Volkswagen inganna molto l’occhio, con le vendite in Cina, che tra poco non ci saranno più, e con le vendite in casa propria. Calando i numeri in questi due mercati principali, credo che Toyota la distaccherá di parecchio, che almeno offre un full hybrid all’altezza e consolidato. Stellantis è un insieme per non morire, giá di partenza, quindi non ci si aspettava molto di più di quello che ha fatto. La mia personalissima conclusione è, che le aziende europee hanno avuto le identiche possibilitá degli altri, ma non le hanno sfruttate. Dispiace per i lavoratori tutti, ma se un’azienda sbaglia, qualsiasi azienda, gli obiettivi di mercato, i primi a pagare sono proprio i lavoratori, anche se totalmente incolpevoli.
Ritratto di Gordo88
16 agosto 2024 - 12:53
1
Non solo quella europee visto che nessun costruttore in america o giappone ha mai puntato sulle bev tranne qualche raro caso tipo la ampera o la nissan leaf che però hanno fatto numeri marginali.. poi certo tesla ma questo marchio è un unicum nel panorama automobilistico e, dopo aver rischiato di chiudere varie volte prima del boom model 3 e model y, ora si ritrova con un futuro non più tanto roseo vista l' avanzata dei costruttori cinesi quindi non sarei così sicuro che se anche i costruttori europei fossero partiti prima la situazione ora sarebbe differente..
Ritratto di Oxygenerator
16 agosto 2024 - 14:22
Beh certo, la certezza non è possibile. Ma se io voglio oggi un’auto elettrica che prendo se non tesla o byd ? Magari avrei scelto una Volkswagen ci fosse qualcosa che abbia senso in vendita. Ad esempio, mi piace molto l’ID buzz, ma non è utilizzabile. Ford stessa usa meglio, l‘ingegneria tedesca.
Ritratto di Gordo88
16 agosto 2024 - 18:58
1
Vw ha un' ampia gamma di bev impiegata anche dai marchi cupra audi e skoda, ford ne utilizza una quota parte, ma la tecnologia è la stessa
Ritratto di Andre_a
15 agosto 2024 - 11:46
Vorrei sapere come avrebbero portato avanti l'obbligo della classe energetica delle case. Se uno non la adegua glie la si butta giù? Già è difficile far passare all'opinione pubblica i blocchi delle auto più inquinanti, figuriamoci con le case. Il diritto all'abitazione è tutelato perfino dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Sono d'accordo che sul lato dell'inquinamento agire sulle case farebbe più che sulle macchine, ma sulle case non puoi usare i divieti. Puoi usare incentivi, limitare il commercio di determinati oggetti o ricambi, ma non puoi buttar giù case o togliere le caldaie alla gente.
Ritratto di Oxygenerator
15 agosto 2024 - 14:14
Sulle case agisce molto la manovra economica. Chi non si adeguerá, pagherá caro, molto caro, il riscaldamento e connessi. Quando poi ti rendi conto che paghi il triplo degli altri, due domande te le fai e ci poni rimedio.
Ritratto di Andre_a
15 agosto 2024 - 14:31
Già oggi una casa inquinante è una casa più cara da mantenere. C'è chi se ne frega, ma c'è anche chi non rinnova perché non ha i soldi per farlo: non sono pochi e non possono essere ignorati. Le multe o il carovita non possono essere la soluzione: se oggi non rinnovo perché non ho soldi, non è togliendomi quel poco che ho che mi incentivi. Soprattutto fuori città, rischi che il gas e il gasolio vengano abbandonati da legna e pellet.
Ritratto di Oxygenerator
15 agosto 2024 - 15:37
E la soluzione è che paghiamo noi ? Se hai una casa di proprietà devi anche mantenerla. Ci sono degli obblighi che la proprietá comporta.
Ritratto di Andre_a
15 agosto 2024 - 15:48
Beh, in questo caso sì. O se preferisci gli togli la casa di proprietà e glie ne dai una popolare, così alla fine spendi di più e scontenti tutti... pure l'ambiente, perché dubito che le case popolari italiane siano particolarmente "green". Dici sempre che la macchina non è un diritto e lì ti do ragione, ma la casa è eccome un diritto. Probabilmente il diritto più importante, dopo il cibo e la salute.
Ritratto di Oxygenerator
15 agosto 2024 - 17:23
Avere una casa è un diritto. Avere una casa di proprietá, no. È una scelta che fa chi, può permettersela. E nel permettersela ci sono anche i denari che servono, non solo per comprarla, ma anche quelli per mantenerla nel tempo e per mantenerla efficiente ed in linea con le leggi del paese dove si vive. Se queste leggi impongono, per il bene di tutti di fare dei lavori, quei lavori vanno fatti. Non è che se non puoi permetterteli, allora li fa lo stato a spese di altri. Perchè così, con questa possibilitá, in Italia, neanche Berlusconi potrebbe permetterseli, i lavori di adeguamento.
Ritratto di Andre_a
15 agosto 2024 - 18:32
Ma se uno non può ristrutturare casa, figuriamoci se può vivere in affitto.
Ritratto di Vecchio Caprone
15 agosto 2024 - 19:08
Andre_a, il giorno che un avvocato si sveglia di traverso, salta tutto. Le leggi non possono essere retroattive, quindi se uno compra casa oggi gli si può legalmente imporre di ristrutturarla in base alla legge ma tale legge non può essere applicata a chi la casa l'ha acquisita prima. Certo nel sistema Staliniano tutto è possibile.
Ritratto di Oxygenerator
15 agosto 2024 - 19:22
Dipende da dove si vive. In condominio abbiamo votato gli adeguamenti e a maggioranza di millesimi, quindi chi non voleva fare i lavori si è dovuto comunque adeguare alla maggioranza che ha deciso determinati interventi e lavori di adeguamento
Ritratto di Vecchio Caprone
15 agosto 2024 - 19:58
ha perfettamente ragione, anche se, in teoria, i condomini possono decidere sulle zone comuni e non sulle zone di appartenenza, salvo se disposizione esistente nelle regole condominiali. Naturalmente, come al solito si tratta di come si vuole interpretare le regole. Le finestre fanno parte della facciata e, quindi, potrebbero essere considerate parte comune pur essendo in realtà di appartenenza. Se uno vuole perdere tempo e farlo perdere c'è da bere e da mangiare, per questo che non ho mai comprato in un condominio. In realtà mai comprato niente in Italia. Buona serata.
Ritratto di Oxygenerator
15 agosto 2024 - 22:32
Nel mio caso, parlo solo di ciò che in parte conosco. Noi abbiamo cambiato il sistema di riscaldamento di tutto il condominio. Siamo passati dal metano , che avevamo da quasi 25 anni, al geotermico, ed installato quindi al posto dei termosifoni, negli appartamenti, dei pannelli radianti, e sul tetto del condominio i pannelli fotovoltaici. Abbiamo inoltre reso le zone comuni open, con portineria, impianto di allarme e istallato impianto di luci a led, a pavimento e a soffitto sui ballatoi. Rifatte e coibentate le cantine e adeguato i balconi ai nuovi standard di altezza minima. Montato finestre in alluminio taglio termico a triplo vetro. Rifatto l’impianto anti incendio adeguandolo ai nuovi standard e presentato la nuova scia. Rifatto l’impianto elettrico completamente e fatto la certificazione dello stesso. Adeguato la tromba dell’ascensore, alle nuove regole e aumentato la corsa dello stesso. Ho sicuramente dimenticato qualcosa, ma grandi linee questi sono stati i lavori. Un condomino ha venduto per non pagare e non subire i lavori che in effetti son stati lunghi. Ah si, rifatto una facciata, ma li abbiamo dovuto rispettare dei vincoli paesaggistici perchè il condominio ha degli obblighi da rispettare per le facciate. Non abbiamo potuto né cambiare i colori né il taglio delle piastrelle. Da una spesa media annuale di 7/8000 € a grandi linee per appartamento, siamo passati ai meno di 3000 € attuali, ed abbiamo un condominio più efficiente, un valore maggiore di ogni singolo appartamento, e siamo in ordine con le leggi attuali. Alla fine, un gran bel vantaggio.
Ritratto di Andre_a
16 agosto 2024 - 03:15
Non penso che potrei mai comprare un appartamento. Ci ho vissuto in affitto e i proprietari erano sempre sul piede di guerra, soprattutto tra gli anziani che volevano installare un ascensore e i giovani che non ne volevano sapere. In affitto va bene, ho sempre fatto la Svizzera utilizzando la carta del "non ci posso far niente, parlatene col proprietario", e da esterno ho anche trovato intrattenimento nella situazione, nonostante fosse abbastanza drammatica per entrambe le parti, ma se la casa fosse stata mia, sarei stato in costante conflitto. Purtroppo lo devo ancora sentire un condominio in cui vanno tutti d'amore e d'accordo. E neanche saprei accettare che altri mi impongano cosa fare e cosa non fare a casa mia, anche per cose banali: a me le finestre in alluminio non piacciono.
Ritratto di Vecchio Caprone
16 agosto 2024 - 08:04
Oxy, ottimo lavoro, se fossi stato un condomino avrei sottoscritto il tutto in due secondi, quindi complimenti, a mio parere decisione super intelligente (modo palese del darmi dell'intelligente). Che quello che ha rifiutato per questioni di cash-flow, rumore, polvere, o altre, nessun problema, ha venduto e ha trovato altra sistemazione. I condomini sono però un microcosmo, un piccolo mondo, in teoria democratico, e qui si raggiunge la logica dei miei ragionamenti. Facciamo che il suo condominio sia il mondo. Esaminiamo due delle infinite possibilità. La prima è semplice, la maggioranza decide di seguire una strada che ovviamente sarà piena di benefici, ottimo, ma la minoranza cosa fa? Deve andare sulla luna? Impediamo a questa minoranza di usufruire dei benefici da noi pagati? Tante sono le domande che si possono fare. La seconda possibilità è quella più simile al mondo odierno. La minoranza decide il cambiamento e vuole forzare la maggioranza ad accettarlo, perché é per il bene di tutti. Come se a quello che abita la piano terra ne fregasse dell'ascensore. Ancora una volta impediamo agli altri di non usufruire del cambiamento? Li esportiamo su Marte con Musk? Vede, posso anche voler credere che lei abbia accettato i vari cambiamenti per ridurre le emissioni inquinanti, se lei me lo dice devo crederci per questione di rispetto, ma tutti gli altri hanno fatto le loro belle valutazioni economiche e di miglioramento della propria qualità di vita, non per salvare il mondo. Quindi la domanda rimane. Cosa fare con coloro che non possono permetterselo? Buona giornata.
Ritratto di Oxygenerator
16 agosto 2024 - 14:12
Mi piacerebbe essere così clean, ma anch’io ho fatto i miei bei conti. Il vantaggio era evidente. Noi abbiamo deciso a maggioranza. Solo due condomini erano contrari e uno dei due ha venduto, l’altro si è adeguato. Inoltre il tutto viene pagato a rate, in 10 anni. L’appartamento più piccolo da noi é a livello del seminterrato, sotto i 40 mq ed è stato comprato a 340 000 €. Ora se si spendono quei denari, per quello che è a tutti gli effetti una cantina, non esiste rognare per spendere 10.000 € ad appartamento per l’adeguamento del condominio votato a millesimi quasi pieni. Abbiamo questo condomino che si è dovuto adeguare ma che ad esempio è l’unico che si è opposto anni fa all’istallazione dell’ascensore. È al terzo piano. Abbiamo le chiavi a codice per utilizzarlo e lui non le ha ovviamente. Il risultato è stato che lui ha dovuto a proprie spese montare una piattaforma esterna per il montaggio delle finestre, perchè non passavano dalla tromba delle scale e non gli abbiamo dato il permesso di usare l’ascensore. Di fatto ha speso molto di più, di chiunque di noi, per i lavori. Per essere più scomodo. Sono cavoli suoi. Non gli avrei mai dato il permesso di usare l’ascensore. Abbiamo due ingegneri nel condominio, proprietari, e tutti ci siamo affidati a loro con fiducia. Solo questo inquilino vive pensando che tutti lo vogliano fregare, ed in effetti è quello che lo prende sempre in kubo, ma per sua scelta. Quindi mi spiace, ma siamo anche un po’ figli delle nostre scelte. Cosa fare con coloro che non possono permetterselo ? Non lo so. Probabilmente bisogna vedere caso per caso. Se è uno che finge di non poterselo permettere perchè non vuole, lo costringerei a pagare con le rate condominiali. Se non può veramente permetterselo, mi domando perchè abbia preso casa, o se la sia tenuta, in un condominio che ha non solo costi alti nel comprare, ma anche nel mantenimento della struttura. Con quasi 8000 € di spese condominiali, ci si pagava un affitto annuale, quasi ovunque e senza avere rotture di @@. Nelle villette private dipende dal valore, a mio avviso dello stabile, e anche dall’etá di chi ci vive. Se sono di basso valore e persone anziane a mio avviso, aspetterei la fine del loro corso vitale e gli eredi saranno poi quelli che dovranno sistemare gli adeguamenti, o vendere. Tanto il green deal è al 2050. Mancano 26 anni. A loro scelta. Se sono proprio poveri, non avranno proprietá, casa compresa. Coloro che non potranno permetterselo e sono giovani, sono quelli che si potranno trovare più in difficoltà, ma sono anche quelli che hanno accesso più facile al credito se hanno un lavoro, quindi potrebbero fare i lavori. Per quelli che non lavorano e hanno casa di proprietá, mi chiederei prima, come campano. Con che soldi ? Ma come vede non ho risposte. Così come non le ho per chi mi dice, io l’auto non posso permettermela. Auto e case di proprietá sono lussi. Il diritto alla casa presuppone che uno abbia diritto di avere una casa e pagare un affitto alla propria portata. Ma non il diritto alla casa privata di proprietá.
Ritratto di Vecchio Caprone
16 agosto 2024 - 14:30
d'accordissimo sul suo approccio e discorso.
Ritratto di Andre_a
16 agosto 2024 - 15:26
Mi dispiace, ma sulla casa continuo a vederli impossibili quegli obblighi che sulle auto possono funzionare. Se tiri troppo la corda, quella si spezza: in Italia non son buoni a combattere l'abusivismo con le leggi di oggi, figuriamoci se si possono far rispettare le classi energetiche. Per me, l'unica via sono incentivi chiari, sostanziosi e facilmente accessibili, soprattutto al di fuori dei condomini: in condominio capisco che uno certi fastidi e certe spese impreviste le debba mettere in conto, ma a casa mia sulla mia terra li aspetto col fucile! A proposito, scopro ora che "solo" 1 italiano su 4 non vive in condominio: pensavo fossero molti di più. Comunque non stiamo parlando di quattro gatti.
Ritratto di Vecchio Caprone
16 agosto 2024 - 17:25
andre_a sono perfettamente d'accordo, ma se vuoi affittare legalmente a terzi la tua casa, è tuo obbligo metterla in ordine con leggi ed ordinanze. Come fu fatto per la pittura al piombo o l'asbesto. Normalmente il permesso di abitazione della tua proprietà (non appena comprata) può solo esserti tolto per deficienze strutturali. Ma se ripari le deficienze strutturali devi anche mettere a giorno tutto il resto. In quanto a vivere in condominio, attento ai numeri, non dico che hai torto, non conosco il dato, ma, normalmente, queste statistiche sono fatte sulla proprietà di residenza. Visto il numero di persone con seconde o terze case (campagna, montagna, mare) forse siamo a più di 1 su 4.
Ritratto di Vecchio Caprone
16 agosto 2024 - 17:25
Andre_a
Ritratto di Andre_a
17 agosto 2024 - 01:06
@Vecchio Caprone: in teoria non potrei essere più d'accordo, ma la pratica è un'altra bestia. Soprattutto la parte "se vuoi affittare legalmente a terzi la tua casa, è tuo obbligo metterla in ordine con leggi ed ordinanze" è talmente vera da sembrare ovvia. Però (stavolta il però ce lo metto io) più rendi difficile mettere la casa in regola e più persone rinunceranno ad affittare legalmente. Soprattutto se i controlli non esistono: controlli che comunque non sono facili quando si parla di case private.
Ritratto di Gordo88
16 agosto 2024 - 12:26
1
Bene ma magari avete usufruito del 110% e/o del bonus facciate per poterlo fare a costi ragionevoli
Ritratto di Oxygenerator
16 agosto 2024 - 14:18
Si. Non su tutto, ma su alcune cose legate all’efficientamento energetico, si. Ah ecco, un altro lavoro è che abbiamo fatto è togliere il gas, dal condominio.
Ritratto di Gordo88
16 agosto 2024 - 19:00
1
Ecco magari non so se avevate la maggioranza se non ci fossero stati quelli, basti guardare le vendite bev come sono schizzate quando sono arrivati cospicui incentivi da parte dello stato..
Ritratto di Andre_a
16 agosto 2024 - 15:13
@Vecchio Caprone: solo la legge di diritto penale non può essere retroattivo. Anzi, se la legge prevede un alleviamento della pena può essere retroattiva pure lei.
Ritratto di Vecchio Caprone
16 agosto 2024 - 17:18
Andre_a in Italia la legge è una cosa strana rispetto al diritto internazionale poi anche peggio. Nel mondo civile nessuna legge può essere promulgata (civile o penale, o semplice ordinanza) nella quale si specifici che la pena viene applicata anche a coloro che hanno infranto la legge che non esisteva e che quindi non hanno infranto. Questo è il senso di retroattività. Come se chiedessimo a tutti di pagare per la raccolta differenziata dal 1948, o se quelli che pagarono il superbollo diesel possono chiedere il rimborso. La leggi va sempre nei due sensi. In quanto poi alla riduzione delle pene solo perché un'azione è stata decriminalizzata, trattasi del fatto che la gente non vuol capire (inclusi i giudici) che le leggi e le punizioni sono, che si voglia o no, l'espressione dell'epoca della promulgazione delle leggi e delle punizioni previste. Rinnegare o modificare le punizioni (senza validi motivi o nuove prove che porterebbero ad una revisione del processo) vuol dire negare l'essenza stessa della legge (sia quella passata che quella presente). Nota bene che parlo di legge, non di giustizia.
Ritratto di Andre_a
17 agosto 2024 - 01:15
Veramente il principio di retroattività della legge penale favore vale almeno in tutta Europa, e non mi stupirei se fosse lo stesso in buona parte del mondo "occidentale". Secondo me giustamente: se oggi la nostra moralità si è evoluta al punto di non ritenere più X un reato, perché mai dovremmo mandare o lasciare in galera chi ha fatto X ieri?
Ritratto di Vecchio Caprone
17 agosto 2024 - 12:06
Andre_a, grazie, mi fai ringiovanire, tanti anni fa la pensavo nello stesso modo (tanti). Discussioni interminabili, con avvocati e giudici amici di mio padre. L'ottica era, all'epoca, la questione del proibizionismo, quindi cosa puramente teorica in quanto nessuno aveva toccato con mano il problema. Io insistevo che tutti quelli condannati alla galera per aver violato il proibizionismo avrebbero dovuto essere liberati. Discussione originata dal fatto che un trasportatore era stato condannato 10 ore prima dell'entrata in vigore dell'abolizione del proibizionismo. Discussione e dibattito quasi inutile in quanto nessuno in partenza aveva definito cosa s'intendeva per legge e quale era il compito teorico della legge in senso lato. A livello penale c'era anche il problema della differenza fra il Codice Napoleonico e quello Anglosassone. L'interminabile discussione (molte, non una) era anche sul perché le leggi vengono promulgate e la punizione definita. Poi si discuteva anche dell'evoluzione delle leggi e del sistema giuridico. Nottate stupende che ricordo con piacere immenso. Oggi non discuto più, per modo di dire visto che lo faccio con te. La legge non conta, la certezza della pena, quella si che conta. Quando uno trasgredisce la legge deve sapere cosa rischia, ed il prezzo da pagare. Conoscendo la pena prende responsabilità dell'atto. Cambiando la legge o la pena non cambia il fatto che il trasgressore sapeva il rischio. Se il giorno dopo aver comprato la tua macchina il prezzo scende del 30% t'attacchi al tram. Che poi si voglia ridurre la popolazione carceraria è un altro discorso. Attenzione però, non esistono leggi giuste, almeno non per tutti!! Guarda che io non sono Santo, ho preso i miei rischi, come tutti e quando ho sbagliato (o mi hanno preso) ho pagato. Lamentato? Mai. Detto questo il discorso affitti e modifiche era puramente teorico e basato sulle disposizioni di alcuni Stati negli USA. Affittare un locale completamente in nero non è molto intelligente (per il proprietario) ma ognuno fa i suoi conti a modo proprio. Grazie Andre_a.
Ritratto di Andre_a
17 agosto 2024 - 14:20
Se ti faccio sentire giovane, continuo ancora più volentieri. La grossa differenza è tra teoria e pratica. In teoria, se la legge fosse una cosa perfetta, sarei d'accordo con te, ma in pratica vedo almeno grossi problemi. Il primo è che la legge è fatta da uomini, gli uomini sbagliano e l'umanità stessa cambia col tempo: l'esempio del proibizionismo lo vedo come un "ok, abbiamo sbagliato, non possiamo mandare la gente in galera per un grappino". Quindi, se abbiamo sbagliato, perché mandare in galera chi il grappino se l'era fatto ieri? L'altro discorso pratico è quello che in parte hai dismesso troppo rapidamente, ma al di fuori delle (seppur interessanti) chiacchiere filosofiche conta eccome: se le carceri sono sovraffollate e se ci vogliono 1000 anni per portare a termine un processo, ha senso perdere tempo prezioso per mandare in galera uno che ha fatto una cosa che non riteniamo più così riprovevole? Parli di certezze del diritto, ma se mi processano fra 20 anni quando sono già vecchio e magari il reato è in prescrizione, che certezza è? Infine sugli affitti: forse negli Usa l'affitto al nero non è molto intelligente, ma in Italia è pieno di appartamenti affittati a 4 o 5 universitari o extracomunitari. Certo, magari l'appartamento ti torna in condizioni pietose, ma nel frattempo ci hai fatto talmente tanti quattrini che lo sistemi senza problemi. Io non lo farei, per natura mi sento male al solo pensiero di fare una cosa illegale (con pochissime eccezioni), ma più diventa difficile affittare legalmente e più uno ci pensa.
Ritratto di Vecchio Caprone
17 agosto 2024 - 18:46
Andre_a la legge, come ben dici, non è perfetta, essa è in effetti l'espressione della società in cui viviamo, con i propri limiti e le proprie aberrazioni, come definizione la legge non è giustizia. La legge è generalmente creata da imbecilli che abbiamo eletto. La durata dei processi in Italia è uno scandalo da violazione dei diritti umani, cosa che ci rovina anche quando qualcuno vuole investire in Italia. La legge però è anche una filosofia, teorica naturalmente. Se uno pensa che non viene punito, non ha nessun freno e l'umanità senza freni perde la propria essenza. Il guidatore di camion pieno di alcool durante il proibizionismo violava la legge in conoscenza di causa, non importa quanto prima del cambiamento della legge. Lo stesso poi diventerà con molta probabiltà guidatore di camion di droga (camion come modo di dire) o esseri umani. Se superi i limiti di velocità la multa la paghi, se uccidi qualcuno guidando ubriaco ci mettono (in Italia) anni per farti pagare per il tuo reato. Quando ero in Arizona passarono il delitto di guida in stato di ubriachezza dalla polizia di Stato allo sceriffo di contea. A Phoenix c'era Joe Arpaio. L'ubriachezza la volante è diminuita drasticamente perché nessuno voleva passare sei mesi nelle sue tende nel deserto senza AC e vestiti con dei mutandoni rosa. La certezza della punizione, grande risultato. La legge non cambiò. Pratica non teoria. Per l'affitto hai ragione, ho visto personalmente Via Roma a Piacenza passare da alta borghesia in bellissimi palazzi a medina (o souk). Tutti sanno ma ispezioni nisba.
Ritratto di Andre_a
14 agosto 2024 - 13:31
A me il pensiero della gen z e successiva interessa moltissimo. Ne fanno parte i miei figli e mio nipote, vorrei lasciare loro un mondo come minimo nelle condizioni in cui l'ho trovato, possibilmente migliore.
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 14:09
Concordo
Ritratto di Flynn
13 agosto 2024 - 09:20
2
I gomblotti sono come una scatola di cioccolatini: non sai mai quel che ti capita.
Ritratto di stefanotorino
13 agosto 2024 - 20:32
le statistiche long life sono sugli attuali 70/80enni che in gioventù non hanno mai toccato trash food. inoltre l'età dei malati di tumore si è abbassata, ne parlava qualche settimana fa la stampa, sempre più giovani, proprio quelli con accesso al trash food in giovane età e con aria più pulita dei loro nonni 80enni long life
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 09:19
Purtroppo non è proprio così. Se lo fosse, sarebbe facile invertire la tendenza.
Ritratto di Andre_a
13 agosto 2024 - 10:55
@stefanotorino: se te vai a gasolio, sporchi anche la mia aria. Se io mangio sushi, il mio mercurio non va a finire sulla tua insalata. Mi sembra una differenza fondamentale, la libertà di un individuo finisce dove inizia la libertà dell'altro.
Ritratto di stefanotorino
13 agosto 2024 - 18:50
finché la sanità è pubblica(ancora per poco credo) la tua salute la pago anche io. resta il fatto che il clima non è colpa del diesel ma una questione più grande di sfruttamento del pianeta soprattutto di alcune nazioni che non rispettano le regole, tra le quali anche il più grande produttore di auto elettriche. il discorso dell'aria è uguale a quello della urina del cane sul muro di casa, io non lo voglio ma ormai è fenomeno inarrestabile con annessi e connessi. sul discorso dell'aspettativa di vita, i dati sono ancora riferiti ad anziani che sono cresciuti senza trash food, i primi dati in negativo riguarderanno proprio la nostra generazione che ha introdotto McDonald's e altre schifezze in giovane età, impensabile x gli attuali 70-80enni. resta il fatto che non c'è una rete di servizi pubblici adeguati alle esigenze della gente. però guarda caso, tutto il cambiamento è ad incremento di spesa media e non in decremento. posso pensarne male?
Ritratto di stefanotorino
13 agosto 2024 - 18:53
aggiungo la generazione long life non aveva trash food ma un'aria irrespirabile. oggi abbiamo un'aria più pulita rispetto agli anni 60/70 ma una qualità di cibo da paura, con abitudini nemmeno italiche che però ci hanno conquistato
Ritratto di Andre_a
13 agosto 2024 - 19:33
Purtroppo parti da basi errate: l'aria di oggi non è più pulita, il cibo degli anni 60/70 non era più sano (era l'epoca d'oro dei pesticidi!) e la generazione "long life" è la nostra, o meglio ancora la prossima, vista l'età media in costante aumento. Infine, il sushi che prima portavi ad esempio di cibo non salutare viene regolarmente consumato nella nazione più longeva al mondo. Detto questo, il limitare comportamenti che danneggiano la propria salute lo vedo mooolto pericoloso: potrebbero vietarti il cornetto e cappuccino al mattino, l'alcol, potrebbero obbligarti a fare attività fisica ogni giorno, a viaggiare in treno anziché in macchina... se non vedi differenze tra il trascurare sé stessi e il danneggiare attivamente gli altri, non so che aggiungere.
Ritratto di stefanotorino
13 agosto 2024 - 20:42
infatti il sushi in Italia è pescato in Italia, già. in quegli anni la maggior parte degli italiani viveva ancora più in campagna che in città e di mangiava quello che dava l'orto o il pezzo di terra di possesso. poi c'è stata l'industrializzazione e il riempimento delle città e sono cambiate abitudini e problemi. mia madre è del 46 e non ha mai toccato un hamburgjer, è la sua generazione long life non la nostra. https://www.google.com/amp/s/www.rainews.it/amp/articoli/2024/01/il-tumore-colpisce-sempre-piu-giovani-oncologi-unondata-di-casi-nel-post-pandemia-2844cd4d-f1d2-4ea4-911c-d1639930481b.html in aumento under 50 (nostra generazione) colon mammella prostata (no polmoni) ma il diesel è il demonio. resto sempre più compiaciuto su chi ha fatto un ottimo lavoro sul brain washing di massa, grazie anche ai social e relativi bot. tutti omologati, pensiero unico. inquietante.
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 08:50
È la sua mente che crede di pensare in maniera alternativa. Spero non consapevolmente. I tumori aumentano dagli anni 70. La differenza sta nel fatto che nel tempo siamo migliorati e oggi ( negli ultimi 10/20 anni ) abbiamo tecniche diagnostiche che li trovano anche se sono molto piccoli, cioè meno di due mm di diametro. Senza la nostra diagnostica e prevenzione, si moriva di altro ufficialmente, ma erano tumori che agivano sotto traccia per anni. È che non lo sapevamo fino all’autopsia, se, e ripeto se, veniva richiesta, perchè non obbligatoria, in alcuni casi, fino a 20 anni fa. La medicina diagnostica ha fatto passi che lei da per scontati, oggi, ma che solo 15 anni fa, erano impensabili. Se poi deve andare su chi ha sfruttato il pianeta e lo ha inquinato, puntare il dito su Cina e India è uno sbaglio clamoroso storico e industriale. Sono più di 200 anni che l’Europa impesta l’aria con le fabbriche. Con qualsiasi tipo di fabbrica. Cina e india fino a 40 anni fa, si muovevano tutti in bicicletta e l’industria era pressoché inesistente. Vero che oggi inquinano di più, ( sono anche miliardi persone, contro pochi milioni di europei ) ma fino a pochi anni fa hanno subito il nostro d’inquinamento. E siamo andati noi europei a sfruttare e costruire fabbriche in Cina, con manodopera a zero costi, praticamente. Quindi non osiamo neanche pensare di esserne fuori, da questi problemi. Vede pensare veramente presuppone anche conoscere le evoluzioni delle varie storie. Non solo aderire a tesi diverse, tanto per dire che si pensa diversamente. Già il fatto del concetto di brain washing di massa, è di per sé, già un pensiero unico. Uno slogan comodo. Un’etichetta. Ed in quanto tale non dice niente, non pensa a niente, perchè ha già comodo l’’inutile termine. Ah, è da social anche lui. Per dire, quando si crede di pensare diversamente dagli altri….
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 09:26
Inoltre che il cibo dalle campagne fosse più pulito è un’illusione. Tra pesticidi, inquinamenti inconsapevoli, rifiuti pericolosi lasciati all’aperto etc etc vi erano parecchi pericoli per chi lo mangiava, non ultimo conservazioni pericolose dei cibi. Inoltre cosa che non ho menzionato prima ma importante, dagli anni 80 la popolazione mondiale è raddoppiata. Siamo passati dai 4 milardi di persone a 8, nel mondo. Con diagnostiche molto più precise. Che aumentino i casi, è il minimo. Ma dare la colpa al trash food è da “ristoratori”.
Ritratto di Andre_a
14 agosto 2024 - 12:34
@stefanotorino: mi dispiace per tua madre. Mia nonna è del '33, l'hamburger lo ha assaggiato e ci ritorna spesso e volentieri
Ritratto di stefanotorino
14 agosto 2024 - 14:21
lo ha assaggiato da anziana non da bambina. cmq vedo che ci sono in paio di account alleati, magari le stessa persona. e questo conferma che c'è una spinta verso una direzione che condanna prontamente chi solleva dubbi. si faceva con la radio poi con la tv ora coi social e chat. ad maiora
Ritratto di Andre_a
14 agosto 2024 - 14:43
Non farei altro che creare account multipli per chiacchierare con te. Buonanotte!
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 14:45
:-)))))
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 14:51
Vedo che il complottismo fa parte della sua natura. Se non si fida di chi scrive le proprie opinioni, perchè dialoga ? Non fidandosi o avendo il perenne sospetto che la moglie le mette le corna, la soluzione sarebbe quella di non sposarsi, non quella di insinuare sospetti, sulla stessa, dopo averla sposata. Manca di logica la sua modalità. Spero che sia tanto giovane.
Ritratto di AndyCapitan
14 agosto 2024 - 01:41
4
Guarda che i diesel Oxy mica li avevano solo i tedeschi eh...erano uguali anche per PSA e FCA i valori inquinanti truccati...sì è colpevolizzato la Germania ingiustamente...guarda caso tutta la farsa et nata in america e guarda caso poi è nata la tesla....ehhhh....guarda caso....svegliatevi Ve....era un progetto per azzerare l'Europa!
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 10:03
Vero i diesel erano ovunque ma, quelli tedeschi, anche solo per le vendite più alte, erano più diffusi. Un progetto per azzerare l’Europa ? E ci dobbiamo svegliare. È sicuro ? La storia di Tesla prende ufficialmente il via nel 2003, in California, quando gli ingegneri Eberhard e Tarpenning decidono di porsi l'obiettivo di istituire la prima azienda destinata alla progettazione, allo sviluppo e alla costruzione di vetture a propulsione elettrica. Il primo prodotto Tesla in vendita, la sportiva Roadster, ha debuttato nel 2008, seguita dalla berlina Model S, introdotta nel 2012, e dal SUV Model X, presentato nel 2015. Lo scandalo sulle emissioni è iniziato nel 2015, quando l'Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente (EPA o USEPA) ha notificato alla multinazionale tedesca del gruppo Volkswagen un avviso di violazione del Clean Air Act, la legislazione degli Stati Uniti sulla qualità dell'aria. Quindi secondo lei, lo scandalo viene architettato ad arte, per favorire un’azienda che era nata 12 anni prima e che aveva auto da piazzare elettriche, molto più costose e in vendita già da 8 anni ? È una bella fantasia. Inoltre per azzerare l’Europa son bastati la mancanza di chip che vengono costruiti in Cina, non c’è bisogno di tutta questa dietrologia. Comunque dopo quello che lei chiama “la farsa” non è nata Tesla. Tesla era già nata da 12 anni e da 8 anni vendeva i suoi prodotti ovunque.
Ritratto di Oxygenerator
14 agosto 2024 - 10:07
Inoltre, mi scusi, ma qualcuno ha impedito all’Europa di adeguarsi sull’elettrico ? Non mi risulta. Quindi fosse anche vero che vi era una manovra sotto ( alla quale ovviamente non credo ) nulla impediva all’Europa di cominciare su una tecnologia elettrica, invece di restare legata al termico.
Ritratto di Gordo88
12 agosto 2024 - 17:11
1
Sarebbe interessante sapere la capacità di produzione odierna e nel medio lungo termine..
Ritratto di Mbutu
12 agosto 2024 - 19:59
La favola dei carburanti da olio esausto per tutti mi piace sempre tanto. Non basta per l'aviazione che ne chiede sempre di piu, figuriamoci per le auto. Senza dimenticare che il piu grande esportatore al mondo di UCO é la Cina e mi pare che non si voglia far dipendere la mobilitá da loro ...o no?
Ritratto di ilariovs
12 agosto 2024 - 20:44
Intanto sarebbe interessante capire quanto HVO si può produrre. L'ultima volta che sono capitato sul sito dei produttori di biocarburanti parlavano si 2,2 mln di ton di TUTI i biocarburanti non solo di HVO. In Italia si consumano circa 55mln di Ton di benzina/gasolio-anno. Direi che siamo ben lontani dal poter camminare ad HVO ma manco pe niente. Secondo l'HVO è quello da scarto, ed è bellissimo, ma quanto scarto c'è? Non vorrei che qualcuno ipotizza che con 3 padellate di olio fritto ci facciamo girare milioni di veicoli. Altra considerazione è invece prendere mln di Km2 di terra e coltivarci roba per fare biodiesel. Ultima considerazione sulle emissioni locali... linsiamo punto è a capo col diesel per cui sempre fuori città per cortesia.
Ritratto di lele70mi
12 agosto 2024 - 21:30
Io lo uso vecchia Peugeot 16td del 2012...
Ritratto di Andre_a
13 agosto 2024 - 10:58
@lele70mi: il grande capo Estiqaatsi della tua macchina... pensa che tutto sommato è onesta, ma spera non venga troppo usata nei centri abitati :)
Ritratto di BobTheBear
13 agosto 2024 - 00:10
Scusate ma è una mia riflessione. Non trovo nessun vantaggio ad un’adozione massiccia del biocarburante HVO. Mi spiego. Per quello che ho letto ad oggi la maggior parte delle materie prime sono importate dalla Cina. Aggiungiamoci che anche volendoci rendere autonomi avremo che l’intero territorio agricolo italiano non basterebbe a coprire il fabbisogno attuale dei mezzi diesel in circolazione e per finire comunque non avremo un impatto zero con le emissioni di qualsiasi genere. Il mio dubbio è con tutti questi limiti perché investire queste risorse se semplicemente man mano che i mezzi attuali arriveranno a fine vita possono essere sostituiti con mezzi che possono emettere zero inquinanti in fase d’utilizzo al netto del particolato dei pneumatici?
Ritratto di CR1
13 agosto 2024 - 06:07
IL vantaggio c'è . Qui parlano di scarti , che dovrebbero essere smaltiti correttamente ed invece vengono inceneriti nei motori . Altro vantaggio è che se inizi ad aver appetito e sei in coda in auto l'acquolina è appagata . Altro vantaggio meno import di petrolio . Come ogni cosa prevede vantaggi e svantaggi ma non son menzionati , quale sarà il prezzo ? Sarà come per il filtro antiparticolato un altra seccatura per questa motorizzazione? Per me son soluzioni tipo aggrapparsi con le unghie sugli specchi per salvare l'insalvabile
Ritratto di BobTheBear
13 agosto 2024 - 08:06
Se parli di vantaggi, basta sapere che anche usando tutti gli scarti alimentari di tutto il pianeta al massimo si potrà sostenere i consumi di 1 o 2 nazioni come l’Italia. Va da sé che i biocarburanti possono essere una soluzione di nicchia ma non di massa! La soluzione per quel che se ne dica è elettrificare visto che da recenti studi servirebbe solo il 2,2% del territorio europeo (costituito da una buona parte da tetti residenziali e non) per coprire il 100% l’intero fabbisogno di elettricità che il continente europeo necessiterà nel 2040. Al contrario tutti gli scarti alimentari umani e delle colture più quelli degli allevamenti con in più la totalità dei terreni agricoli europei non saranno sufficienti. Aggiungici che da qui ai prossimi 15 anni molte zone del mondo (circa il 10%) potrebbero diventare inabitabili per noi uomini e per molte specie animali e vegetali. Indovina dove emigreranno queste persone ma anche quanti animali selvatici si sposteranno? Secondo te è possibile continuare a convertire terra vergine in agricola? Io direi di no, visto che già oggi circa il 60% della biomassa su questa terra è rappresentata dagli animali allevati e dagli uomini, il 30% circa dagli uomini e il restante misero 10% sono gli animali selvatici. Sarà forse per questo che si trova sempre meno pesce da pescare?
Ritratto di forfEit
13 agosto 2024 - 08:22
Senza voler essere troppo ottimista, ma "a occhio" direi che finché tipo continuano a organizzarsi Olimpiadi, mondiali di calcio, ecc.ecc.ecc. Insomma tutte quelle cose dello spostare (alla fine per puro intrattenimento) decine se non centinaia di migliaia di persone (fra teams, parenti e sostenitori) da un capo all'altro del mondo e ciò """senza alcun problema/rimorso di natura Green" , direi ci sia ancora margine in merito alle cose tipo attenzione che mo' arriva l'invasione delle persone (e degli animali) ché lo spazio sulla terra ce lo stiamo a finire (presumo fosse sottinteso causa emissioni da consumismo)
Ritratto di MimmoVeritas
14 agosto 2024 - 04:38
Certo stiamo tutti in casa al buio al freddo d'inverno e caldo d'estate. Fermi a non fare nulla mangiando poco o nulla. Così saremo veramente Green.. smettetela con la pagliacciata dei green
Ritratto di CR1
14 agosto 2024 - 07:49
BoB vedi in U.S.A che truffaldini con sto bio hvo , Importano olio di palma vergine e lo spacciano per scarti per prendere gli incentivi
Ritratto di Vecchio Caprone
17 agosto 2024 - 12:32
@BobTheBear, scusi se m'intrometto ma, da qualche parte qualcuno ha fatto male i conti. Il 2% della superficie Europea (Schengen) coperta da pannelli solari potrebbe produrre (ottimisticamente) 115.000 GWh a fronte di un fabbisogno di 2.352.000! Si dovrebbe inoltre accumulare il 60% in batterie. Buona giornata
Ritratto di CR1
17 agosto 2024 - 15:01
Buondì Vecchio .. guardi che l unione europea è abbastanza ampia ,forse sui 4.200.000 kmq ed anche riempire il 2% è ardua impresa . Il fotovoltaico è una delle tante energie rinnovabili e forse quella più facile ad uso privato. Guarda l Enel che ha fatto in Texas vietato in italia ps://www.vaielettrico.it/pecore-e-pannelli-in-sardegna-no-il-pascolo-solare-e-in-texas-con-enel/