IL PIENO CON L’OLIO DELLE PATATINE - La sigla HVO sta per Hydrotreated Vegetable Oil (olio vegetale idrotrattato) e identifica un biocarburante con proprietà simili a quelle del gasolio: è prodotto da materie prime sostenibili, riciclando per esempio gli oli di frittura esausti, gli scarti del grasso animale o degli oli vegetali. Disponibile da qualche tempo anche nei distributori italiani, l’ADAC (l’automobile club tedesco) ha voluto testarne le qualità, confrontando su 4 auto diesel le emissioni e il consumo di carburante rispetto al gasolio tradizionale. Tutti i veicoli testati - una Skoda Superb Combi 2.0 TDI, una BMW 520d Touring, una Mercedes E 220 d e una Volkswagen Caddy 2.0 TDI - sono stati omologati per l’utilizzo dibiocarburante e quindi possono ricevere il pieno di HVO100 senza problemi.
EMISSIONI TOTALI ABBATTUTE - Con l’HVO il consumo aumenta leggermente, a causa della densità inferiore del biocarburante rispetto al diesel minerale: si parla di un incremento molto contenuto, dall’1 al 5%, in base al carico richiesto dal motore. Diminuiscono invece le emissioni allo scarico, dal 2 al 5%. Tenendo conto del processo di produzione dell’HVO100, secondo l’ADAC il risultato totale è una riduzione fino al 90% rispetto al diesel minerale, “perché durante la produzione del carburante diesel paraffinico la CO2 viene precedentemente rimossa dall’atmosfera attraverso la biomassa utilizzata”. Rimangono sullo stesso livello del diesel B7 (ben al di sotto dei limiti legali), le emissioni di particolato (PN), quelle di ossidi di azoto (NOx) e di altri inquinanti come gli idrocarburi e il monossido di carbonio, con valori leggermente diversi in base ai modelli. In generale, tutte le emissioni rimangono molto più basse dei valori limite in tutti i cicli, compreso in quello autostradale.
I COSTRUTTORI SI MUOVANO - Il test dell’ADAC ha sottolineato che l’HVO100 può essere utilizzato in sicurezza nei veicoli omologati e per questo invita i produttori “ad autorizzare tempestivamente, in modo completo e, soprattutto, con effetto retroattivo, le loro flotte all’uso con diesel paraffinico per le serie di modelli precedenti”. Per fare progressi in tema di protezione ambientale nell’abito dei trasporti, scrive l’automobile club tedesco, “è essenziale, oltre al rinnovo della flotta con auto elettriche, ridurre le emissioni di gas serra dei veicoli esistenti attraverso l’uso di carburanti rispettosi del clima”. Inoltre l’ente ipotizza anche un potenziale per la combinazione tra HVO e diesel tradizionali: se miscelati fino al 26% di biocarburante non serve l’autorizzazione della casa, ma “il bilancio della CO2 migliora fino al 20%”.