GAS, BALZO CLAMOROSO - L’avvio dell’invasione russa in Ucraina (alle 4 di notte ora italiana) scuote le Borse europee, giù anche del 4%, e ha ricadute notevoli sul gas: siamo a 119 euro al megawattora, in rialzo addirittura del 30%. Si tenga presente che l’Europa importa il 41% dei suoi consumi di gas naturale dai gasdotti russi. Se la Russia reagisse alle sanzioni Ue con l’interruzione delle forniture, Bruxelles dovrebbe trovare soluzioni valide. E il metano auto risulta ulteriormente in salita, a 1,86 euro, quando solo pochi mesi fa stava a circa un euro.
PETROLIO ALLE STELLE - In parallelo, il prezzo del barile del petrolio ha sfondato il muro dei 100 dollari, quota che non si vedeva dal 2014. Il presidente Usa, Joe Biden, parla di “attacco ingiustificato" e annuncia un rilascio di scorte strategiche per 13,4 milioni di barili, che verrà distribuito fra sette compagnie. In Italia, intanto, il prezzo medio del litro della benzina s’invola a 1,86 euro in modalità self (e il gasolio arriva a 1,733). Alcuni siti web parlano di quota 2 euro sfondata, ma si tratta di servito in determinate zone. Come per il gas, se Mosca stoppasse i flussi del petrolio dalla Russia, sarebbero tutte da capire le conseguenze per il prezzo alla pompa di benzina e diesel: possibili rialzi fortissimi.
PERICOLO DI ESCALATION - Da parte sua, il presidente della Russia, Vladimir Putin, parlando di “operazione militare per proteggere il Donbass”, è stato chiaro: “Un’ulteriore espansione della Nato e il suo uso del territorio ucraino sono inaccettabili. Nessuno provi e fermarci. Conseguenze mai viste se qualcuno interferisce”. Biden e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, annunciano sanzioni contro la Russia, mentre la Nato dice che farà “tutto il necessario per proteggere e difendere i suoi alleati”. Ferma condanna del presidente del consiglio Mario Draghi: “Attacco ingiustificabile”.