A BENZINA O ELETTRICA - Stanno arrivando nelle concessionarie italiane (40 quelle che hanno oggi il mandato) le prime auto della Omoda e della Jaecoo, due case del gruppo cinese Chery. La Omoda 5 e la Jaecoo 7 sono due suv medie (circa 450 cm la lunghezza), mosse entrambe da un 1.6 turbo a benzina abbinato al cambio robotizzato a doppia frizione (la “5” è offerta anche in variante elettrica, con 204 CV), ma con uno stile ben diverso.
RICCA DOTAZIONE – In attesa dei listini ufficiali, che dovrebbero arrivare a fine mese, i prezzi si annunciano concorrenziali: da poco meno di 30.000 euro per l’Omoda 5 e da circa 35.000 euro per la Jaecoo 7. Per la prima, le informazioni sulla dotazione sono limitate. La seconda, invece, in tutte e tre le versioni ha di serie il cruise control adattativo, il controllo dell’angolo cieco, il sistema di parcheggio semiautomatico, l’antifurto, 7 airbag (compreso quello fra le poltrone), i rivestimenti in ecopelle, il sedile di guida a regolazione elettrica, il “clima” bizona, il cruscotto digitale di 10,3” e il sistema multimediale con Android Auto e Apple CarPlay. Solo la più ricca è dotata della trazione integrale e del display centrale verticale di ben 14,8”.
MODIFICATE PER L’EUROPA - Le due auto si basano su modelli cinesi profondamente aggiornati per il mercato europeo. Tanto che, nel 2022, la Omoda 5 ha ottenuto il massimo punteggio nei test dell’Euro NCAP (qui i dettagli). Ne abbiamo parlato con Peter Matkin (nella foto qui sopra), capo del settore che cura i mercati internazionali del colosso Chery.
GPL? FORSE IN SEGUITO - “Sicuramente il mercato europeo è quello più esigente al mondo” - ha ricordato Peter Matkin - “e abbiamo dovuto intervenire su vari punti. In particolare, in Europa le velocità medie sono più alte che in Cina, e per questo abbiamo dovuto rivedere la taratura delle sospensioni”. Anche la potenza è cambiata: in altri mercati il 1.6 turbo eroga 197 CV, ma le auto vendute in Italia avranno 147 CV (per motivi fiscali e di emissioni). A una precisa domanda, Matkin ha però escluso varianti a Gpl “almeno nel primo periodo. Ma il nostro è un piano a lungo termine e in seguito potrebbero arrivare altri motori e potenze”. In ogni caso, non è escluso che alcuni concessionari possano offrire l’impianto a gas installato presso di loro.
INFOTAINMENT PERSONALIZZATO - “Anche l’infotainment è stato adattato all’Europa: abbiamo due dipendenti in Germania che se ne occupano, selezionando le app necessarie per questo mercato. Abbiamo anche dovuto modificarlo per poterci collegare due telefonini contemporaneamente: in Europa molti hanno il cellulare personale e quello aziendale. In Cina, invece, tutti hanno un telefonino con doppia Sim”. Rilevanti, poi, i costi per adeguare le auto alle normative europee: da luglio tutte le auto nuove devono rispettare certi requisiti di cybersecurity ed avere precisi dispositivi di sicurezza (ne parliamo qui).
LOTTA ALLA RUGGINE - Ma, a sorpresa, secondo Matkin ben il 50% dei costi di adattamento ha riguardato non questi aspetti quanto i trattamenti anticorrosione: “in Cina in inverno non viene sparso il sale e ci sono meno agenti chimici sul fondo. Nel Vecchio Continente, invece, dobbiamo arrivare a offrire 12 anni di garanzia anticorrosione”.