PEZZO A PEZZO - Dopo i motori Ingenium (
qui la news) è la volta dell'ossatura: in casa Jaguar la XE (
nella foto sopra il frontale), che debutterà ufficialmente l'8 settembre a Londra (
qui la news) viene svelata con parsimonia, come si conviene a un modello che è chiamato a estendere verso il basso la gamma e a scontrarsi con le “solite note” Mercedes C, Audi A4 e BMW Serie 3. La
Jaguar XE sarà costruita in una specifica fabbrica a Solihull, sede della Land Rover, nelle West Midlands.
ALLUMINIO A PROFUSIONE - Il telaio della Jaguar XE impiega per più del 75% l'alluminio saldato o rivettato: la monoscocca denominata iQ All viene definita dalla Jaguar di "quinta generazione": è modulare e basata su una lega realizzata ad hoc. Battezzata RC 5754, utilizza in gran parte alluminio riciclato, contribuendo a ridurre consumo di energia e produzione di CO2 anche a livello di ciclo produttivo, a metà tra ecologia e convenienza. Rimanendo attinenti alla prima chiave di lettura, ciò permette all'azienda inglese di costruire con il 75% di materiale riciclato ogni auto prodotta entro il 2020.
NON SOLO ECOLOGIA - L'impiego dell'alluminio permette secondo la Jaguar anche di ottenere una corretta resistenza in caso d'urto, e al contempo garantire un'elevata rigidità torsionale a parità di peso rispetto all'acciaio; lo stesso materiale è riservato alle sospensioni posteriori Integral Link, con componenti in alluminio pressofuso cavo. Grazie al peso ridotto e al debutto del primo dei motori modulari Ingenium su una Jaguar, il 2.0 AJ200D, la nuova Jaguar XE promette una percorrenza omologata di oltre 25 km/litro nel ciclo combinato.