Le Jaguar da comprare prima che sia troppo tardi

La Jaguar E-Type è il modello che forse meglio di tutti racchiude e trasmette lo “spirito” più puro del marchio inglese. Per tutti è la macchina di Diabolik, il ladro più famoso dei fumetti, ma è anche una delle poche automobili apprezzate con sincera ammirazione da Enzo Ferrari, il quale era tutto fuorché tenero, quando si trattava di giudicare le auto della concorrenza. La prima serie con il 3.8 a sei cilindri, che nelle versioni alleggerite e potenziate dalla casa ha fatto la storia delle corse negli anni ’60, è molto più sportiva della seconda e della terza (quest’ultima, c’è anche con un grosso 5.3 V12). Spulciando gli annunci online, le richieste per un esemplare in ordine (anche cabriolet, con il tettuccio in tela) partono da circa 60.000 euro.

Più moderne delle precedenti berline 240, 340/380, S-Type e Mark X, quelle della famiglia Jaguar XJ hanno avuto una carriera lunghissima, iniziata nel 1968 e terminata con la nona generazione solo nel 2019. La prima, la seconda e la terza serie (quest’ultima, ritoccata nelle forme dalla Pininfarina) sono le più “classiche” e, quindi, le più desiderabili per gli intenditori del modello: ai raffinati motori a sei cilindri in linea e V12, uniscono un’eleganza senza tempo, oltre che unica nel suo genere. I prezzi sono a livello di una utilitaria di seconda mano: si parte dai 9-10.000 euro in su.

Per immaginare lo stupore che dovette suscitare appena uscita, nel 1975, basta uno sguardo: a distanza di quasi mezzo secolo, la Jaguar XJ-S sembra essere riuscita a fermare il tempo e fa ancora la sua gran bella figura. Rimpiazzare un mito come la E-Type non era cosa facile, ma la sportiva che ne ha raccolto il testimone, e che è rimasta sulla breccia per oltre vent’anni, non l’ha fatta rimpiangere troppo. Oggi in molti l’apprezzano per le spiccate doti di comfort, lo stile elegante e le elevate prestazioni garantite dai motori a sei o dodici cilindri. E c’era anche con la capote in tela (dal 1988). Le quotazioni? Tutt’altro che folli, al contrario di quanto si potrebbe immaginare: non è così difficile trovare una 5.3 V12 in buone condizioni a 11-12.000 euro.

Il fatto di essere l’ultima vettura su cui ha messo mano il fondatore della casa, Sir William Lyons, potrebbe essere una ragione sufficiente per comprarne una. Anche perché per una Jaguar XJ quarta serie (siglata XJ40 e venduta dal 1986 al 1994), “accontentandosi” di una sei cilindri, potrebbero bastare 5-6.000 euro. Il figurone è garantito, ma attenzione: a quei prezzi si trovano auto che hanno vissuto nei paesi del Nord Europa: alla lunga, il sale antighiaccio che ricopre le strade d’inverno potrebbe aver creato problemi di ruggine seri al punto da far raddoppiare il conto… 

La Jaguar XJ di sesta generazione, identificata dalla sigla X308 e prodotta dal 1997 al 2002, ha il pregio di unire alle forme classiche e senza età delle antenate un comfort e tecnologie al passo coi tempi, per l’epoca. Come la X300 di cui è, di fatto, un’evoluzione, vanta una qualità costruttiva e un’affidabilità superiori rispetto ai modelli precedenti. Una 4.0 V8 ben tenuta vi stuzzica? Buone notizie: possono bastare 7.000 euro, che però possono diventare anche oltre 20.000 euro per una XJR da 370 CV in discrete condizioni. 

Erede della XJS, la Jaguar XK8 da nuova era un sogno per molti irraggiungibile, ma oggi questa affascinante e ben rifinita granturismo di gran lusso (che c’è anche con la capote in tela) si può comprare al prezzo di una citycar (si va dai 12.000 euro in su, per un esemplare a posto). Dal 1996 al 2006 ne hanno fatte poco più di 90.000, e di buono c’è che in Italia se ne trovano ancora parecchie, incluse le potenti R con il V8 sovralimentato mediante compressore volumetrico. Che però costano fino a oltre 40.000 euro.

Nel nome e nelle forme eleganti e sinuose, la Jaguar S-Type del 1999 strizza l’occhio all’antenata degli anni ’60, ma poggia sulla moderna piattaforma della Lincoln LS, prima berlina sportiva a trazione posteriore del marchio americano (all’epoca, entrambe le case erano di proprietà della Ford). Nel 2001 una 3.0 V6 con il cambio manuale costava 78.500.000 di lire; oggi bastano meno di 5.000 euro per le più economiche in circolazione.

Lanciata nel 2001, la Jaguar X-Type è la “sorella” della S-Type, di cui ripropone l’eleganza classica dello stile e delle proporzioni. Basata sulla Ford Mondeo degli stessi anni, può contare sulla sicurezza della trazione integrale e sulla buona elasticità dei suoi tre motori V6 a benzina: un 2.5 con 196 CV, un 3.0 con 35 cavalli in più e un 2.0 che ne ha 156 (non molti ma comunque sufficienti a farle toccare i 210 orari). Quest’ultimo è abbinato alla trazione sulle sole ruote anteriori: una novità assoluta, per la casa del giaguaro, come del resto il 2.0 a gasolio, offerto dal 2003, e l’elegante carrozzeria station wagon, che debutta nello stesso anno. Qualcuno stenterà a crederci, ma per portarsi a casa una 2.0 V6 possono bastare 1.500 euro.