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Jeep: alla scoperta della regione montuosa di Moab

Pubblicato 06 aprile 2016

Terra rossa, rocce, canyon, paesaggi mozzafiato: questo è il terreno dove abbiamo guidato le Jeep Cherokee, Wrangler e Grand Cherokee.

Jeep: alla scoperta della regione montuosa di Moab
COMPIE 75 ANNI - Pellerossa, John Wayne e alcuni tra i percorsi di fuori strada più affascinanti del mondo: questa è la regione di Moab, nello stato americano dello Utah. Per scoprirla, non c'è niente di meglio della più americana delle 4x4, la Jeep, che quest'anno spegne spegne 75 candeline. Proprio per celebrare il traguardo, al Salone di Ginevra di inizio marzo è stata presentata un'edizione limitata (75th Anniversary, appunto) di tutti i modelli, ordinabile dalla metà di questo mese con consegne da maggio in avanti. I modelli si riconoscono per gli inserti nei paraurti e per il contorno delle feritoie color bronzo (ripreso anche sulle bocchette d'aerazione e in altri particolari dell'abitacolo), tinte specifiche e il profilo del marchio in arancione (della stessa tinta sono anche le impunture sui sedili): proprio con queste vetture affronteremo il percorso.
 
ARRAMPICATRICE - Lasciataci alla spalle la cittadina di Moab, la nostra colonna di Jeep si spinge nell'entroterra e inizia a salire lungo terreni polverosi in direzione della formazione rocciosa di Courthouse Rock. Siamo a bordo di un verde esemplare di Wrangler Unlimited (a quattro porte), la più iconica e “dura” 4x4 della casa: con le ridotte inserite, anche senza premere l'acceleratore avanza a passo d'uomo sulle ripide salite. Scalini anche di 30 cm, buche, “twist” (i passaggi nei quali due ruote diagonalmente opposte rimangono in aria) sono “digeriti” quasi con facilità, grazie anche al 3.6 V6 da 284 cavalli che spinge deciso, con regolarità e in silenzio. Il cambio automatico (a cinque marce e tutt'altro che rapido, ma noi non useremo più della seconda marcia) ci permette poi di concentrarsi sul pedale dell'acceleratore nei passaggi più ostici.
 
 
 
VAI DOVE VUOI - Grazie agli angoli di attacco particolarmente favorevoli (per merito anche ai paraurti “americani”, poco sporgenti ma illegali in Europa a causa delle norme per la protezione dei pedoni), la Wrangler si “beve” gli ostacoli uno dopo l’altro. Salite e discese sono così ripide che spesso ci si trova a non vedere altro che il cofano e il cielo o la terra. Fondamentale, allora, è seguire le indicazioni date a gesti da guide locali che indicano la direzione verso cui puntare o dove sterzare per evitare un salto troppo impegnativo o una roccia sporgente che potrebbe lacerare un pneumatico. Che in fuori strada la Wrangler sia di un'altra categoria, lo si nota anche quando è il nostro turno di essere aiutati: se alle auto che ci precedono hanno fatto ben attenzione a dove far mettere le ruote per evitare "toccatine" a paraurti e fondo, quando si accorgono su che vettura siamo, spesso le guide abbassano le mani e ci fanno semplicemente cenno di passare dove vogliamo.
 
“SCARPE” GIUSTE - Dopo la salita rocciosa, si prosegue su una pista sabbiosa, con le ruote che affondano e una nuvola rossa che si solleva al nostro passaggio. Le Goodyear Wrangler (cos'altro potremmo montare su questa vettura?) assicurano comunque la corretta aderenza, a dispetto del fatto di essere gomme da fuori strada, ma non iper-specialistiche. La direzione è quella di due speroni isolati che quasi si fronteggiano: Monitor Rock e Merrimac Rock. Arrivati sotto la roccia, siamo a soli 1500 metri di altitudine ma il vento è freddo e tagliente. Le formazioni rocciose sotto le quali parcheggiamo hanno 180 milioni di anni e si sono formate quando il mare ricoprì quello che al tempo era un deserto sabbioso simile all'attuale Sahara. Con il tempo, la pressione ha trasformato la sabbia in roccia che, quando l'acqua si è ritirata, è poi emersa. In seguito, il vento e le piogge hanno eroso questa roccia fino a farle prendere l'aspetto attuale. 
 
 
 
A CAPOFITTO - È il momento di una breve sosta, per ammirare paesaggi mozzafiato e un orizzonte che mai ci è parso così lontano; poi, ci viene proposto di lasciare la Wrangler per una più lussuosa Grand Cherokee, nel suo bel “vestito” verde militare pastello. Fortunatamente, è dotata sia di sistema di trazione integrale Quadra-Drive II (che aggiunge il differenziale a controllo elettronico posteriore) sia di sospensioni pneumatiche: così, con un semplice tasto aumentiamo la “luce” da terra. Visto il levigato fondo roccioso, impostiamo su “Roccia” la modalità di guida e proseguiamo. L'elettronica gestisce la ripartizione della potenza sulle ruote (che calzano lo stesso tipo di gomme della Wrangler, con la quale la vettura condivide anche il motore) e riusciamo a “tenere il passo” con poche difficoltà. Presto, però, le salite si fanno molto ripide e notiamo che la bianca roccia è striata di nero, quello del battistrada lasciato dalle vetture che ci hanno preceduto. Nelle discese, poi, si procede alla cieca, fidandoci delle indicazioni delle guide: spesso, sono così ripide che le giacche che abbiamo poggiato sul divano cadono contro gli schienali delle poltrone, e rinunciamo a rimetterle al loro posto. 
 
CIVILE A CHI? - Dopo qualche ora di marcia, arriviamo sotto i pinnacoli delle Determination Towers, dove lasciamo la Grand Cherokee e ci godiamo un pranzo sostanzioso e un caffè preparato sul fuoco: ci sentiamo un po' cowboy da film, anche a causa della polvere sottile e rossa (dovuta alla forte percentuale di ossido di ferro) che si deposita sui nostri abiti. Cambiamo ancora vettura e ci “imborghesiamo”, prendendo le chiavi di una Cherokee 3.2 V6 nella nuova versione Overland. Questo è l'allestimento più lussuoso, riconoscibile da paraurti, sottoporta e passaruota in tinta e per gli specifici cerchi di 18'' cromati; ha anche una dotazione particolarmente completa, che in Italia non farà a meno del tetto panoramico. Quella che guidiamo ha pneumatici quasi stradali e, non a caso, sarà proprio una vettura "gemella" l'unica a trovarsi con una gomma a terra, tagliata da una roccia. A dispetto delle premesse (e, diciamolo, del nostro scetticismo) la Cherokee non si fa distanziare di un metro: dobbiamo solo affrontare con un po' più di attenzione i dossi, specie in uscita, quando il paraurti posteriore rischia di “toccare” (cosa, che, purtroppo, facciamo un paio di volte col fondo della vettura, che non dispone di sospensioni regolabili in altezza). La parte più difficile è comunque terminata, e ora si tratta solo di seguire le vetture che aprono la strada fino a un punto panoramico dal quale dominiamo il Surprise Canyon, una stretta gola che, quando ci sono le piogge torrenziali, si riempie di piccole cascate. Dopo quasi otto ore di guida “sporca” fra territori che fino a ora avevamo visto solo nei film western, adesso dispiace quasi dover tornare a casa...
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Ritratto di Mattefonta92 0
6 aprile 2016 - 18:53
Soliti suv grossi e difficili da parcheggiare
Ritratto di Fr4ncesco
6 aprile 2016 - 19:55
2
Non sono soliti SUV, sono Jeep, le fuoristrada per antonomasia, che come vedi hanno una reale utilità a differenza della stragrande maggioranza di SUV. E' una tipologia di vettura necessaria per certi ambienti.
Ritratto di Mattefonta92 0
6 aprile 2016 - 20:18
Ormai le jeep sono diventate solo moda come con il nuovo Renagade e hanno perso le loro capacitá. Sono diventati i soliti suv, grossi e ingombranti
Ritratto di Fr4ncesco
6 aprile 2016 - 20:34
2
Tutta la gamma Jeep ha versioni integrali con marce ridotte e differenziali bloccabili, con assetto e ruote specifiche e propulsori adeguati, non sono i soliti SUV, anzi sono fuoristrada veri e propri.
Ritratto di Ercole1994
6 aprile 2016 - 23:02
Anche il povero MatteFonta,è stato imitato...Comunque bella esperienza al Moab, con 3 Jeep che hanno personalità distinte tra di loro, a partire dalla mitica e praticamente inarrestabile Wrangler, fino alla più civile,ma sempre validissima Cherokee.
Ritratto di Fr4ncesco
6 aprile 2016 - 23:05
2
Ah è un clone, non ci avevo fatto caso. Anche se mi sembrava un po' troppo vago...
Ritratto di Ercole1994
6 aprile 2016 - 23:11
Credo sia stato clonato per il fatto della doppietta sulla prova della 500 L storica...
Ritratto di Fr4ncesco
7 aprile 2016 - 00:19
2
Nel dubbio basta dare un'occhiata ai profili.
Ritratto di Mattefonta92 0
7 aprile 2016 - 00:39
Ho dovuto fare un nuovo account per un cambio di mail , così da poter ricevere le notifiche :)
Ritratto di dragomic
7 aprile 2016 - 08:39
1
se nn digerisci le suv posso capirlo, in effetti il 100% di essi sono vetture rialzate e basta, ma non sempre sono grosse anzi.. qui però si parla di fuoristrada, non di suv. provane uno, capirai da solo la differenza (provalo non per andare a fare la spesa)
Ritratto di pastrellandrea
7 aprile 2016 - 11:11
La Jeep sono solo "moda"??? E la tua SUV BMW che cos'è che non puoi neache andare fare un giro fuoristrada senza piangere? La Jeep ha saputo tenere carateristiche da vero fuoristrada, anche se si è adattato alla strada. Non confondiamo le cose per favore!
Ritratto di Alfa85
7 aprile 2016 - 12:58
Mattefonta92 sono d'accordo con te sul Renagade, è una macchina normalissima con l'estetica Jeep, non è più quel indistruttibile mezzo divora asfalto e terra che era la vera Jeep, ma se vende ed è fatta in Italia per me va benissimo.
Ritratto di selvaggio
6 aprile 2016 - 19:47
Tutto bene finchè si viaggia in paesi dove il carburante e l'auto non sono tassati.
Ritratto di Damiano Mariastella
7 aprile 2016 - 00:20
non capisco cosa s'ignifica clonare le persone, che divertimento c'è?
Ritratto di Highway_to_Нell
7 aprile 2016 - 01:38
Bisogna anche saper fare i cloni, non aggiungendo lettere e numeri a caso e storpiando i nomi. Pivelli ;)
Ritratto di mirko.10
7 aprile 2016 - 07:17
3
I fuoristrada oggi hanno delle caratteristiche progettuali volte sempre di più al comfort, eleganza estetica ed interni qualitativamente elevati a beneficio della vita a bordo. I suv li conosciamo. Berlinone confortevoli capaci (quelle serie) di regalare grande comodità, spazio e guida rilassante. Con le jeep puoi permetterti esperienze meravigliose come in questo articolo e se ovvio, non a questo livello, guidarle in percorsi fuori citta' impegnativi e poco conosciuti...più naturali ed ovviamente interdetti ai suv. Saranno sempre due categorie distinte per fortuna. Bella questa prova in questo articolo.
Ritratto di napolmen4
7 aprile 2016 - 15:02
Jeep e' Una miniera d'oro x FCA!!
Ritratto di mirko.10
7 aprile 2016 - 15:43
3
Esatto napolmen, jeep per fca è perfetta! La fca può produrre, grazie a lei, auto con l'esclusiva firma fuoristradistica.

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