OMAGGIO ALLA FLORIDA - Sei le concept Kia al Sema 2015, il salone delle elaborazioni e delle personalizzazioni di Las Vegas: tra esse spicca la cabrio A1A Optima (foto qui sopra). La sigla richiama l’autostrada A1A, lunga più di 300 miglia, che attraversa la Florida a mo’ di lingua d’asfalto sospesa tra le spiagge oceaniche e la vegetazione, e termina a Key West, la città-isola più a sud degli Stati Uniti con visa su Cuba. La novità è che la berlina Optima diventa cabrio - e l’interpretazione stilistica è quanto mai coraggiosa. La livrea è da show car, un azzurro che più oceanico non si può; vari particolari risultano gradevoli, frutto di uno studio che potrebbe prefigurare una produzione di serie (magari per il mercato locale, che permette di vivere a capote scoperta per quasi tutto l’anno). Il parabrezza è più corto, la capote in tela ha un’estensione pronunciata. Per mitigare la parentela con una berlina dal passo lungo, l’assetto è stato ribassato e i cerchi sono di diametro consistente - ben 20”, quasi un omaggio al mondo del tuning a stelle e strisce. Elemento distintivo sono le porte posteriori. La meccanica è quella di serie, con il motore 2.0 da 245 CV e 260 Nm di coppia massima; l’unica variante è rappresentata dall’impianto di scarico di tipo sportivo. L’abitabilità è per quattro persone, con quelle che occupano i posti posteriori non certo costrette a sacrifici: per loro c’è molto spazio, e non manca un elemento centrale con relativi braccioli.
LA FORTE AVVENTUROSA - Si chiama Mud Bogger la seconda concept: deriva dalla Forte (foto qui sopra) ed è equipaggiata con assetto rialzato, pneumatici per il fuoristrada specifico, protezioni frontali e posteriori e passaruota maggiorati con elementi plastici fissati alla carrozzeria con rivetti. Un’interpretazione delle popolari “big foot” a stelle e strisce in chiave postmoderna, viene da dire: un po’ sportiva, grazie a sedili contenitivi Sparco, e un po’ confortevole, grazie al tetto panoramico.
LE DUE SEDONA - Il pick-up Sedona diventa Ballast Point (foto qui sopra): già vista nel 2014, è dedicata (e costruita in collaborazione) con l’omonima azienda di San Diego e diventa, in pratica, in chiosco all’aperto grazie al guscio posteriore rimovibile. D’altronde, la Ballast Point è una brewery, vale a dire una fabbrica di birra: insomma, basta godere della concept… con moderazione. La seconda interpretazione vede il pick-up con livrea mimetica (giocata comunque su toni arancio), squillanti cerchi dorati, fari di profondità (quattro sul tetto e tre sul paraurti anteriore) e canonico portapacchi per diventare Photo Safari.
SORENTO NATURE - La Sorento, per contro, viene vestita di verde, con tanto di aerografie (foto qui sopra). L’assetto è rialzato, la mascherina specifica e un vistoso snorkel sul lato destro promette di affrontare con disinvoltura guadi impegnativi. La Sorento Pacwest (Pacific West, con un particolare riferimento al nord della regione statunitense, dove l’Oregon si incrocia con il Canada) ha cerchi in lamiera verniciati in nero, due fari di profondità all’altezza dei montanti anteriori (quattro sul bull-bar, oltre a una fascia centrale) e protezioni tubolari: quella anteriore sostituisce il paraurti, quella posteriore lambisce quest’ultimo.
SOUL - La
Soul, infine, diventa la concept
Trail’ster: già vista (
qui la news) al Salone di Chicago, ha l’aspetto di una piccola suv urbana, grazie a vari elementi in plastica nera, al paramotore in alluminio e agli archi passaruota lasciati volutamente grezzi; il tetto è nero con due proiettori a led ricavati nel raccordo con il parabrezza. La trazione è integrale, il motore è ibrido - un 1.6 turbo a benzina accoppiato a un motore elettrico da 35 CV, per un totale di 216 CV.